Il Presidente Mattarella a Firenze: "Italia 2015: il Paese nell'anno dell'Expo" - InformaCibo

Il Presidente Mattarella a Firenze: “Italia 2015: il Paese nell’anno dell’Expo”

di Informacibo

Ultima Modifica: 28/03/2015

 Firenze 28 marzo 2015.  Seconda giornata consecutiva dedicata alla presentazione nazionale di Expo oggi a Firenze.

In Palazzo Vecchio l'iniziativa "Il Paese nell'anno dell'Expo" è stata aperta dall'intervento del ministro dell'Interno Angelino Alfano che ha salutato per primo, interrompendo il suo intervento, l'ingresso nel Salone dei Cinquecento di Emma Bonino.
I presenti hanno risposto con un applauso per salutare l'esponente radicale che prosegue il suo impegno in politica nonostante la malattia: un esempio di tenacia e coraggio, dopo l'annuncio pubblico della sua lotta contro il cancro.

E’ intervenuto il ministro delle Politiche agricole Maurizio  Martina (nella foto durante il suo intervento QUI), che ha preceduto le  conclusioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nella giornata di ieri il Padiglione Italia e la "vetrina del sistema-Paese" sono stati al centro dei lavori alla presenza, tra gli altri, di Luca Lotti. Diana Bracco e Maurizio Martina.
 
 

L'Intervento del Presidente Mattarella alla giornata di lavoro dal titolo "Italia 2015: il Paese nell'anno dell'Expo"
 
"L'Expo di Milano non è, e non potrebbe essere, un appuntamento di routine. Si tratta –ha affermato nel suo intervento il Presidente Mattarella– di una grande responsabilità: il compito che ci siamo assunti va esercitato con il massimo impegno.

Il sistema Paese deve essere consapevole di avere, con l'opportunità rappresentata dall'Esposizione Universale 2015, la possibilità di misurare se stesso, sul piano della elaborazione di idee e sul piano delle capacità realizzative.

Non può andare delusa la sfida rappresentata dall'approntamento di sistemi, infrastrutturali e logistici, complessi; in grado di rappresentare veri e propri hub di innovazione, preziosi e di traino per lo sviluppo.

Un patrimonio concettuale, progettuale, di design creativo, di attività manuali è stato chiamato all'azione.

Il quadro infrastrutturale italiano, spesso non omogeneo dal punto di vista qualitativo e della interconnessione con i sistemi internazionali, non può che uscire rafforzato da una sferzata di vitalità.

Il tema centrale prescelto ''l'alimentazione, energia per la vita'', rappresenta una delle sfide di base per la sopravvivenza del genere umano.

Un' occasione feconda per ridefinire opzioni su materie come i suoli ed il loro uso, l'acqua, l'equilibrio ecologico, la ricerca, le relazioni e gli scambi internazionali; temi tutti sui quali l'Italia è chiamata a concorrere alla individuazione di politiche più adeguate, sia in sede comunitaria, sia nelle sedi multilaterali a ciò dedicate, a partire dalla Fao al Wto, sia nelle sedi bilaterali opportune.

E' un lavoro che ha visto impegnate e impegna, in queste settimane cruciali, tanta parte del Paese. La tappa di queste due giornate, parte del percorso di avvicinamento all'evento, conferma la mobilitazione di risorse, anzitutto intellettuali, destinate a questo scopo.

E' l'intera Italia che guarda ad Expo 2015. Le ultime giornate preparatorie (è storia ricorrente di ogni esposizione universale), sono le più affannose. Una corsa per completare i padiglioni, e le proposte che ciascun Paese, e ciascuna organizzazione presente, intende avanzare all'attenzione di un pubblico, a un tempo, qualificato e curioso.
Expo può essere paragonato ad un grande convoglio che fa irruzione sulla scena nazionale, e mondiale, per disseminare intorno a sé messaggi e contenuti che vogliamo positivi.

L'industriosità italiana.
L'innovazione e la capacità di competere.
La coesione del sistema istituzionale, politico e imprenditoriale.
L'espressione compiuta di energie presenti nella nostra società e in grado di coordinarsi intorno ad un progetto multidisciplinare.
La capacità della Pubblica amministrazione di operare, con tenacia e trasparenza, contro i tentativi di inquinamento e corruttela.
La conferma che non servono generiche esortazioni, quanto, piuttosto, la mobilitazione ostinata e perseverante delle risorse della società italiana.
L'ascolto delle ragioni degli attori presenti sulla scena internazionale su materie tanto sensibili come il cibo e l'alimentazione.

L'attenzione alle ragioni di tutti gli stakeholders interessati: dalle popolazioni indigene delle zone umide, a quelle colpite dalla siccità nel Sahel; dal ruolo dei movimenti contadini dei senza terra, alle innovazioni di cui sono portatrici le grandi multinazionali, alle attività dei centri di ricerca.

Il diritto al cibo collegato all'utilizzo di risorse rinnovabili e sostenibili.
L'incontro rispettoso tra livelli di sviluppo diversi delle comunità e nei rapporti di scambio tra produttori e consumatori.
'Energia per la vita' recita la declinazione del tema di Expo 2015: entra qui immediatamente la nozione di spreco (scarto, l'ha definito Papa Francesco).

E' questione tutt'altro che periferica nel dibattito.
E' la contraddizione tra le diseconomie e le disuguaglianze esistenti nelle società più ricche, in grado di provocare i contrastanti fenomeni della denutrizione e della malnutrizione e il dramma della fame che affligge moltitudini di bambini, donne, uomini.
Mangiare (e mangiar sano) per vivere. Difficile non intravedere in questo una delle sfaccettature del più complesso diritto alla vita.
Dunque l'impegno di tutti, dai singoli sino alle istituzioni globali, dai comportamenti produttivi e di consumo, via via, sino alle convenzioni internazionali, va orientato in questa direzione.
La funzione oggettiva di Expo è di essere un veicolo efficace di elaborazione culturale e di promozione educativa.
La riflessione sviluppata nel laboratorio, al quale si è dato vita, in parallelo con la preparazione dell'evento, è attività preziosa, in grado di far crescere, in stretto dialogo con le organizzazioni internazionali deputate a queste finalità, nuove intenzioni e idee, più aderenti a un mondo di uguali.
Opportunamente il confronto ha coinvolto tutti i protagonisti: la sfida è globale.
Realizzazione dei sistemi di produzione e consumo, logistica e distribuzione, rapporto tra ricerca ed agricoltura, funzionamento dei mercati, sostenibilità ambientale e rapporto con i territori, salubrità e stili di vita, educazione alimentare, sono le questioni aperte; e sulle quali si è anche soffermato, nel suo intervento, il Presidente Prodi.
L'accentuata instabilità in cui vive oggi il mondo, e l'instabilità presente nelle nostre società, trovano proprio su tematiche come la disponibilità di risorse alimentari, e anche energetiche, uno dei principali motivi di tensione.

Fattori economici, fattori ecologici, fattori politici stanno congiurando per dar vita ad una sorta di tempesta perfetta, con potenziali effetti devastanti, di cui si scorgono già alcune preoccupanti anticipazioni.

Ieri soprattutto il cibo, oggi l'acqua e l'energia, diritti delle genti, sono chiave di conflitto. L'incontro su di essi è, quindi, contributo alla pace.

Quattro parole chiave presiedono a questo incontro: bellezza, saper fare, innovazione e vivaio.

Si impone, prima di ogni altro, il grande ammaestramento che viene dal paesaggio agricolo italiano.
La bellezza della natura, il lavoro plurisecolare dell'uomo hanno fatto del paesaggio agricolo del nostro Paese qualcosa di inimitabile, con esempi di alto equilibrio tra coltivazione del suolo e salvaguardia ambientale. I grandi scenari di altri Paesi ci propongono, egualmente, esempi di questo tipo.

Di contro, si presenta la drammatica situazione di uno sfruttamento cinico, e senza futuro, di aree importanti: penso, anzitutto, alla Terra dei Fuochi, emblema del degrado.
Il contesto in cui si svolge Expo 2015 è certamente unico e costituisce elemento di un'accoglienza italiana che contestualizza nell'ambiente (sia rurale sia urbano), un patrimonio artistico senza eguali al mondo. L'orgoglio di poter proporre tutto questo, unito alla cultura del cibo, che ha trovato, in Italia, espressioni di alto livello, rappresenta uno stile di vita che è espressione culturale, messaggio permanente, elemento attrattivo non certo secondario dei flussi di visitatori del nostro Paese.

Motore di tutto questo è il saper fare. Vale a dire, come ho ricordato poc'anzi, la messa in rete dei saperi e delle capacità imprenditoriali, di ricerca, di applicazione, delle diverse filiere nelle quali si articola la ricchezza di talenti italiani. Tutto questo unito al gusto dell'innovazione.

L'immagine dell'Italia che viene sovente proposta è quella di un Paese di sommi cesellatori. In altri termini, chiamati a lavorare sul lavoro altrui, capaci di perfezionarlo. Non è adeguata.
La cultura plurisecolare che si è sedimentata in Italia non è soltanto questo ma, specie in ambito artistico, si è caratterizzata per il coraggio della discontinuità, dunque dell'invenzione, della progettazione ex-novo, della ricerca oltre i confini conosciuti, con esempi di grande interesse anche qui a Firenze, come ha ricordato il Sindaco Nardella.
E, con il coraggio della discontinuità, forse è il caso di non ritrarsi di fronte alle innovazioni anche radicali, ma di pensare ad esse come necessità di guardare al futuro con nuovi criteri, senza la nostalgia di esperienze ormai usurate.
L'ambizione alla quale è legittimo aspirare è quella che la somma di condizioni, e le esperienze, che si accumuleranno con l'Expo, possano rappresentare un modello a livello internazionale di buone pratiche. Incluse, all'indomani della chiusura dell'evento, quelle relative all'utilizzo di aree, infrastrutture, saperi e professionalità maturate. Un appuntamento al quale occorrerà prepararsi con analoga intelligenza e impegno.
Il vivaio – la quarta parola chiave – è parte di tutto questo: un'esperienza feconda che dissemina in tutto il tessuto effetti benefici, destinati a riprodursi nel tempo.

Per questo la sfida è importante.
Se il risultato, come tutto sembra indicare, sarà positivo, ad avvantaggiarsene sarà il capitale sociale del Paese, bene collettivo, che ne uscirà arricchito non soltanto nella dimensione infrastrutturale ma in quella, ancora più rilevante, della creazione dei saperi".
 

 
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Firenze 26 marzo 2015. Si svolgerà a Firenze, venerdì 27 e sabato 28 marzo, l’evento “Italia 2015: il Paese nell’anno dell’Expo”, il secondo grande appuntamento in vista di Expo Milano, durante il quale si confronteranno istituzioni, imprenditori, membri della società civile e a cui interverrà il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

I lavori si terranno a Palazzo Vecchio, un luogo straordinario, simbolo della cultura e dell’arte italiana. La giornata di sabato 28 marzo si svolgerà tutta in sessione plenaria. La mattinata sarà strutturata attorno a diverse tematiche.

Il primo spazio, dal titolo “Dai borghi alle città, i territori protagonisti”, a cui parteciperanno Angelino Alfano, Paolo Gentiloni, Debora Serracchiani, Salvatore Adduce e Aldo Bonomi, è previsto alle ore 10.30.

Alle ore 11, con la sessione “Cooperazione e cittadinanza globale”, interverranno Paolo Gentiloni, Andrea Riccardi, Claudio Tesauro, Valentina Fiore.

Alle ore 11.30 Emma Bonino parlerà della “potenza delle donne”, mentre a seguire discuteranno di “Cultura del cibo e identità nazionale” Giuseppe De Rita, Piercarlo Grimaldi, Carlo Cracco, Piero Antinori e Maria Pirrone.

Alle ore 12.15 sul tema “Dalle radici al futuro. Tracce di nuova economia” si confronteranno Maria Letizia Gardoni, Raffaele Maiorano, Francesca Planeta e Teo Musso.

Al termine un intervento di Romano Prodi sul tema della “geopolitica del cibo”. Verrà inoltre trasmesso un video di Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace, verso la Carta di Milano.

Nella mattinata di sabato si incontreranno anche i relatori dei tavoli di Expo Idee per un punto sulla Carta di Milano coordinato dal Prof. Salvatore Veca, Presidente di Lab-Expo Fondazione Feltrinelli.

Il pomeriggio sarà dedicato alle quattro parole chiave con cui l’Italia si preparerà ad Expo: bellezza, saper fare, innovazione e vivaio. Si terrà una seconda plenaria di lavori a cui parteciperanno, tra gli altri, Maria Elena Boschi, Luca Cordero di Montezemolo, Dario Franceschini, Stefania Giannini, Diana Bracco, Luigi Gubitosi, Piero Angela, Lidia Bastianich, Ferruccio Ferragamo, Andrea Illy, Valeria Solarino, Flavio Caroli, Giovanni Malagò, Marco Pedroni e Camilla Lunelli.
Verrà trasmesso un video di Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite.

A seguire sono previsti gli interventi di Diana Bracco, Giuseppe Sala, Commissario Unico delegato del Governo e A.D. di Expo 2015 e del Ministro Maurizio Martina. Le conclusioni dei lavori sono affidate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nella giornata di sabato sono previsti anche alcuni “side events”: “Grana Padano per Expo 2015”, con interventi di Nicola Cesare Baldrighi, Stefano Berni e, in video, Alex Zanardi; “Presentazione Aquae Venezia 2015”, con Giuseppe Mattiazzo, Davide Rampello e Gian Luca Galletti; “Presentazione Discover Ferrari & Pavarotti Land”, con Antonio Ghini, Nicoletta Mantovani, Gian Carlo Muzzarelli; “Verso la Carta di Milano”, con Salvatore Veca, Massimiliano Tarantino, Maurizio Martina; “ANCI e i Comuni: i sei mesi dell’Expo”, con Piero Fassino; “L’UNICEF ad Expo 2015: bambini tra nutrizione e malnutrizione”, con Paolo Rozera e Andrea Iacomini.

L’evento di sabato sarà preceduto da un’altra giornata di lavori: nella mattinata di venerdì 27 marzo, infatti, ci sarà una tavola rotonda per raccontare come l’Italia si presenterà all’Expo. Interverranno, tra gli altri, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti e Diana Bracco, Commissario del Padiglione Italia. Nel primo pomeriggio è previsto l’intervento del Ministro Maurizio Martina sul tema “La Carta di Milano e la legacy dell’Evento”.

Il Ministro parteciperà successivamente alla tavola rotonda, insieme al Sindaco di Firenze, Dario Nardella, e al Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sul rapporto tra la città e la Regione con Expo 2015.

Anci per Expo. Dal 27 al 29 marzo tappa itinerante in Emilia-Romagna

Comacchio, Goro, Ravenna, Cesenatico e Rimini – Emilia Romagna Varie località

27 marzo 10:00 – 29 marzo 22:00

 

Per l'ultimo fine settimana di marzo il grande tour di Anci per Expo si fa in cinque con le tappe di Comacchio, Goro, Ravenna, Cesenatico e Rimini. La penultima tappa di Anci per Expo, il programma ideato per diffondere le buone pratiche dei Comuni italiani sulle tematiche promosse da Expo Milano 2015, si svolge in Emilia-Romagna nelle giornate di venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 marzo 2015 con la kermesse denominata il "Il senso del pesce".

 

 

Risorse ittiche, un patrimonio da proteggere

L’evento si pone l'obiettivo di celebrare le attività costiere dell’Emilia-Romagna, una Regione che vede nel pesce un alimento irrinunciabile della sua cucina e che considera il mare dell'Alto Adriatico e tutto il suo ecosistema un mondo da tutelare e da proteggere. "Il senso del pesce" avvicina
 così i territori al tema centrale dell’esposizione mondiale Nutrire il pianeta, energia per la vita.

 

Scoprire il pesce dimenticato

L'evento si articola in iniziative che interessano ben 5 città (Goro, Comacchio, Ravenna, Cesenatico e Rimini) e si propone in particolare di promuovere i valori della pesca sostenibile, invitando in particolare i cittadini a tutelare le varietà ittiche sovrasfruttate preservandone la biodiversità ed esortando i cittadini a acquistare maggiormente quello che viene definito "pesce dimenticato".

 

Primi bilanci sull’eredità di Expo Milano 2015

Per celebrare il valore culturale del cibo, sabato 28 Marzo dalle 10.30 alle 13.00, nel Salone delle Feste di Palazzo Rasponi a Ravenna, si terrà l'incontro "A 30 giorni da Expo Milano 2015" finalizzato a fare un primo bilancio sulla presenza della Regione alla prossima Esposizione Universale e sui suoi lasciti in campo culturale ed economico.

 

I partecipanti all'incontro istituzionale

All'incontro interverranno Matteo Mauri (Direzione Affari Istituzionali Expo Milano 2015), Marco Fabbri (Sindaco di Comacchio), Fabrizio Matteucci (Sindaco di Ravenna), Andrea Gnassi (Sindaco di Rimini), Mauro Bernieri (Assessore con delega alla pesca, Comune di Cesenatico), Andrea Corsini (Assessore al Turismo e Commercio, Regione Emilia Romagna), Daniele Manca (Presidente ANCI Emilia Romagna), Pier Attilio Superti (Responsabile Progetto ANCIperEXPO) e Ezio Bertino (Responsabile Relazioni esterne Seat Pagine Gialle).

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Capo Redattore