Fieragricola ha chiuso i battenti con oltre 130mila operatori presenti nelle quattro giornate - InformaCibo

Fieragricola ha chiuso i battenti con oltre 130mila operatori presenti nelle quattro giornate

di Informacibo

Ultima Modifica: 06/02/2016

Verona 6 febbraio 2016. La più importante manifestazione biennale in Italia dedicata al settore primario e tra le prime in Europa, ha chiuso oggi la 112ª edizione con 130mila visitatori. Anche grazie al cambio di data (da mercoledì a sabato, con l’esclusione della domenica), la rassegna ha visto crescere le presenze professionali e la qualità degli operatori presenti, anche dal centro e sud Italia, così come l’internazionalità, con il 15% degli operatori giunti dall’estero, in aumento del 5% sul 2014. Per quattro giorni l’intera filiera agricola, con 1.000 aziende espositrici e 600 animali, si è data appuntamento a Verona: in tutto 9 i padiglioni occupati e due aree esterne, con oltre 50mila metri quadrati espositivi netti, distribuiti su  tutti i settori, dalla meccanica agricola, alla zootecnia, energie rinnovabili, sementi, agrofarmaci, vigneto e frutteto, fino alla cura del verde e all’attività forestale.
 
«È un bilancio positivo – dichiara il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese che consolida il ruolo di Fieragricola quale piattaforma di riferimento per un settore strategico ma che necessita di promozione e rilancio. Il nostro impegno per rendere la manifestazione ancora più orientata al business e all’internazionalità è stato premiato, prima di tutto dalle aziende espositrici, soddisfatte per il cambio di data e per la qualità dei buyer sempre presenti».
 
Fieragriciola 2016, inaugurata dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha registrato un incremento dei buyer stranieri in particolare da Germania, Svizzera, Francia, Austria, Spagna; un consolidamento dall’area dei Balcani (Serbia, Slovenia e Croazia), dall’Est Europa (Russia, Repubblica Ceca e Romania), mentre l’Irlanda è stata la “guest country” di questa edizione.
 
«Si tratta di un segnale importante – spiega il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – che si aggiunge ai nuovi contatti in chiave estera che abbiamo allacciato per incrementare la presenza di Fieragricola a livello internazionale, con manifestazioni da realizzare in aree strategiche per il settore agricolo. Parliamo soprattutto dell’Africa, dove siamo già presenti in Marocco e in Etiopia, in cui accompagneremo una delegazione di operatori italiani a maggio. Guardiamo anche al Medio Oriente, con l’Iran, dove stiamo sviluppando un progetto fieristico. Altra grande novità è rappresentata da Cuba, piattaforma agricola di rilievo per tutto il centro America con la quale abbiamo avviato un dialogo in questi giorni».
 
A Fieragricola, anche grazie al Focus Africa che ha messo in luce le opportunità di business nel continenti Africano, si sono rafforzati poi gli arrivi da Egitto, Marocco, Algeria, Sudafrica, Camerun, Mozambico, Angola ed Etiopia. La delegazione commerciale ufficiale dall’Iran è stata tra le più numerose, con 30 top-buyer privati e istituzionali, mentre è stato debutto assoluto per Cuba e Kazakistan. Un incoming favorito dagli investimenti di Veronafiere e dalla collaborazione con ICE-Italian Trade Agency e FederUnacoma.
 
Fieragricola si è confermata punto di rifermento per tutto il comparto agricolo internazionale, non soltanto per il business, ma anche per il contributo a stimolare il dibattito sulle grandi sfide per l’agricoltura del futuro che dovrà necessariamente puntare su innovazione e sostenibilità, tematiche che sono state declinate in oltre 100 eventi di formazione, tra convegni e workshop partecipati da più di 10mila persone.
 
L’innovazione, poi, è stata al centro anche del premio che Fieragricola, in collaborazione con l’Informatore Agrario, ha istituito quest’anno per valorizzare l’impegno delle aziende espositrici nello sviluppare novità per il mercato. Nei padiglioni, riflettori puntati sui due pilastri storici della manifestazione: la meccanica agricola e la zootecnia, presenti in forze con tutte le grandi case nazionali e internazionali e le migliori razze da latte e da carne. Spazio anche ai concorsi allevatoriali che hanno visto andare in scena il 15° European Open Holstein Show, dedicato alla razza Frisona e la 48ª Mostra nazionale della Bruna, senza dimenticare il Meeting Interbull, evento internazionale sulla genomica delle razze bovine da latte.

 


Foto Fieragricola 2016
– (da sx) Campionessa assoluta, Campionessa riserva e Menzione d’onore
® Foto Ennevi-Veronafiere
 
MOSTRA NAZIONALE DELLA RAZZA BRUNA A FIERAGRICOLA
VINCE «ASTRID», ALLEVATA DA MICHEL QUISTINI DI OLTRE IL COLLE (BERGAMO)

 
Verona, 6 febbraio 2016 – Si chiama «Astrid» la campionessa della 48ª Mostra nazionale del Libro genealogico della razza Bruna, organizzata da Anarb, in collaborazione con l’Associazione regionale degli allevatori del Veneto e Fieragricola.
La bovina allevata da Michel Quistini, 28 anni, di Oltre Il Colle (Bergamo) ha una produzione annua di 95,9 quintali di latte al 3,60% di grasso e al 3,50% di proteine. Si è aggiudicata il gradino più alto del podio, confrontandosi con altri 150 capi iscritti alla gara.
Campionessa riserva è l’animale «Rival Payo Telly», presentata da Corsini Giuseppe e Francesco di Varsi (Parma), allevamento che si è aggiudicato anche il Trofeo dei Presidenti, con la palma di «Primo allevatore» e «Primo espositore». La produzione di latte annua di «Rival Payo Telly» è stata di 80,3 quintali, al 3,60% di grasso e 3,50% di proteine.
Menzione d’onore per «P.V. Gitano Polly» della società agricola Ponte Vecchio di Vidor (Treviso). La vacca produce oltre 70 quintali al 5,30% di grasso e 3,30% di proteine.
Ringrazia la Fieragricola, «con la quale siamo in completa sintonia e che anche in questa edizione ha saputo migliorare ulteriormente», il presidente di Anarb, Pietro Laterza. Dal numero uno dell’Associazione nazionale della razza Bruna, i complimenti «per l’alto livello degli animali in gara e la grande presenza degli allevatori da tutta Italia».
Grande soddisfazione per Michel Quistini, giovane allevatore di 28 anni della Val Serina, tra la Val Seriana e la Val Bremaba. «Allevare al pascolo, a 1.300 metri di quota, non è certo facile – afferma – ma il mio obiettivo è quello di produrre latte di qualità. E col latte delle mie 45 bovine producono il formaggio Valserina, mentre il 20% lo vendo alla cooperazione. Il mio obiettivo, in questa fase di mercato, è resistere, senza perdere la qualità».

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