Nielsen: l’alimentare traina la crescita nella grande distribuzione, italiani sempre più salutisti - InformaCibo

Nielsen: l’alimentare traina la crescita nella grande distribuzione, italiani sempre più salutisti

di Informacibo

Ultima Modifica: 19/05/2017

A fare da traino nella Gdo è l'alimentare (food + beverage + pet), con vendite che sullo stesso periodo dell’anno precedente mettono a segno un incremento del +3,4%, mentre gli altri prodotti non-food subiscono un calo del -2,5%. L’incremento complessivo, a totale negozio, è pari a +2,1%. Gli internauti italiani, sempre più connessi da mobile (26,2 milioni, +17,1% 2016 vs 2015), sono 30,7 milioni (+7,1%). Oltre 14 milioni visitano i siti dei retailer (9,4 milioni, +9%), degli aggregatori di promozioni (7 milioni, +2%), dei brand (6,6 milioni, +20%) per un totale complessivo di 14,4 milioni (+11%).
Insegne della grande distribuzione e industria di marca ma anche economisti internazionali, esperti della comunicazione e colossi dell'e-commerce, come ogni anno si sono dati appuntamento per il 33esimo anno a Santa Margherita di Pula, vicino Cagliari, per Linkontro, l'evento di Nielsen che fa il punto sullo scenario presente con sguardo al futuro.
"La velocità del cambiamento”, ha spiegato l’amministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia, “è la principale caratteristica degli attuali mercati. Lo studio de Linkontro evidenzia uno scenario mutevole e frenetico, che impone alle imprese di avere un dialogo costante con i consumatore e di cogliere le opportunità con agilità, come conditio sine qua non per continuare a crescere”.

La ricerca ha messo a fuoco anche alcune caratteristiche del consumatore italiano, che risulta sempre più attratto dai prodotti naturali e da quelli del segmento benessere. I prodotti un tempo di nicchia li ha trasformati in consumi rilevanti; è gratificato da un servizio di alto contenuto, mentre la confezione è diventata elemento strategico per il successo del prodotto (per il 37% la confezione cattura l’attenzione, mentre per il 27% dalla qualità della confezione si capisce la qualità del prodotto).

Entrando nel dettaglio, la ricerca ha evidenziato come i primi quattro mesi del 2017 abbiano confermato gli andamenti positivi a volume degli anni precedenti (2015 e 2016). Nel 2017 tornano a crescere in maniera interessante anche i valori: con un tasso di incremento del 2,2%, che rappresenta il miglior risultato degli ultimi cinque anni. Il buon risultato delle vendite è stato possibile anche grazie a un 2016 che ha visto crescere gli investimenti pubblicitari del +3,6%.

Buon momento per il comparto alimentare, che traina le vendite e sostiene la crescita. Nel periodo gennaio-aprile, infatti, i mercati food sono cresciuti del +3,4%, un dato molto positivo, specie se confrontato con i comparti non-food (casa, persona, bazar e tessile). In testa tra le categorie frutta e verdura (+9,6% ), seguita dal freddo (+5,8%), pane/pasticceria/pasta (+5,7%), pet food (+3,8%), bevande( +2,5%), cibo confezionato (+2,4%), macelleria e polleria (+2,3%), salumeria/gastronomia/formaggi (+2,2%), fresco confezionato (+1,5%), pescheria (+0,7%). Performance negative per la cura della persona (-1,3%), della casa (-1,7%) e il bazar e tessile (-2,5%).
I segmenti benessere e naturale (compresa l’ortofrutta) continuano a spiegare una parte importante (41%) della crescita complessiva del largo consumo. Le altre componenti che contribuiscono alla crescita sono: affettati in busta (10%), piatti pronti freschi (9%), prodotti gourmet (5%) e pet care(4%).

Tra le categorie dei prodotti naturali/salutistici si segnalano: biscotti integrali (+14%), frutta secca (+12%), yogurt greco (+12%), frutta disidratata (+10%), integratori vitaminici (+9%), cioccolato-tavolette (+9%) e salmone affumicato (+7%). Tra i prodotti di gusto superiori o elevato contenuto di servizio, emergono: zuppe pronte fresche (+33%), piatti pronti freschi-sushi (+25%), caffè in capsule (+20%), spuntini/tramezzini (+20%), filetti di pesce surgelato (+12%), charmat secco (+11%), pizze surgelate (+9%), basi pasta/pizza (+9%), creme dolci (+8%), salumi affettati (+7%), sughi pronti (+6%) e vino DOC (+5%).

Mercati che fino a ieri erano considerati nicchie, oggi hanno perso la caratteristica originaria e spiegano una parte rilevante della crescita dei consumi. Per esempio il biologico ha raggiunto un giro d’affari di 1 miliardo e 292 milioni di euro (+19,8%), con 5,2 milioni di famiglie che lo acquistano tutte le settimane (in crescita di 1 milione rispetto al 2015). Boom anche dei prodotti integrali (435 milioni, +11,3%) e sempre positivi i i free-from: i senza glutine raggiunto 170 milioni (+26,3%), senza lattosio 376 milioni (+6,3%) e bevande vegetali 198 milioni (+7,4%).

Gli internauti italiani, sempre più connessi da mobile (26,2 milioni, +17,1%), sono 30,7 milioni (+7,1%). Oltre 14 milioni visitano i siti dei retailer (9,4 milioni, +9%), degli aggregatori di promozioni (7 milioni, +2%), dei brand (6,6 milioni, +20%) per un totale complessivo di 14,4 milioni (+11%). Cresce anche il fatturato degli acquisti online, che generano 622 milioni di euro nel 2016 (+45%), con un’incidenza pari all’1,1% del fatturato complessivo del largo consumo.

La crescita dell’eCommerce è stata trainata dall’incremento degli acquirenti (5,4 milioni, +39%) e dall’aumento della spesa media annua (pari a 115,5 euro, +4,2%). Il personal care si conferma la categoria con la percentuale più alta di acquirenti (11,8%), in crescita di 3,8 punti percentuali rispetto al 2015. Il personal care accresce anche la propria importanza nel carrello degli acquisti online, con il 28% di crescita.

L’analisi dei comportamenti d’acquisto evidenzia alcune variazioni significative rispetto al passato: tra i criteri fondamentali di scelta del punto vendita si affermano la comodità di acquisto, la semplicità, la shopping experience e la disponibilità dei prodotti. Tra i fattori più importanti, la promozione e gli sconti perdono parte della loro rilevanza.
Si confermano i segnali di dinamicità degli assortimenti con un’ulteriore accelerazione nel corso dell’ultimo anno (+3,8%, anno terminante marzo 2017 vs A.T. marzo 2016). E l’identikit delle nuove referenze sembra seguire le tendenze della domanda.
In quest’ultimo periodo, le aziende medie e piccole continuano a essere le più dinamiche (rispettivamente +2% e +3,6%), ma si segnala il recupero dei grandi player rispetto alle performance del 2016 (-1,1%).

Francesco Pugliese (nella foto con Cristina Alfieri direttore di FOOD), ad di Conad, a Linkontro di Nielsen a Forte Village in Sardegna: “Per noi è un fenomeno marginale, interesserà più l’industria” 
Articolo di Emanuele Scarci sul Sole 24 Ore

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Capo Redattore