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Parte dalle Marche il rilancio del turismo culturale per far ripartire il sistema Italia

di Informacibo

Ultima Modifica: 28/07/2014

Grottammare (Ascoli Piceno) luglio 2014. – Il turismo culturale come volano per far ripartire il sistema Italia, anche nell'ottica attualissima dello sviluppo sostenibile.

Questa la filosofia alla base del (discusso) progetto A.N.I.M.A. (Arte, Natura, Idee, Musica, Azione), nato per rilanciare il territorio.
Colonna portante del progetto, promosso dalla Fondazione CARISAP (Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno) è la costruzione di un centro culturale ideato e progettato da uno dei nomi più importanti nell’architettura internazionale: Bernard Tschumi, tra i nomi più apprezzati nella progettazione di centri culturali, conosciuto, tra le altre opere, per il Parc de la Villette di Parigi, per lo Studio Nazionale per l'Arte Contemporanea Le Fresnoy, Francia, e per la Scuola di Architettura di Marne-la-Vallèe.

Lo stesso Bernard Tschumi è volato nelle Marche per un incontro con il Soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche Stefano Gizzi, per un confronto costruttivo da cui è nato il via libera all’opera. Durante l'incontro la Fondazione CARISAP ha condiviso l’opportunità di ridurre le altezze dell'auditorium per migliorare la percezione del contesto nel quale A.N.I.M.A. si andrà a inserire, nei pressi del casello di Grottammare dell'autostrada A14. Si è avvicinato in questa maniera l’inizio dei lavori, che ragionevolmente potrà essere fissato nella primavera 2015.
«Siamo certi – ha dichiarato il Presidente della Fondazione CARISAP Vincenzo Marini Marini – che A.N.I.M.A. avrà una ricaduta anche di carattere contestuale, e che la comunità di Grottammare, consapevole dell’opportunità che essa rappresenta, vorrà dare il necessario risalto all’opera tutelandola anche mediante la valorizzazione del contesto circostante».
Il vertice tra Gizzi e Bernard Tschumi è stato utile per sottolineare l'alto valore “simbolico” del progetto A.N.I.M.A., già colto dai media nazionali ed internazionali intervenuti per l’occasione, che travalica gli interessi specifici del territorio marchigiano.

 

La sfida è in sintesi quella di puntare sul turismo per ricostruire attorno ad esso uno sviluppo sostenibile per l’area qualificandone l’offerta in chiave culturale grazie all’immenso patrimonio della comunità locale in primis e di quella nazionale. Realizzare cioè quell’operazione di posizionamento distintivo che ormai da decenni tutti gli osservatori considerano un’imperativo strategico per il marketing turistico italiano
ma che, salvo rare se non rarissime occasioni, nessuno è riuscito concretamente a fare. Il progetto A.N.I.M.A. potrebbe a questo punto divenire un modello che altri territori potrebbero imitare: un vero e proprio prototipo di “incubatore” dell’economia culturale da diffondere nel Paese dando il via ad una rivoluzione dal basso del modello di marketing e di sviluppo nazionale.

Non a caso protagonisti del mondo dell’arte hanno manifestato interesse per l’opera, citiamo ad esempio il pittore, scultore e incisore di fama internazionale Mimmo Paladino che, nell’apprezzare il progetto , ha detto che «è la qualità che vince, non si deve aver paura di intervenire su un paesaggio quando c'è la qualità architettonica», ha anche ricordato che è un buon inizio per portare l’Italia al livello degli altri paesi, infatti «all'estero ci sono grandi strutture che facilitano l'essere artista».

Apprezzamento per l'idea alla base di A.N.I.M.A. è arrivato anche da Carlo Fontana, già amministratore esecutivo del Teatro Regio di Parma e sovrintendente della Scala di Milano, attualmente presidente dell'AGIS Associazione Generale Italiana dello Spettacolo: «vengo adesso da un convegno dell'ANCI in cui si è parlato dell'importanza del turismo culturale per i comuni italiani, e del resto ci sono esempi di come una struttura culturale possa diventare un punto di riferimento, il teatro Regio di Parma ha il festival verdiano che crea un indotto molto forte e a Verona l'Arena è importantissima per l'economia cittadina». Franz Di Cioccio, fondatore della Premiata Forneria Marconi, discografico e giornalista, uno dei nomi della musica leggera italiana più conosciuti all’estero, ha apprezzato come i cittadini di Grottammare abbiano sposato il progetto: “La Terra non è di nostra proprietà. Nostri sono i segni che guardano al futuro. Essi sono rappresentati da opere e iniziative tese a valorizzare il territorio su cui vive un popolo o una comunità. Azioni culturali, che abbracciano questa scelta, sono lo specchio in cui si riflettono le aspettative dei giovani. Grottammare si è donata alla cultura e i suoi cittadini, con la loro partecipazione alla scelta progettuale di ANIMA, sono parte viva del cambiamento. Sarà un esempio per tutti gli immaginatori futuri”.
 

 

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