Inalca (Gruppo Cremonini) a EXPO 2015: la filiera bovina integrata e sostenibile, un modello per l'espansione internazionale - InformaCibo

Inalca (Gruppo Cremonini) a EXPO 2015: la filiera bovina integrata e sostenibile, un modello per l’espansione internazionale

di Informacibo

Ultima Modifica: 21/05/2015

Milano, 21 maggio 2015Il Gruppo Cremonini, in particolare attraverso le società controllate Inalca, Italia Alimentari e Inalca Food&Beverage, è presente a EXPO MILANO 2015 nel padiglione «CIBUS è ITALIA» promosso da Federalimentare e Fiere di Parma.

L’allestimento è dedicato alla narrazione della storia e dei valori che hanno rappresentato i punti fondamentali del successo dell’azienda attraverso la gestione sostenibile di tutte le fasi della filiera produttiva: territorio&ambiente, allevamento, industria, prodotti e consumo consapevole.
 

Questa mattina presso il Padiglione “Cibus È Italia”, Luigi Scordamaglia, AD Inalca e Claudia Cremonini, Responsabile Relazioni Esterne Gruppo Cremonini hanno presentato “LA FILIERA BOVINA INTEGRATA E SOSTENIBILE: UN MODELLO ESPORTABILE”.
 

In crescita la domanda di proteine nel mondo
Nei prossimi anni la popolazione mondiale passerà dagli attuali 7 miliardi di individui a 9 miliardi nel 2050. Ciò comporterà un aumento della domanda di cibo, che indipendentemente dai modelli alimentari scelti, riguarderà sia l’apporto energetico, prevalentemente a base di cereali, sia quello proteico come carne, latte, uova e proteine vegetali. In particolare, per le proteine di origine animale, la FAO prevede un aumento della domanda pari al 60% entro il 2050 (“Livestock in food security” – Roma, 2011). In questo scenario è evidente che tutti gli operatori delle carni devono impegnarsi nella continua ricerca di un più efficiente utilizzo delle aree agricole già esistenti e di una contestuale riduzione degli impatti ambientali dell’agricoltura, dell’industria e della distribuzione, per rispondere alla sfida che sta alla base della sostenibilità delle produzioni agroalimentari: produrre di più consumando minori risorse.

Inalca, società del Gruppo Cremonini leader europeo nella produzione di carni bovine, è una delle poche aziende italiane a presidiare l’intera filiera produttiva, dagli allevamenti alla lavorazione della carne fino alla distribuzione del prodotto finito. L’azienda nel 2014 ha realizzato ricavi per 1,49 miliardi di Euro, di cui il 50% realizzato all’estero, con 11 impianti produttivi (di cui 6 in Italia, 2 in Russia, 2 in Angola, 1 in Algeria) e 21 piattaforme logistiche di distribuzione (6 in Russia, 4 in Angola, 3 in Algeria, 3 in Congo, 3 nella Repubblica Democratica del Congo, 1 in Mozambico, 1 in Costa d’Avorio), oltre 500.000 ton di carni commercializzate ogni anno, 7.200 referenze di prodotti e 3.000 dipendenti.

Pertanto, Inalca è coinvolta direttamente nelle grandi dinamiche agroalimentari mondiali sintetizzate nel tema di Expo Milano 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”: l’azienda modenese è oggi protagonista di un nuovo modello di produzione sostenibile basato su una gestione integrata della filiera produttiva, realizzata pienamente in Italia e replicabile in diversi Paesi nel mondo.

LE CARATTERISTICHE DELLA FILIERA INTEGRATA E SOSTENIBILE
La filiera della produzione delle carni è composta dai seguenti elementi: produzione mangimistica, allevamento, macellazione, lavorazione delle carni, distribuzione e conservazione. Nel modello realizzato da Inalca tutti questi elementi sono concatenati fra loro e gestiti secondo un obiettivo comune che, oltre a garantire piena efficienza economica, permette di avere:
certezza nei controlli per garantire qualità e sicurezza dei prodotti;
trasparenza, informazioni sul prodotto complete, accurate e accessibili dal consumatore;
tutela dell’ambiente, con ottimizzazione delle risorse, minimizzazione degli impatti ambientali, massimizzazione delle attività di recupero e valorizzazione di scarti e sottoprodotti;
diminuzione dei costi e giusta remunerazione per tutti gli operatori;
benessere animale.

FILIERA BOVINA “CORTA”
Alcuni dati possono illustrare i vantaggi della filiera integrata. Per esempio, la localizzazione degli impianti di lavorazione, concentrati nelle aree dove è presente l’80% dei bovini: la filiera di approvvigionamento “corta” garantisce il rispetto del benessere degli animali e la riduzione dell’emissione di CO2 derivanti dai trasporti.

VALORIZZAZIONE PRODOTTI
Per quanto riguarda i prodotti, le enormi capacità produttive combinate con la rete commerciale e le infrastrutture distributive su scala globale, consentono ad Inalca di valorizzare al meglio ciascun taglio di carne e ognuna delle 3.000 parti derivanti dalla lavorazione del bovino, collocando ogni singolo prodotto nel mercato in cui tradizioni e stili di consumo ne consentono la massima valorizzazione.

ENERGIA VERDE: INALCA AUTOPRODUCE IL 70 % DELL’ENERGIA
Dal punto di vista del risparmio energetico e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili, Inalca autoproduce oltre il 70% del proprio fabbisogno energetico tramite la cogenerazione industriale e la produzione di energia verde (biogas) ottenuta dalla trasformazione degli scarti: la produzione da energia verde è pari a 7,5 GWh all’anno e la riduzione complessiva di emissioni di CO2 è pari a 7.300 ton/anno. Questo significa che negli ultimi anni Inalca ha costantemente ridotto le emissioni nonostante l’aumento del fabbisogno energetico.

RICICLO RIFIUTI
Il 99% dei rifiuti e avviato a raccolta differenziata e sono oltre 7.000 le ton/anno di compost prodotte e recuperate in agricoltura come fertilizzante.

Il BOVINO UN ANIMALE GENEROSO
La filiera integrata consente ad Inalca di valorizzare al meglio le centinaia di sottoprodotti derivanti dalla lavorazione del bovino: del bovino non si utilizza solo la carne, ma anche la pelle, le ossa, le cartilagini, il grasso, il contenuto ruminale, fino ai reflui zootecnici.

LA CLESSIDRA AMBIENTALE: UNA DIETA EQUILIBRATA È SOSTENIBILE ANCHE PER L’AMBIENTE
La possibilità di controllare direttamente tutta la filiera produttiva delle carni bovine, ha consentito per la prima volta di raccogliere tutti i dati necessari alla valutazione degli impatti ambientali della produzione di carne in Italia, dando un apporto fondamentale all’elaborazione del modello della Clessidra Ambientale proposto ufficialmente come contributo per la Carta di Milano.

Fino ad oggi si è valutata la carbon footprint della filiera delle carni in termini assoluti (emissioni di CO2 per unità/Kg di carne). Ora, partendo dalla piramide alimentare, raffigurazione della dieta Mediterranea proposta dal CRA-NUT e oggi ritenuta dal mondo scientifico un punto di riferimento in una dieta sana ed equilibrata, sono stati calcolati gli impatti ambientali dei singoli alimenti, tenendo in considerazione quantità e numero di porzioni settimanali consigliate.

Ne è risultato che i prodotti che hanno un maggior impatto sono gli stessi che, secondo una dieta settimanale equilibrata, devono essere consumati in quantità e frequenza ridotte rispetto a tutti gli altri alimenti a basso impatto, che devono invece essere consumati in quantità di gran lunga superiori e con frequenza maggiore.

L’aspetto più importante che emerge da questa rappresentazione è quindi che, in una dieta settimanale equilibrata, la Carbon Footprint di alimenti ricchi in proteine (carne, pesce, uova, legumi, salumi) è decisamente confrontabile con l’impatto generato da alimenti di origine vegetale (frutta, ortaggi). Infatti, se assunti nelle giuste quantità, i diversi alimenti hanno un “peso ambientale” del tutto simile, omogeneamente distribuito lungo la clessidra.
Questo rafforza la considerazione che seguire una nutrizione coerente con il modello mediterraneo non è utile ai soli interessi della propria salute, ma anche a quelli dell’ambiente.

LA CLESSIDRA AMBIENTALE RAPPRESENTA LA CARBON FOOTPRINT SETTIMANALE DI UNA PERSONA CHE SI ALIMENTA SEGUENDO LE INDICAZIONI DELLA DIETA MEDITERRANEA.

 


Luigi Scordamaglia

Il Gruppo Cremonini, con oltre 9.000 dipendenti, e un fatturato complessivo nel 2014 di 3,3 miliardi di Euro, di cui oltre 34% realizzato all'estero, è uno dei più importanti gruppi alimentari in Europa ed opera in tre aree di business: produzione, distribuzione e ristorazione. Il Gruppo è leader in Italia nella produzione di carni bovine, prodotti trasformati a base di carne e Salumi & snack (Inalca, Montana e Italia Alimentari ) e nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari (MARR). È leader in Italia nei buffet delle stazioni ferroviarie, vanta una presenza rilevante nei principali scali aeroportuali italiani e nella ristorazione autostradale ed è il primo operatore in Europa nella gestione delle attività di ristorazione a bordo treno (Chef Express).
È infine presente nella ristorazione commerciale con la catena di steakhouse a marchio
Roadhouse Grill.
 

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Capo Redattore