Export: con 34,3 miliardi è record per l'Alimentare - Ministro Martina: "Obiettivo 50 miliardi nel 2020 con un forte piano di internazionalizzazione" - InformaCibo

Export: con 34,3 miliardi è record per l’Alimentare – Ministro Martina: “Obiettivo 50 miliardi nel 2020 con un forte piano di internazionalizzazione”

di Informacibo

Ultima Modifica: 17/02/2015

Roma 17 febbraio 2015. "L'agroalimentare italiano fissa un nuovo record nelle esportazioni raggiungendo quota 34,3 miliardi di euro nel 2014, come certificato oggi dall'Istat. Dal 2004, grazie allo straordinario lavoro di promozione del Made in Italy fatto dalle nostre imprese, registriamo una crescita del 70%. Nonostante un'annata non felicissima dal punto di vista climatico e aggravata dall'embargo russo, abbiamo chiuso con un risultato importante. Il nostro obiettivo è raggiungere quota 50 miliardi nel 2020 e 36 miliardi nel 2015, sfruttando il cambio euro dollaro più favorevole e l'abbassamento dei costi dell'energia. Abbiamo ancora margini di crescita importanti sui quali stiamo lavorando con il Ministero dello Sviluppo Economico e con le imprese, mettendo in atto il piano per l'internazionalizzazione con un focus specifico sui prodotti agroalimentari. Penso alle opportunità di sviluppare piattaforme logistico distributive all'estero e ad un programma di promozione che concentri le risorse su alcuni obiettivi chiave. In questo contesto non possiamo dimenticare la grande opportunità che Expo Milano 2015 rappresenta per tutte le nostre filiere e i territori". Così il Ministro delle politiche agricole con delega ad Expo Maurizio Martina ha commentato  i dati sulle esportazioni 2014 certificati oggi dall'Istat.

A sua volta la Coldiretti commentando sempre i dati Istat, relativi al commercio estero nel 2014, afferma in una nota, "che l’Italia si presenta all’appuntamento dell’Expo con un ottimo biglietto da visita. Un risultato ottenuto nonostante le difficoltà che si sono registrare a seguito dell’embargo russo che ha sancito a partire dall’8 agosto il divieto all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce. A spingere le esportazioni è stata invece la caduta del tasso di cambio dell’euro nei confronti del dollaro con effetti sopratutto per il mercato Usa dove le spedizioni di vino italiano hanno superato abbondantemente 1,1 miliardi di euro nel 2014. I 2/3 del fatturato realizzato all’estero si ottiene con l’esportazione di prodotti agroalimentari verso i paesi dell’Unione Europea ma il Made in Italy va forte anche nelle Americhe e nei mercati emergenti come quelli asiatici. Il prodotto Made in Italy più esportato è il vino ma rilevanti sono anche le spedizioni all’estero di ortofrutta, quelle di pasta e di olio di oliva”.

“Con questi risultati sul commercio estero l’agroalimentare si conferma una leva competitiva determinante per far uscire l’Italia dalla crisi”, ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che all’estero il vero nemico sono le imitazioni low cost dei cibi nazionali che non hanno alcun legame con il sistema produttivo del Paese. “L’agropirateria internazionale sui prodotti italiani vale 60 miliardi con quasi due prodotti alimentari i tipo italiano su tre che sono falsi, dal Parmesan diffuso in tutti i continenti, dagli Stati Uniti al Canada, dall`Australia fino al Giappone, ma – ha concluso – in vendita c`è anche il Parmesao in Brasile, il Regianito in Argentina, Reggiano e Parmesao in tutto il Sud America. Per non parlare del Romano, dell`Asiago e del Gorgonzola prodotti negli Stati Uniti dove si trovano anche il Chianti californiano e inquietanti imitazioni di soppressata calabrese, asiago e pomodori San Marzano `spacciate` come italiane”.

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Indagine su Food & Beverage. ISMEA: ripresa della fiducia dell’industria alimentare italiana.
IRI: le previsioni per il 2015. Le previsioni di Iri per il 2015: la società di ricerca prevede un moderato recupero sia dei livelli di spesa che degli acquisti a volume, dietro l'ipotesi che le pressioni sul fronte economico tendano ad attenuarsi

 

 
 
 
 

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