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Come giudica il livello degli chef italiani?

di Informacibo

Ultima Modifica: 23/05/2013

La marcia indietro di Ilaria Carla Anna Borletti Dell’Acqua in Buitoni

Ultimissime 24 maggio:  Ilaria Borletti precisa o chiede scusa?…. Leggere QUI

Parma 22 maggio 2013. Le ristorazione in prima pagina e non solo per l’attenzione dei consumatori. Anche per le polemiche giornalistiche.

L’ultima della serie è la polemica scoppiata nel mondo della ristorazione e tra gli chef per le dichiarazioni rilasciate in una intervista al settimanale Panorama da Ilaria Carla Anna Borletti Dell’Acqua in Buitoni, Sottosegretario ai Beni Culturali del Governo Letta.

La frase incriminata è il drastico giudizio negativo sul livello degli chef italiani.

La domanda del giornalista di Panorama è stato: Come giudica il livello degli chef italiani?

Ecco la incauta Risposta della Sottosegretaria ai Beni culturali: “Negativamente. In Italia s’è smesso da tempo di mangiar bene, purtroppo. Siamo corsi dietro alle mode, ai francesi, allontanandoci dalla nostra idea di cucina”.

Riportiamo QUI l’intervista integrale del neo Sottosegretario, Ilaria Carla Anna Borletti Dell’Acqua in Buitoni, nominata in quota Scelta Civica di Mario Monti.

E di fronte a queste dichiarazioni non potevano che piovere proteste. Chi si è fatto ha subito sentire, reagendo con forza è stato Emanuele Esposito, uno dei più noti chef italiani che lavorano all’estero. Emanuele dirige anche un sindacato dei cuochi, UCI, l’ Unione Cuochi Italiani.

“Un sottosegretario del Governo Italiano che fa esternazioni di questa gravità –ha dichiarato Esposito a INformaCIBO– non solo deve aspettarsi la più decisa riprovazione di tutto il settore della ristorazione italiana, ma deve essere anche subito allontanata dal ministero. E’ inaccettabile che un membro del governo dica queste cose, e questo giudizio arrivi addirittura dal ministero della Cultura. Quello inoltre che voglio sottolineare è il silenzio che è calato attorno a queste dichiarazioni: nessuna associazione di categoria ha preso le difese della categoria, quando Berlusconi parla della magistratura succede il finimondo, io sono amareggiato e sconcertato che queste cose vengono dette da un membro del governo italiano che invece di promuovere la nostra cultura culinaria l’affonda con giudizi assurdi per non dire altro. Mi aspetto -continua l’esponente sindacale dell’UCI– che da parte delle associazioni di categoria si prendano iniziative in difesa dei tanti colleghi che ogni giorno, con amore e professionalità, lavorano con grande dedizione per difendere la cucina e i prodotti italiani”.

Intanto è uscita anche una nota dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo in merito alle dichiarazioni del sottosegretario Borletti Buitoni

Abbiamo già abbastanza problemi in Italia, per dedicare fiumi di parole a un’infelice uscita di un sottosegretario. La Signora Ilaria Borletti Buitoni (sottosegretario al Dicastero dedicato a Turismo e Cultura) è stata certamente un po’ improvvida nella sua intervista su Panorama. Le sue opinioni così drastiche non sono condivisibili, anche se espresse a titolo personale, e sono condannabili senza appello nel suo ruolo. Generalizzare è sempre un errore. In Italia, nella stragrande maggioranza dei casi, si mangia bene. Spesso si mangia benissimo e qualche volta (può capitare) così così. Hanno ragione i nostri “stellati” a reagire e sentirsi offesi. Come offesi sono i tanti ottimi, preparati, seri e rigorosi professionisti che, senza riconoscimenti, da anni si adoperano per valorizzare e promuovere instancabilmente l’eccellenza della cultura gastronomica plurale delle nostre regioni. L’accusa, poi, di sudditanza “alle mode francesi” è in ritardo di qualche decina di anni. Ci risulta anzi che molti chef francesi tendano a recuperare una cucina mediterranea , che è fondamentalmente nostra, e tutto il mondo se ne è accorto. La sottosegretaria Buitoni (Turismo e Cultura, lo ripetiamo) evidentemente no.

Non facciamola lunga e non alziamo polveroni. Anche in questo, spesso, siamo maestri. Ma invitiamo la sig.ra Buitoni a documentarsi e magari (la sappiamo persona capace e determinata) a fare qualcosa per sostenere e valorizzare la buona qualità della ristorazione molto diffusa e magari anche a controllare e penalizzare coloro che non sono all’altezza e, sostanzialmente, imbrogliano. Ci fa piacere che salvi , nel mare magnum della mediocrità, il “Tosco Romagnolo” di Bagno di Romagna: Paolo Teverini, Socio dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo da più di trent’anni, se lo merita ampiamente, ma gli altri sono stufi di giudizi sommari impreparati e immotivati”.

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Capo Redattore