Il mondo del vino è in lutto per la scomparsa di Giacomo Tachis, padre fondatore dell' enologia italiana - InformaCibo

Il mondo del vino è in lutto per la scomparsa di Giacomo Tachis, padre fondatore dell’ enologia italiana

di Informacibo

Ultima Modifica: 08/02/2016

E' scomparso l'enologo Giacomo Tachis, 82 anni, padre fondatore dell' enologia italiana.
La notizia della sua morte è stata data il 7 febbraio su Twitter da Paolo Panerai, direttore di Milano Finanza e produttore di vino nelle cantine di Domini Castellare di Castellina.

Il testamento di Giacomo Tachis è il libro “Sapere di vino”, edito da Mondadori, una miniera di storia e tecnica, con l’idea fissa che il vino non può andare a braccetto con la moda o con i ritmi del marketing.

Per decenni è stato il più illuminato innovatore del settore vitivinicolo, artefice del cosiddetto 'Rinascimento' italiano, e padre e inventore di alcune delle più importanti etichette mondiali come Sassicaia, a Bolgheri, e Tignanello, nel Chianti.

La bravura di Tachis lo hanno portato negli anni a collaborare con innumerevoli cantine, uscendo dai confini della Toscana per 'abbracciare' tante regioni, specialmente in Sardegna e Sicilia. In particolare, in Sicilia – che lui chiamava l'Isola della cultura – è arrivato negli anni Novanta Tachis quando Diego Planeta lo chiamò a collaborare con l'Istituto vite e vino: così oltre a essere protagonista del "Rinascimento" del vino italiani, lo fu anche di quello siciliano, riscoprendo vitigni autoctoni ed esaltandone le peculiarità.

Il Ministro Maurzio Martina: "il mondo del vino perde uno dei suoi più importanti maestri"
«Con la scomparsa di Giacomo Tachis il mondo del vino perde uno dei suoi più importanti maestri». Così il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, in una nota. «Protagonista indiscusso – ricorda il ministro Martina – del rinascimento del vino italiano, ha saputo reinterpretare il ruolo stesso dell'enologo. Un uomo di grandissima cultura – sottolinea – che ha fatto della qualità una pratica quotidiana, diventando un punto di riferimento per le nuove generazioni di enologi. Se oggi il vino italiano è riuscito a raggiungere certi traguardi è anche per merito – conclude Martina – di uomini come Giacomo Tachis e Luigi Veronelli che in anni duri hanno saputo accompagnare il rilancio di questo settore. Dobbiamo fare in modo che la loro eredità possa essere uno stimolo a fare sempre meglio».

Nell’aprile del 2010 si era ritirato a vita privata, nella sua amata biblioteca. Il suo ultimo appello: «Rispettiamo la natura e la semplicità del vino. Perciò niente chimica come viene fatta oggi e attenti alla genetica, perché la natura si ribella».

Il 50° Vinitaly dedica a Giacomo Tachis una degustazione storica dei suoi vini
A lui ed ai suoi vini, che hanno fatto la storia degli ultimi 50 del vino italiano, Vinitaly dedicherà la più importante degustazione della 50ª edizione (10-13 aprile 2016).

“Ci sono uomini cui tanti devono molto e Giacomo Tachis è uno di questi”, scrive in una nota Verona Fiere. “Uomo raro, intelligente, colto, umile, ironico, ha scritto -aggiunge la nota- le pagine fondamentali dell'enologia e della vitivinicoltura italiane moderne. Interprete acuto delle potenzialità del territorio, ha creato vini straordinari, capaci di far scoprire e valorizzare anche regioni enologiche meno conosciute”.

«Il racconto di ciò che ha creato lo faranno quei produttori che hanno avuto l’intuizione, il privilegio e l’onore di lavorare al suo fianco – ha dichiarato Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere –. Giacomo Tachis ha rappresentato il Rinascimento dei vini italiani e resterà per sempre nella Storia dell'enologia italiana e nei cuori di quanti lo hanno conosciuto».
 

Il mondo del vino italiano e non solo perde un protagonista assoluto: è morto Giacomo Tachis, l’artefice tecnico del “Rinascimento” enologico tricolore. L’Italia enoica deve molto all’enologo piemontese che resterà per sempre nella sua storia (da WineNews)

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Capo Redattore