I COLORI delle SFIDE d' ABRUZZO - InformaCibo

I COLORI delle SFIDE d’ ABRUZZO

di Informacibo

Ultima Modifica: 11/11/2015

di Alba Simigliani

Lo sguardo in Abruzzo può abbracciare in un solo momento la montagna, le colline, che fanno da corona agli spazi e alle luci mutevoli della campagna, e il mare, che apre gli orizzonti.
Questo è il privilegio di una regione che occupa una invidiabile vicinanza territoriale fra la fascia costiera e la montagna.

Ben si coniuga questa peculiarità alla rinomanza del carattere della sua gente “forte e gentile”, e ai suoi principali prodotti agricoli: l'olio e il vino. Questa regione è fra le migliori produttrici di olio extravergine di oliva e per quanto riguarda il vino registra un sensibile incremento di qualificate aziende produttrici e di marchi prestigiosi che viaggiano per i più esigenti mercati nazionali ed internazionali.

Davanti al palcoscenico della Majella e del GranSasso, tra i colori caldi delle vigne d'autunno e le argentate chiome degli ulivi, attraverso il suggestivo alternarsi di piccoli borghi e l'azzurra distesa del Mare Adriatico sono protagonisti in prima fila suoli sani, prodotti salubri e genuini, menti intelligenti, scelte ben ponderate, cuori grandi e appassionati che con ostinazione e lungimiranza sono capaci di metter in atto una sinergia di potenzialità e dar vita ad una produzione competitiva di qualità.

Territorio di donne e uomini operosi, l'Abruzzo è discreto, poco appariscente, laborioso e schivo, che tende a mimetizzarsi e ad avere scarsa fiducia in sé. Va scoperto e sostenuto, soprattutto quello ancora poco conosciuto delle piccole e coraggiose imprese, dei prodotti di eccellenza che non hanno ancora il riconoscimento che meritano, della ristorazione che sa valorizzare i prodotti tipici, il territorio e la sua storia.

Il Tour “A Tavola tra gli Ulivi e i Vigneti d'Abruzzo” che si è appena concluso, capitanato da Loredana Fumagalli e da Mirella Lelli, ha avuto il merito di portare alla ribalta veri gioielli della realtà abruzzese.

A sorprendere non solo la bellezza del paesaggio, ma realtà produttive all'avanguardia seppure molto rispettose del luogo e della tradizione e che rappresentano le nuove sfide d'Abruzzo.
E così, passo dopo passo, sotto un cielo azzurro ed un caldo quasi estivo, scopriamo Villa Eta e la storia d'impresa di Germaine Bombapete, donna congolese, innamorata dell'Abruzzo e degli ulivi, che ad Ortona ha il frantoio che porta il suo nome.
Lo Chef Cinzia Mancini della Bottega Culinaria Biologica di San Vito Chietino che a tavola in bella forma mette solo cibo salutistico.

Nelle Colline Teramane incontriamo l'Azienda Agricola Centorame e l'entusiastica competenza di Lamberto Vannucci che sa valorizzare ed esaltare il carattere dei vitigni abruzzesi.
La incredibile determinazione, professionalità e passione del giovanissimo Rino Matone della Tenuta Zuppini a Torricella Sicura ci conquista.
Memorabile e terapeutico è il bucolico incontro con Enzo De Berardis e il suo cane Charly che in una suggestiva passeggiata nel bosco di Poggio Rattieri ci regalano, tra l'altro, l'emozione di trovare tre bei tartufi bianchi!
A Morro d'Oro conosciamo Gennaro Montecchia e il suo efficientissimo Frantoio, luogo di incontro anche di altre produzioni, ma soprattutto dell' Oro del Mediterraneo.
Sempre a Morro d'Oro, nella provincia teramana, scopriamo l'Azienda Agricola “La Quercia” che produce ottimi vini ed è condotta da quattro amici: Elisabetta Di Berardino, Antonio Lamona, Luca Moretti, Fabio Pedicone.
Tutto il meglio del territorio finisce sulla tavola di Gabriele Marrangoni, a Borgo Spoltino. Eclettico, entusiasta, integralista della tipicità abruzzese, appassionato sostenitore e promotore del valore del territorio, non è solo un grande Chef, è un artista completo, un operatore culturale a pieno titolo. Tutta la sua famiglia è coinvolta in cucina e nell'attiguo orto che dà non solo buoni e sani frutti per il ristorante, ma che vengono sapientemente conservati da Adriana Lonigro in confetture di pregio.
 

I "protagonisti" del press tour in Abruzzo
 

Di questi straordinari “protagonisti” parleremo diffusamente nei prossimi numeri, racconteremo le avventure produttive di imprenditori agricoli che pur partendo da un ristretto ambito locale sanno guardare lontano e comprendere il mondo intero. Un'avventura che spesso è una sfida coraggiosa che testimonia l'esperienza di aziende all'avanguardia che innovano senza tradire la tradizione. Anzi il legame con la terra e la sua storia assume un valore imprescindibile.
L'innovazione, l'estrema cura, la volontà non bastano, dunque, senza il “terroir”, termine preso in prestito dai francesi con cui si intende oltre allo spazio fisico concreto che risponde a caratteristiche geologiche, morfologiche, climatiche appartenenti solo a questa zona, anche cultura, civiltà, carattere di donne e uomini che vi abitano e che in sintesi costituisce il valore di questo luogo.

Comune denominatore di queste belle realtà sono: passione, determinazione, serietà, coerenza, affidabilità, conoscenze, competenze e una grande tenacia anche nel cercare di smantellare alcuni preconcetti e un certo attardamento culturale che persistono in questa regione.
Filo conduttore che dà senso al tutto è la convinzione profonda che operare nel campo agroalimentare e fare o usare prodotti di qualità significhi anche rafforzare la propria identità culturale e promuovere e valorizzare il proprio territorio.

Produrre ottimi vini e oli, offrire una ristorazione che sa di buono e sano è cultura, progresso, economia che si lega meravigliosamente bene al turismo colto che ama coniugare la scoperta dei luoghi alla sua storia, alle sue tradizioni più autentiche, ai prodotti di qualità e assaggiarne i frutti migliori.
Tutto questo è contagioso ed è una valida ed esemplare risposta alla crisi che coinvolge non solo questa regione, ma l'intera Italia.
Questo è anche uno spaccato dell'Italia migliore, della sua vocazione all'ingegno e alla fantasia applicate alla cocretezza artigianale con vivace intelligenza e qualificate competenze.

Un Abruzzo che sa riconoscere le migliori opportunità nelle difficoltà, che funziona e che va sostenuta e resa più salda.

Condividi L'Articolo

L'Autore

Capo Redattore