Nasce la città dell'Alimentare (Fico - Fabbrica Italiana Contadina) che aprirà durante Expo 2015 - InformaCibo

Nasce la città dell’Alimentare (Fico – Fabbrica Italiana Contadina) che aprirà durante Expo 2015

di Informacibo

Ultima Modifica: 03/01/2014

Bologna 3 gennaio 2014. ‘Fico’, acronimo di Fabbrica Italiana Contadina, o “Eataly World”, sul nome si sta ancora discutendo, è il parco  agroalimentare, destinato a sorgere nel Caab-Centro  Agroalimentare di Bologna, negli ultimi giorni dell’anno appena passato ha compiuto concreti passi avanti tanto che l’apertura dei cantieri è fissata per il mese di marzo.
Lo avevamo annunciato lo scorso mese di giugno (leggere qui: “A Bologna nasce la 'Disneyland del cibo”), poi, lo scorso mese di ottobre l’annuncio degli industriali bolognesi: “ecco due milioni nel salvadanaio della Fabbrica Italiana Contadina,  ma a un patto: che Oscar Farinetti sia saldo alla sua guida.
Infine poco prima di Natale sono arrivati  i fondi raccolti su  base  locale  e  nazionale  –  da  Caab ed Ernst&Young, – per una quota di 34 milioni di euro, insieme ad una serie di impegni in corso di  formalizzazione fino ad arrivare a quota 40 milioni di euro che  consentono di partire con lo start up del progetto in questo anno 2014 per poi puntare ad  aprire i battenti nel 2015, prima della fine  dell'Expo, per sfruttare l'effetto volano dell'Esposizione  milanese e  diventare così un fiore all'occhiello del turismo  italiano meta di un nuovo 'Grand tour d'Italie' con una stima di  visitatori compresa tra 6,6 milioni e gli 8,5 milioni all'anno.
L’ultima notizia, che dovrebbe essere formalizzata entro il mese di gennaio, è l’arrivo di altri 10 milioni da parte di Coop Adriatica e poi, in ordine decrescente di impegno economico, Lega Coop, Intesa San Paolo.

I complimenti di Oscar Farinetti
“Complimenti vivissimi ai gruppi di lavoro, al Caab e  all'amministrazione del Comune che ha lavorato quasi con la  velocità del privato – ha affermato Oscar Farinetti, patron di Eataly e uno dei principali sponsor del progetto bolognese- sembrano un'amministrazione americana. Fico può diventare una tappa del viaggio nel Belpaese al pari di Venezia, gli Uffizi e il Colosseo. Sarà una cosa unica – ha spiegato – in Italia non ce ne saranno mai altre, come di Disneyworld ce n'è una sola ad Orlando".

Ecco fin qui gli investitori principali oltre a Oscar Farinetti: Carimonte  Holding  (Fondazione  del  Monte  di  Bologna  e  Ravenna  e  la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena); Banca Imi; Cciaa  di  Bologna;  Confartigianato Assimprese di Imola e del territorio bolognese;   Coop   Adriatica;   Coop   Reno;  Emilbanca, ConfcooperativePoligrafici  Printing,  Saca,  Romagnoli Spa, Cna, Coprobi, Fondo sviluppo, Ascom; Enpaia;  Fondazione  Carisbo;  Giorgio  Tabellini;  Legacoop;  Nute Partecipazioni (Alberto Masotti); Sgr (Designanda); Unendo, Energia; Unindustria Bologna.

Soddisfatto il Sindaco di Bologna Merola
«Siamo di fronte alla prima grande opera di nuova generazione, non solo diamo vita ad un progetto unico  a  livello nazionale ed internazionale, ma riconvertiamo parte della struttura  dell'attuale  Caab,  senza  consumo di territorio, per dedicarla alla Fabbrica Italiana Contadina. Fico –ha detto  il  sindaco  di  Bologna  Virginio Merola – avrà una forte attrattività per il turismo,  in  particolare  per  i  giovani e le famiglie. Sarà un luogo nel quale  si  potrà  comprendere  come  nasce  il  cibo italiano, a partire da Bologna  e  dall'Emilia-Romagna,  che interesserà la gastronomia del nostro Paese.  Fico  vedrà  una  forte  connessione con le attività delle nostra città: culturali, commerciali e di promozione turistica».
 
Andrea Segrè, presidente del Caab:  ci saranno tutte le eccellenze dell’agroalimentare italiano.
Andrea Segrè, presidente del Caab-Centro agroalimentare di Bologna, ha sottolineato che, nel panorama internazionale, "un parco agroalimentare non esiste e proprio per questo abbiamo pensato di proporlo. Il Caab ha una caratteristica straordinaria: spazi enormi, è già sostenibile, è vicino al’autostrada e alle infrastrutture ed sottovalorizzato, è il luogo giusto. All’interno di F.i.co – ha aggiunto – ci saranno tutte le eccellenze dell’agroalimentare italiano. In pratica, dal campo alla tavola, dal forcone alla forchetta".
 
Anche per Segrè "l’obiettivo è aprire durante Expo 2015. Sarà una occasione straordinaria per questo Paese: non dobbiamo arrivare lunghi vogliamo arrivare pronti per quella sfida che riguarda tutta l’Italia e, nel nostro piccolo, anche Bologna".
 
Il progetto Fico prevede la creazione di un Parco  Agroalimentare con funzione produttivo-espositiva (su 27.000 mq), aree di ristorazione (su 10.600 mq), commercializzazione dei prodotti (9.300 mq), più un centro congressi per studio, ricerca, presentazioni (2.000 mtq).
Su 80.000 metri quadrati complessivi dovrebbero trovare spazio tutte le eccellenze delle filiere agro-alimentari italiane con negozi, laboratori, ristoranti, visite didattiche, divulgazione, eventi.

L'allestimento prevede la riqualificazione edilizia e funzionale del Caab, in modo sostenibile e senza nuovo cemento.

Firenze Eataly il Bignami del Rinascimento L’ultima idea per vendere paccheri di Tomaso Montanari (da Il Fatto Quotidiano)

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