Letta: un marchio per il Made in Italy agroalimentare - Sarà la Mela tricolore cara a Farinetti? - InformaCibo

Letta: un marchio per il Made in Italy agroalimentare – Sarà la Mela tricolore cara a Farinetti?

di Informacibo

Ultima Modifica: 31/01/2014

Roma 31 gennaio 2014. “Con il Collegato Agricoltura alla Legge di Stabilità che abbiamo approvato oggi in Consiglio dei Ministri, daremo ancora più competitività a un settore cruciale soprattutto in vista dell’Expo 2015, i cui temi sono strettamente legati all’agricoltura e alla terra. Il 2014 deve essere l’anno in cui la preparazione dell’Expo e l’agroalimentare italiano producono la sinergia necessaria al loro reciproco successo”.
Così il Presidente del Consiglio e Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ad interim, Enrico Letta, commenta il Collegato Agricoltura della Legge di Stabilità, approvato oggi in Consiglio dei Ministri e illustrato in Conferenza Stampa alla presenza dei Sottosegretari, Maurizio Martina e Giuseppe Castiglione.

Di seguito i punti principali del Collegato.

Sostegno al Made in Italy
Tra le principali novità introdotte c’è la creazione di un marchio per il Made in Italy agroalimentare, che contribuirà a rendere più semplice per i consumatori di tutto il mondo il riconoscimento dei prodotti autenticamente italiani. Il marchio sarà privato, facoltativo e in linea con la normativa europea e potrà dare un decisivo contributo alla lotta alla contraffazione e all’Italian sounding, che producono un danno all’export italiano di circa 60 miliardi di euro. Con lo stesso provvedimento si istituisce un credito di imposta per le aziende che investano in infrastrutture logistiche e distributive all’estero per i prodotti italiani. L’obiettivo è colmare uno dei principali gap che frena le esportazioni del Made in Italy, ovvero l’assenza di forti piattaforme distributive italiane fuori dai confini nazionali.
(Nota redazionale: sarà la mela tricolore tanto cara a Oscar Farinetti, amico di Renzi? (vedere QUI la proposta lanciata a Milano durante l'incontro al Sole 24 Ore)

Semplificazione

Sul fronte della semplificazione si interviene sui controlli, attraverso un rafforzamento del coordinamento delle attività degli organi di vigilanza, il divieto della duplicazione degli accertamenti e l’interscambio di dati informatici tra gli organi stessi. Con queste misure si garantisce l’efficacia del controllo, aumentando il numero di aziende che verranno controllate, evitando sovrapposizioni e andando incontro alle esigenze produttive delle imprese. Grazie alle norme del collegato sarà possibile aprire un’attività agricola in tempi più rapidi, considerato che il termine per il silenzio assenso per i procedimenti amministrativi è stato tagliato di due terzi, passando da 180 a 60 giorni, con una piccola rivoluzione per le start-up agricole. Sono previste anche ulteriori diposizioni di abbattimento del carico burocratico per specifiche esigenze delle aziende agricole e per il settore biologico.

Competitività

Al fine di aumentare la competitività del comparto agroalimentare italiano nel suo complesso sono fissati interventi di sostegno su vari fronti. Per il ricambio generazionale e l’imprenditoria giovanile si completa l’intervento iniziato con il decreto “Destinazione Italia” di dicembre 2013. L’obiettivo è sostenere le piccole e micro imprese condotte da under 40 attraverso mutui agevolati che consentano investimenti nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, alleviando i problemi di accesso al credito. Sono previsti finanziamenti per l’innovazione tecnologica nel settore primario, sostegno all’agricoltura sociale e ai prodotti a filiera corta, oltre all’allineamento dell’ordinamento nazionale agli orientamenti comunitari in materia di gestione del rischio in agricoltura e di regolazione dei mercati. In particolare per il sostegno al reddito degli agricoltori, si dovranno recepire gli strumenti previsti dalla Politica agricola comune 2014-2020 quali i fondi di mutualità e lo strumento per la stabilizzazione dei redditi.

Riorganizzazione

In linea con gli obiettivi di razionalizzazione della spesa pubblica e di spending review, si prevede una delega al Governo per la riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Il riordino risponderà a criteri di efficienza, di valorizzazione delle professionalità e prevede la destinazione del 50% dei risparmi di spesa generati per il finanziamento di politiche a favore del settore agroalimentare. In particolare si prevede la riorganizzazione dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), anche attraverso possibilità di concentrare delle attività sul Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali; la razionalizzazione del Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (CRA), che assorbirà anche le funzioni dell’Istituto nazionale di economia agraria (INEA) che viene soppresso; il potenziamento dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, ISMEA, al quale vengono demandate le funzioni di ISA s.p.a, che viene soppressa. Con l’obiettivo ulteriore di razionalizzare la normativa in materia agroalimentare e pesca, il collegato contiene una disposizione che delega il Governo ad adottare decreti per aggiornare la normativa, abrogando quella obsoleta, organizzando le disposizioni per settori omogenei o per materie, coordinando le norme e risolvendo eventuali incongruenze e antinomie.

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Capo Redattore