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La birra conquista le case degli italiani grazie alla Gdo

Presentata la ricerca dell' Osservatorio Birra di Fondazione Birra Moretti: il settore vale 9 miliardi ed è 0,51% del Pil, svetta la Lombardia

di Silvia Armati

Ultima Modifica: 01/12/2018

Brindiamo con la birra italiana. In una ricerca dell’Osservatorio Birra, presentata ieri 30 novembre a Palazzo Lombardia, si leggono tanti record.

Il settore vale quasi 9 miliardi di euro, il 25% arriva dalla Lombardia; la birra copre lo 0,51% del Pil; complessivamente il comparto occupa più di 90mila persone; cresce sempre più il ruolo della Gdo e nel confronto con altri comparti del Made in Italy, la ricchezza generata dalla birra è di poco superiore al fatturato dei salumi (8 miliardi di euro): per tutti questi motivi l’Osservatorio afferma che “c’è un’Italia che cresce, ed è quella che ruota attorno a un bicchiere di birra”.

Ecco in dettaglio i dati del 2° Rapporto “La creazione di valore condiviso del settore della birra in Italia” realizzato da Althesys per conto della Fondazione Birra Moretti

Lombardia, motore della produzione di birra in Italia

Quasi tutti gli indicatori (produzione, valore condiviso, occupazione, salari, contribuzione fiscale, etc) incoronano la Lombardia cuore pulsante di questo comparto. In questo contesto, la Lombardia acquista una speciale rilevanza perché da sola rappresenta circa un quarto della birra in Italia in termini di valore condiviso, di occupati e contribuzione fiscale). I 2.269 milioni di euro di valore condiviso generato dalla birra in Lombardia rappresentano lo 0,62% del PIL regionale e il 25,5% del totale del valore condiviso della birra in Italia.

Questa regione può contare infatti sulla presenza di importanti aziende internazionali e sul maggior numero di birrifici artigianali del paese (137[1], rispetto agli 80 del Piemonte e, ai 74 del Veneto e ai 63 della Toscana), che nel 2017 hanno prodotto complessivamente quasi 4 milioni di ettolitri di birra.

Tutto ciò porta la birra in Lombardia a circa 662 milioni di euro di salari a beneficio di quasi 25 mila (24.463) dipendenti lungo tutta la filiera. Oltre 23 posti di lavoro complessivi per ogni addetto alla produzione birraria. Con questi numeri la Lombardia occupa il 26,6% del totale addetti nazionali (92.066).

Attilio Fontana (al centro) alla presentazione dell’Osservatorio Birra

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana

E’ importante difendere la cultura della birra e il suo uso consapevoleha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha partecipato alla presentazione del rapporto -. Il settore è rilevante per noi anche da un punto di vista economico perché è un comparto che dà molti posti di lavoro“.

Il ruolo della Gdo: la birra conquista le case degli italiani grazie alla distribuzione moderna

Si conferma ancora una volta che la tendenza birra conquista le case degli italiani grazie alla Gdo, il cui peso è cresciuto del +40% in 20 anni.

Oggi il 58,8% della birra si vende nei supermercati e ipermercati (contro il 42% del 97 e il 50% del 2007) e gli scaffali sono sempre più forniti in varietà, stili e quantità di marchi. Se 10 anni fa 9 volte su 10 si comprava una birra chiara, nella Grande distribuzione le birre speciali oggi rappresentano un mercato maturo che pesa 1,5 milioni di ettolitri e vale 466 milioni di euro (il 28,2% a valore) e, di conseguenza, hanno conquistato anche una buona fetta dello spazio a scaffale.

Pratolongo, presidente di Fondazione Birra Moretti: la birra crea valore per l’Italia

Secondo Alfredo Pratolongo, “Da anni registriamo l’entusiasmo degli italiani verso il mondo della birra, i suoi stili, le nuove specialità, i suoi abbinamenti. Questo Rapporto aggiunge che quando cresce la conoscenza e della birra cresce anche il mercato e il valore condiviso generato in tutto il mondo “dietro” il bicchiere di birra. Siamo di fronte a una crescita ormai strutturale per un settore sempre più rilevante per la ricchezza del Paese. Se in Italia scomparisse, per un anno, tutto ciò che contribuisce alla produzione, distribuzione e consumo di birra, si creerebbe un “vuoto” in termini di ricchezza generata, per gli agricoltori che coltivano l’orzo, per chi produce il pack e le bottiglie, per chi lavora negli impianti produttivi, per chi la trasporta, immagazzina e vende, dai bar, ai ristoranti ai supermercati”.

La richiesta: diminuire le tasse sulla birra

Alfredo Pratolongo, nel corso della presentazione della ricerca, ha ricordato che “Da parte nostra c’è una richiesta di diminuzione della tassazione sulla birra, che è fondamentalmente non giusta, e siamo fiduciosi che questo avverrà nel lungo periodo”.

Quanto vale la birra in Italia. Il confronto con altri settori produttivi

Nel paragone con altri comparti del Made in Italy, la ricchezza generata dalla birra è di poco superiore al fatturato dei salumi (8 miliardi di euro), equivalenti a quello del sistema moda maschile italiano (9,3 miliardi di euro) e di poco inferiori al business della cosmetica in Italia (circa 10 miliardi di euro).

Raffrontato al settore delle bevande in generale (dati Istat), il valore condiviso della birra rappresenta circa la metà (47%) del valore della produzione di bevande nazionale (che ammonta a 18,9 miliardi), è pressoché pari alla produzione vinicola (stimata in 9,5 miliardi nel 2017) e rappresenta il 186% del valore produttivo di soft drink e acque minerali (stimato in 4,8 miliardi).

Contributo fiscale: nel 2017 dalla filiera della birra 4,2 miliardi di euro

Nel confronto con la prima edizione del rapporto, scopriamo che negli ultimi 2 anni la contribuzione fiscale della filiera della birra in Italia è aumentata ad un ritmo ancora più alto del marcato: +17,7%, passando da 3,6 a 4,2 miliardi di euro (+17,7%).

La filiera della birra è dunque come una grande azienda che distribuisce salari lordi di quasi 2,5 miliardi di euro (2.471 milioni di euro) e paga allo Stato contributi fiscali pari a 4,2 miliardi di euro. Quasi l’1% (0,92%) delle entrate fiscali complessive del nostro Paese.

In 2 anni 6 mila nuovi posti di lavoro collegati alla birra. Il settore occupa più di 90mila persone

Dal 2015 al 2017 la filiera della birra è stata in grado di offrire ben 6000 posti di lavoro in più (il numero di dipendenti nel 2015 era infatti di 87.668). in particolare nel 2017 per ogni addetto alla produzione della birra, il settore è riuscito ad assicurare ben 22 occupati complessivi a livello di filiera.

in termini di occupazione la birra assicura lavoro a 92.066 dipendenti distribuiti proporzionalmente lungo l’intera filiera.

Birra anticrisi nell’HoReCa: consumi in crescita strutturale, il fuori casa rappresenta i 2/3 del valore condiviso

La birra, dunque, non fa bene e non porta ricchezza solo a chi la produce. Anzi, di questa crescita nel 2017 hanno beneficiato soprattutto le fasi a valle e a monte della filiera.

Il valore condiviso relativo alle forniture di materie prime è salito dai 273,3 milioni del 2015, ai 391,3 milioni di euro (+45%). Numeri importanti anche per la fase di distribuzione e vendita, che passa da 6.041 a 6.856 milioni di euro (+13,5%).

In questo contesto va sottolineata la performance dell’Horeca che cresce da 4.859 a 5.661 milioni di euro. Il mondo che ruota attorno ai consumi fuori casa di birra è arrivato a rappresentare il 64% (2 anni fa era il 58,5%) del totale del valore condiviso della filiera birra. I valori dell’off-trade, relativi ai consumi casalinghi, si mantengono stabili (1.907,7 milioni nel 2015 e 1.194,5 milioni nel 2017).

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