Antonio Cellie, Ad Fiere di Parma: 1000 espositori per Cibus Connect
Si è svolto a Milano il 12° Consumer & Retail Summit organizzato da 24Ore Eventi in collaborazione con il Sole 24 Ore, GdoWeek e Mark Up
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 06/10/2018
Cibus Connect, il format di Fiere di Parma per lo sviluppo internazionale del Made in Italy del comparto food&wine che si terrà, a Parma, il 10 e l’11 aprile è (quasi) già sul tranpolino di lancio dell’edizione 2019.
L’ Amministratore delegato di Fiere di Parma, Antonio Cellie intervenendo al 12° Consumer & Retail Summit organizzato da 24Ore Eventi in collaborazione con il Sole 24 Ore, GdoWeek e Mark Up ha affermato: “per Cibus Connect 2019 abbiamo già raccolto le adesioni di oltre mille espositori e di 2mila fra buyer e importatori, che hanno accolto con entusiasmo la contemporaneità di date con Vinitaly e il nuovo format leggero della manifestazione”.
La consecutività tra le due fiere, Cibus Connect di Fiere di Parma e Vinitaly di Verona Fiere (7-10 aprile 2019) non sono legate al caso: grazie anche all’attività dell’Ice, molti buyer esteri stanno confermando la visita a Cibus Connect 2019 abbinata ad un tour speciale al Vinitaly e presso alcuni distretti produttivi agroindustriali del Nord e del Sud Italia. Nel 2019 Cibus Connect potrà contare su un padiglione in più, mentre il calendario dei convegni si concentrerà soprattutto sulle conseguenze che gli accordi commerciali in fieri potranno avere sull’agroalimentare italiano.
Governare le trasformazioni nell’era digitale
Durante la giornata milanese è stata l’occasione per discutere e analizzare i cambiamenti dei modelli di consumo e come governare le trasformazioni dell’era digitale.
L’industria italiana del commercio accelera il processo di integrazione tra vendite online e offline, partendo dalla constatazione che la migrazione verso l’ecommerce è ormai un processo irreversibile, ma che non comporterà la fine dei negozi fisici. Semmai, un radicale ripensamento dei format e dell’offerta, dei servizi ai clienti e delle professionalità necessarie.
Per riuscire in questa sfida occorre “governare” la trasformazione digitale che sta investendo il settore del retail, come molti altri
Non siamo all’anno zero, ha fatto notare il presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara, ricordando i numerosi investimenti compiuti dalle aziende della distribuzione organizzata sul rinnovametno dei punti vendita e sulla formazione del personale. «La digitalizzazione dovrà portare a impostare una nuova relazione con i clienti – ha detto Gradara –. Cambieranno anche i punti vendita, che sempre più dovranno puntare sull’esperienza d’acquisto per differenziarsi dall’ecommerce».
A sostegno di questa trasformazione vengono le nuove tecnologie, come ha ricordato Giorgio Santambrogio, ad del gruppo VéGé, che possono contribuire a personalizzare l’esperienza d’acquisto del cliente e persino accrescere il piacere del contatto umano.
Anche secondo Antonio Cellie, ad di Fiere di Parma, le tecnologie digitali possono contribuire a creare nuovi servizi e dunque nuove opportunità di business e lavoro se usate in modo sapiente: «L’online sul lungo termine non potrà competere con format fisici giusti e ben fatti. Trader’s Joe batterà Amazon, per intendersi: se la distribuzione imparerà a fare bene il proprio lavoro non può che vincere», dice. In particolare, cogliendo le nuove esigenze, soprattutto dei Millennials, alleandosi con le nuove formule, come l’home delivery”.
Senza contare tutto quello che le tecnologie possono dare ai negozi in termini di promozione e marketing. I negozi possono trasformarsi essi stessi in vetrine , in luoghi in cui accadono eventi e che diventano virali sui social. Lo dimostra l’esperienza di alcuni tra i marchi a maggior valore a livello mondiale, come ha spiegato Lidi Grimaldi, executive director di Interbrand, presentando lo studio Best Global Brands 2018, che stila la classifica dei top 100 brand globali per valore economico. Tra questi Apple, Gucci, Starbucks, Hermés o Nike: tutti marchi che hanno saputo reinventare completamente il concetto di store fisico, creando luoghi di incontro e scambio, attirando soprattutto i giovani e i giovanissimi.
Ma la digitalizzazione dei punti vendita passa anche per i metodi di pagamento, come ha spiegato Luca Giacoma-Caire, direttore marketing di Cofidis, presentando il sistema di pagamento dilazionato PagoDil, che consente pagamenti rapidi e sicuri e ha consentito di incrementare le vendite nei negozi che l’hanno adottato.
Condividi L'Articolo
L'Autore