Aicig al ministro Centinaio: serve tavolo tecnico su Ceta - InformaCibo

Aicig al ministro Centinaio: serve tavolo tecnico su Ceta

L' Associazione chiede al ministro delle Politiche Agricole l'istituzione di un tavolo tecnico per valutare gli esiti di applicazione dell’accordo bilaterale tra Italia e Canada

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 16/07/2018

L’ Aicig risponde al ministro Centinaio: istituire un tavolo tecnico nazionale che possa valutare gli esiti di applicazione del CETA.

Questa è la richiesta che l’Aicig, Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, formula al Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, alla luce della sua presa di posizione nei confronti dell’accordo bilaterale tra Italia e Canada.

I dubbi manifestati ad oggi dal titolare del dicastero dell’Agricoltura sono riferiti alla vantaggiosità o meno di tale accordo per il nostro Paese, considerando che – come si legge nella nota ufficiale diffusa dal Mipaaf – con esso “solo 41 Igp italiane su 249 sarebbero tutelate sul mercato canadese“.

AICIG, a tale affermazione intende rispondere con il suo Presidente Cesare Baldrighi, con un chiaro intento propositivo: “siamo d’accordo – afferma Baldrighi – con il ministro Centinaio rispetto alla necessità di arrivare ad una oggettiva valutazione degli effetti del CETA sull’economia agroalimentare nazionale. È utile, anzi necessario, istituire un tavolo tecnico nazionale che valuti bene gli esiti di applicazione del CETA e la successiva previsione. Al tavolo non dovrà mancare la presenza dell’Associazione dei Consorzi di Tutela (AICIG) per portare dati oggettivi, numeri concreti e verificare l’effettiva applicazione dei contenuti dell’accordo rispetto ai prodotti DOP e IGP, al fine di formulare un giudizio completo, obiettivo e definitivo”.

Chi è l’Aicig – Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche

Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche – ad oggi AICIG rappresenta 70 realtà consortili relative a denominazioni agroalimentari (vini esclusi) italiane, rappresentative di circa il 95% delle produzioni italiane ad indicazione geografica. Ad essere maggiormente rappresentati in essa sono i prodotti caseari (23 denominazioni), gli ortofrutticoli e cereali, freschi e trasformati (22 denominazioni), i prodotti a base di carne (11 denominazioni), gli olii (8 denominazioni), le carni fresche e gli aceti balsamici, entrambi con 2 denominazioni ciascuno. AICIG è un’associazione senza scopo di lucro costituita tra i Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf ai sensi dell’art. 14 della Legge 21 dicembre 1999, n. 526. La maggioranza dei Consorzi di tutela italiani ha individuato nella formula associativa la chiave strategica competitiva per tutelare, valorizzare e promuovere all’unisono le rispettive indicazioni geografiche, espressioni del patrimonio agroalimentare del nostro Paese che rivelano le identità storico – culturali dei distretti di riferimento.

Le Indicazioni Geografiche in Italia e in Europa

Ad oggi sono 296 le Indicazioni Geografiche italiane (vini esclusi), a fronte di 1.427 a livello europeo. Il valore economico delle DOP e IGP italiane ammonta a circa 15 miliardi di euro (fonte portale EU Door).

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