Farinetti for President: un angolo dedicato all'Aquila negli Eataly d'Italia e del mondo - InformaCibo

Farinetti for President: un angolo dedicato all’Aquila negli Eataly d’Italia e del mondo

di Informacibo

Ultima Modifica: 02/07/2014

L’Aquila 2 luglio 2014. Un angolo dedicato all'Aquila negli Eataly d'Italia e del mondo: si chiamerà 'Eataly per L'Aquila’ ed esporrà e venderà 40-50 prodotti tipici locali e abruzzesi con metà dell'incasso che andrà alla città terremotata.

Lo ha annunciato all'Aquila Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly, specializzata nella vendita e nella somministrazione di generi alimentari italiani di qualità. L'idea è venuta a Farinetti al termine di una passeggiata nel centro storico terremotato insieme al sottosegretario all'Economia Giovanni Legnini, che ha anche la delega alla Ricostruzione, e al sindaco Massimo Cialente, mentre assaggiava alcuni prodotti tipici locali in piazza Duomo.

«Cominceremo da Roma a settembre poi nel resto d'Italia e del mondo – ha spiegato Farinetti – entro fine anno a New York, poi Chicago, Dubai e nelle nuove sedi in previsione a San Paolo e Mosca. Ma ho intenzione di estendere l'idea ad altri colleghi, per tirare dentro altri marchi che possano fare la stessa cosa, cioè destinare metà degli introiti a questa città stupenda. Al progetto ci saranno Slowfood e il Comune dell'Aquila, vogliamo presentarlo qui da voi, inviteremo anche il premier, Matteo Renzi».
Un Farinetti sempre più for President!

L’amicizia tra l’imprenditore e il presidente del Consiglio è nota e magari anche per questo l’ex sindaco di Firenze si scomoderà e arriverà finalmente L’Aquila. Da quando ha preso il timone del Governo non ha mai visitato la città terremotata, sebbene invitato da più parti.
La senatrice Stefania Pezzopane gliel’ha chiesto almeno un paio di volte.

«NON CI SONO I SOLDI PER L’AQUILA? DIVENTO MATTO»
In un Paese «che si avvicina a 2000 miliardi di debito, in cui 110 miliardi vanno in giochi e scommesse e che non trova 4 miliardi per aggiustare L'Aquila mi fa andare matto», ha detto uno sconcertato Farinetti ieri a L’Aquila.
L’imprenditore ha ricordato quindi la vicenda Mose e poi, ha ribadito strappando l'applauso della platea, «non si trovano 4 miliardi. Non ero mai stato all'Aquila dopo il terremoto. Mi ha commosso moltissimo. Ma ho visto anche attività dopo un evento pazzesco, ha aggiunto invitando a pensare a quello che sarà nel 2017-2018. «Da questa cosa brutta del sisma la città sarà migliore e più bella».

«MENO TASSE ALLE IMPRESE CHE ESPORTANO»
Nel pomeriggio Farinetti si è spostato a Pescara per un convegno. In città nei giorni scorsi si è parlato di lui e della sua attività lavorativa in quanto il presidente Luciano D’Alfonso (con Farinetti nella foto) aveva rivelato che Farinetti sarebbe interessato all’area dell’ex Cofa. Per ora non c’è nulla di concreto e anche l’ufficio stampa, a domanda diretta, replica: «non abbiamo dichiarazioni in merito a questa notizia». A seguire la trattativa, se così si può definire, è proprio Legnini. Sull’area vi sarebbero diversi interessi di costruttori e imprenditori locali tra i quali anche uno tra i più noti intenzionato a costruire una struttura turistica come un albergo di lusso.

Intanto ieri da Pescara Farinetti è tornato a chiedere «meno tasse alle imprese in grado di esportare di più». La proposta è stata già girata al Governo e avanzata nuovamente ieri al sottosegretario Legnini: «siediti con Padoan», ha chiesto Farinetti, «e poi andate da Matteo per ridurre dal 10 al 20 per cento le tasse alle imprese che incrementano le proprie esportazioni». Sulle potenzialità delle imprese italiane una vera e propria strigliata, davanti al sottosegretario all'Economia: «dobbiamo diventare un hub da cui partono le nostre imprese. Abbiamo 800 miliardi di spesa pubblica su cui è duro lavorare per cambiare le cose, 800 miliardi di consumi interni e 400 miliardi di export. Questi 400 miliardi dobbiamo raddoppiarli, c'è domanda. Questa è una cosa possibile, mentre impossibile è ridurre i forestali in Sicilia».
Cinque i capitoli di impresa che dove l'Italia può fare numeri importanti all'estero: alimentare, moda, industria manifatturiera di precisione, patrimonio artistico e turismo.

L’ELOGIO DELL’ABRUZZO
«Avete veramente una regione completa», ha detto rivolgendosi agli abruzzesi. «Avete i vini tra i più buoni d'Italia, l'olio extravergine più buono d'Italia, lo zafferano più buono del mondo, due formaggi pecorini e due-tre salumi da ribaltarsi, pesce fantastico e frutta e verdura buonissime».

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Capo Redattore