Il Museo della Salumeria a Castelnuovo Rangone, racconta una storia e rappresenta un territorio - InformaCibo

Il Museo della Salumeria a Castelnuovo Rangone, racconta una storia e rappresenta un territorio

di Informacibo

Ultima Modifica: 16/11/2013

di Donato Troiano

Castelnuovo Rangone  16 novembre 2013. Una serata all’insegna dell’ottimismo quella svoltasi ieri sera durante l’inaugurazione di MUSA,  il Museo della Salumeria a Castelnuovo Rangone  in provincia di Modena.

Nonostante la crisi che ancora morde famiglie e imprese, la Villani spa della famiglia Villani, con 127 anni di storia alle spalle, ha voluto, con un atto di coraggio e di ottimismo, consegnare alle future generazioni non il Museo di “casa Villani” ma il primo Museo italiano dedicato alla storia dei salumi.

Un ottimismo che si poteva rintracciare nelle parole pronunciate dai relatori nella conferenza di presentazione: Giuseppe Villani, Consigliere Delegato Villani Spa,  Corradino Marconi, Direttore Esecutivo Villani Spa,  Tiberio Rabboni, Assessore Agricoltura Regione Emilia-Romagna,  Liviana Zanetti, Presidente Apt Servizi dell’Emilia Romagna e l’archittetto, Francesco Catalano, progettista dell’opera.

L’inizio è stato un riconoscimento ai sapori e  saperi artigianali del modenese e dell’Emilia Romagna. “Vogliamo celebrare –ha detto nell’aprire la serata il consigliere delegato Giuseppe Villani–  la tradizione di un distretto produttivo unico come quello di Castelnuovo, che fra impiego diretto e indotto, coinvolge la stragrande maggioranza delle famiglie della zona. Un distretto  ben inserito nel cuore dell’Emilia delle eccellenze agro-alimentari, dove –ha aggiunto Villani- ad una fortissima tradizione  si lega l’innovazione e una ricerca elevatissima”. “L’idea del Museo è nata per legare maggiormente l’azienda al territorio e per dire e fare comprendere ai giovani quanto sia bello questo mestiere”, ha aggiunto patron Villani,  72 anni portati egregiamente. 

MUSA nasce nel piccolo paese di Castelnuovo Rangone, di circa 15mila anime, dove l’arte della produzione salumiera è più antica e pregiata. Un’arte legata, nel rispetto della tradizione, ai principi dell’artigianalità e al forte legame con le persone e  tutto  il territorio.
 

Un aspetto questo colto subito dall’assessore regionale all’agricoltura, Tiberio Rabboni, quando nel suo intervento ha voluto esprimere la gratitudine della Regione Emilia Romagna “a Giuseppe Villani e alla sua azienda perché il Museo parla di noi, di questa terra e delle sue passioni”.
“Vogliamo inserire questo Museo –ha aggiunto Rabboni- all’interno  di quel circuito dell'enogastronomia che stiamo costruendo, costituito dalle Strade dei vini e dei sapori dell’Emilia Romagna e degli altri Musei del Cibo”. Oltre al Museo del Balsamico Tradizionale di Spilamberto in provincia di Modena, nella vicina Parma ci sono ben altri 4 musei del cibo: Museo del Parmigiano Reggiano di Soragna, Museo del Prosciutto di Parma a Langhirano, Museo del Salame di Felino e ultimo arrivato, il  Museo del Pomodoro a Collecchio e altri presenti in tutta la regione.
“In questa nostra Emilia Romagna, dove spiccano ben 39 prodotti a marchio Dop e Igp di cui  ben 12 sono quelli attinenti al campo della salumeria, vogliamo creare, -ha precisato l’assessore-, un ponte per il futuro dell’alimentazione come orgoglio di una comunità partendo appunto dalla storia di ogni prodotto”.

A questo punto Rabboni ha lanciato una proposta-sfida: fare del MUSA, una delle stazioni di un itinerario agroalimentare di eccellenza per i turisti che arriveranno all’Expo 2015.
L’Azienda Villani spa e il MUSA, (il Museo  è inserito proprio all’interno di questa antica impresa salumiera), possono rappresentare al meglio, agli occhi dei milioni di visitatori dell’Esposizione universale milanese, l’eccellenza alimentare del migliore made in Italy.

Un legame tra storia, gastronomia e turismo sottolineato anche dalla Presidente Apt Servizi dell’Emilia Romagna, Liviana Zanetti: “Villani ha regalato a noi un realtà che ci parla del futuro, di quel futuro rappresentato dall’enogastronomia legata al turismo. Il turismo dell’Emilia Romagna è un enorme giacimento di opportunità a cui si è aggiunto negli ultimi anni quello dei sapori, per questo dobbiamo cogliere la sfida dell’Expo pensando, -come ci dicono alcuni studi- che il 43 per cento dei turisti quando vengono in Italia acquistano un prodotto gastronomico. Ebbene la nostra regione proprio  nel  campo dell’enogastronomia è leader indiscusso in Italia”.
 
“La nostra ambizione  – ha precisato nel suo intervento, Corradino Marconi, direttore esecutivo della Villani – è quella di fare del Musa una vera Accademia dei salumi. Un  luogo del gusto, della cultura alimentare e della formazione professionale. Noi siamo nati per fare e vendere salumi ma abbiamo creato questo Museo per riconsegnare al territorio una parte di quello che esso ci ha dato”.
Una scelta culturale di alto valore che ha coinciso,negli stessi giorni, con una manifestazione che esalta le capacità dell’imprenditoria italiana: lo svolgimento in tutta Italia della quarta edizione del Pmi Day, la manifestazione di Confindustria e Federalimentare, per far conoscere ai giovani e agli studenti l’importanza dell’industria, “perché senza imprese non c‘è sviluppo”. 
 

Massimo Bottura e la sua equipe mentre prepara in diretta i piatti della serata
 
Un aspetto questo, che ha permeato tutta la serata di inaugurazione del Museo MUSA, a cui hanno partecipato amministratori pubblici, giornalisti, politici e tanti cittadini.
Dopo il taglio del nastro, è cominciata  la visita al Museo che si è conclusa  con un’altra nota di ottimismo: la degustazione di piatti e prodotti “made in Italy e Emilia Romagna”, a cura  dello chef stellato modenese Massimo Bottura che a livello ideale ha unito  impresa, uomini, storia, cultura e territorio.
Bottura, un cuoco “al Massimo”,  capace di sublimare secoli di tradizione in chiave contemporanea e Villani spa, un’azienda dinamica e innovativa quanto può esserlo una impresa dalle radici antiche, sensibile ad ogni cambiamento di tendenze del gusto, oltre che alle istanze della moderna dietetica.
E stato  proprio  il direttore Marconi a ricordarci due note positive dei salumi, a firma Villani,  dal lato del benessere. Secondo una ricerca recente, svolta dall’Inran, Istituto Nazionale di Ricerca per gli alimenti e la nutrizione, messa a confronto con una effettuata undici anni fa, sono emersi  due dati importanti: il primo è che la quantità di sale  nei salumi è scesa considerevolmente e l’altro aspetto rilevante è il mutamento della quantità e soprattutto della qualità dei grassi: risulta infatti la componente lipidica formata  da acidi grassi insaturi, cioè quelli «buoni», quelli  che fanno bene alla salute.
Tutto questo per merito di una industria attenta non solo alla  bontà del cibo, ma anche  alla salute dei consumatori.
Perché alla storia e non solo …….. ci pensa il Museo, che  si presenta (leggere qui sotto) come un percorso interattivo che ci racconta cosa c'è dietro e dentro la produzione di un salume.

 
Il MUSA in dettaglio
 
Il  “MUSA” (via Zanasi 24, Castelnuovo Rangone), il primo Museo in Italia interamente dedicato alla secolare arte salumiera.
Tre piani ed oltre 200 metri quadrati di spazio espositivo, un imperdibile itinerario del gusto scandito da immagini, video, testi descrittivi con storie e aneddoti delle singole produzioni, esposizione di antichi macchinari, focus sui mestieri legati alla lavorazione – dall'arte del taglio a quella della legatura passando per la salatura – e ancora sulle materie prime quali spezie ed aromi utilizzati in produzione.
La filosofia del progetto di Francesco Catalano sposa l’uso delle moderne tecnologie multimediali con i principi del marketing esperienziale, trasformando l’antica portineria art nouveau dell’azienda in un elegante itinerario interattivo che illustra la grande storia del salume in 10 capitoli ricchi di immagini, video, storie, antichi macchinari e inattese suggestioni olfattive.

In specifico nel MUSA ci sono non solo salumi, ma anche antichi macchinari, reperti legati alla lavorazione, materie prime come spezie e aromi a rappresentare la tradizione; l’innovazione sarà data da immagini, testi descrittivi e soprattutto video.

Al piano terra c’è la parte “Profumi e sapori” dedicato a spezie, aromi e agli ingredienti necessari a conferire gusto ai salumi. I quali hanno, ovviamente, un loro spazio con tutte le “famiglie”. Non mancano luoghi dedicati a “Territorio”, “Arte del taglio” e produzione (con “Caldo e freddo”). Nel piano sotterraneo, spazio al lavoro dei produttori con “Mestieri” e al valore della stagionatura, cottura e stufatura con “Tempo”.
Salendo invece al primo piano, ecco l’area dedicata ai “Salumi d’Italia”, con uno spaccato delle peculiarità dei prodotti presenti dalle Alpi alla Sicilia. Nell’area “Legature”, viene infine spiegata la tecnica manuale adoperata per i salumi di alta qualità.
Da  oggi  il museo sarà visitabile per prenotazione. È possibile avere indicazioni per informazioni e prenotazioni tramite l’Ufficio relazioni con il pubblico del Comune di Castelnuovo, telefonando al numero 059 534810 –  059 534810 GRATIS  o scrivendo a [email protected] rangone.mo.it.
http://www.museodellasalumeria.it

 


Il Resto del Carlino di sabato 16 novembre 2013
 
La fotocronaca della serata da Il Resto del Carlino Modena web

Condividi L'Articolo

L'Autore

Capo Redattore