Conflitto di interesse per il Ministro alle Politiche agricole Nunzia De Girolamo - InformaCibo

Conflitto di interesse per il Ministro alle Politiche agricole Nunzia De Girolamo

di Informacibo

Ultima Modifica: 30/04/2013

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Roma 30 aprile 2013. Dopo il pieno di sì ottenuto ieri alla Camera, stamattina il governo Letta si appresta ad incassare la fiducia anche in Senato. A Montecitorio 453 i voti a favore e 153 i contrari. Il programma: stop dell’Imu a giugno, niente aumento dell’Iva a luglio, lavoro prima priorità, abolire il finanziamento pubblico ai partiti e i doppi stipendi dei ministri-parlamentari.

L’annuncio anche di un Super Commissario per l’Expo che sarà Giuseppe Sala, ora amministratore delegato. Il discorso integrale di Enrico Letta di insediamento alle Camere 

Ma sono subito scoppiate, a livello giornalistico, le prime polemiche per i conflitti di interesse….

Il nuovo ministro alle Politiche agricole, la campana Nunzia De Girolamo oltre ad essere una pupilla di Silvio Berlusconi, è già entrata nelle mire delle polemiche  per  conflitto di interessi.

Il  papà, Nicola De Girolamo è, infatti, il direttore del Consorzio Agrario (in liquidazione da tanti anni)  ed è proprietario della Cantina del Taburno, conosciuta per la Falanghina e per l’Aglianico.

L’intreccio agricolo con papà Nicola è stato sollevato dal Fatto quotidiano e Lettera 43.

Ecco i loro articoli:

De Girolamo, l’intreccio agricolo con papà Nicola di Vincenzo Iurillo (Il Fatto, ripreso da Dagospia)

Politiche agricole: conflitto d’interesse per il ministro del Pdl (Lettera 43)

Enrico Letta ha sciolto la riserva

Roma 27 aprile 2013. Il presidente del Consiglio incaricato Enrico Letta ha sciolto la riserva con cui aveva accettato l’incarico dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Domattina alle 11.30 il nuovo governo giurerà nelle mani del capo dello Stato. Lunedì il voto di fiducia alle Camere. Alle 15 Letta è salito al Colle per conferire con il Capo dello Stato e presentare la propria squadra di ministri. Si tratta di un esecutivo appoggiato da Partito democratico, Popolo della Libertà e Scelta Civica. Hanno confermato la scelta di stare all’opposizione Sinistra, Ecologia e Libertà e il Movimento Cinque stelle di Beppe Grillo. Ancora incerta la posizione della Lega Nord di Roberto Maroni.

In precedenza, prima della scadenza del primo mandato di Giorgio Napolitano, il Presidente della Repubblica aveva scelto come presidente del Consiglio incaricato Pier Luigi Bersani che però non era riuscito a comporre una maggioranza certa per la sua proposta di governo sia alla Camera dei Deputati che al Senato. Si era arrivati alla votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica, in seguito alla nomina, da parte di Giorgio Napolitano, di 10 consulenti, i saggi, che avevano il compito di delineare il perimetro d’azione comune fra i vari partiti presenti in Parlamento.

Enrico Letta aveva quindi ricevuto l’incarico dopo la rielezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica, avvenuta al sesto scrutinio dopo che erano naufragate le votazioni su Franco Marini prima e Romano Prodi poi. Il Movimento Cinque stelle aveva confermato in tutte le votazioni la preferenza per Stefano Rodotà, scelto con una votazione online in cui si era classificato terzo dopo Milena Gabanelli e Gino Strada. Nell’ultima votazione anche Sinistra, Ecologia e Libertà aveva votato per Rodotà, mentre la larghissima parte del Partito democratico e il Popolo della Libertà, Scelta Civica e la Lega Nord hanno votato per la rielezione di Giorgio Napolitano.

Ecco la lista dei ministri

Presidente del Consiglio dei ministri – Enrico Letta

Enrico, classe 1966 – racconta nella sua biografia pubblicata sul sito – «ha alle spalle un percorso umano e formativo all’insegna dell’Europa». Fin da ragazzo: la scuola dell’obbligo la fa a Strasburgo, la laurea la prende a Pisa, città d’origine, in Diritto internazionale. E anche il Dottorato (preso alla Scuola Superiore “S.Anna”) parla di Europa, perché è in Diritto delle Comunità Europee. Non va dimenticato che, all’epoca, era già impegnatissimo nella politica: astro nascente dei nuovi democristiani, che, com’era ovvio, a soli 25 anni lo avevano eletto come Presidente dei Giovani popolari europei. Il “giovane non giovane”, bravo ragazzo studioso e occhialuto che punta in alto. E ci arriva. 

Sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio dei ministri e segretario generale – Filippo Patroni Griffi

Napoletano, nato nel 1955, di famiglia aristocratica, magistrato e figlio di magistrato, parente del regista Giuseppe. Ha navigato a lungo nel sottobosco dei ministeri, come capo dell’Ufficio legislativo del Ministero della Funzione pubblica (prima con Ciampi e poi con Dini, Prodi e D’Alema), capo di Gabinetto del ministero per le Riforme Istituzionali e capo del Dipartimento affari giuridici e legislativi. Segretario generale dell’Autorità del Garante per la protezione dei dati personali. Dal 2009 è membro della Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delele amministrazioni pubbliche. Già ministro tecnico con Monti per la Pubblica Amministrazione e la semplificazione.

Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Interni – Angelino Alfano

Nasce ad Agrigento nel 1970. Giovane emergente del Pdl, dal punto di vista politico però nasce in seno alla Dc, anche se già dal 1994 entra a far parte di Forza Italia. Laureato in Cattolica, dottore di ricerca in Diritto dell’Impresa, avvocato, il giovane Alfano preferisce la politica e nel 1996 si candida al Consiglio regionale della Sicilia. Passano quattro anni e diventa capogruppo, e l’anno dopo vola a Roma, alla Camera dei deputati. Il giovane Angelino piace ed è ambizioso: resta in sella anche dopo la sconfitta contro Prodi e nel 2008 riesce a raggiungere il ministero della Giustizia. Lo lascerà nel 2011, dopo essere diventato il primo segretario del partito. Nel 2012 tenta di tenere insieme il partito di fronte all’addio (annunciato) di Berlusconi alla politica, ma il compito non gli riesce. «Non ha il quid», dice di lui il Cavaliere. Chiede di fare primarie, come nel caso del Pd, ma Berlusconi rifiuta. Il partito si squaglia, Alfano è travolto. Poi Silvio rientra in campo e spazza via ogni incubo e ogni pretesa. E ora lo ha rimesso al governo.

Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali – Nunzia De Girolamo

Beneventana, classe 1975, Nunzia De Girolamo del Pdl era stata definita il “simbolo dell’inciucio” da un deputato grillino, facendo riferimento al suo matrimonio con Francesco Boccia, del Pd. Avvocato, esperta di diritto civile e diritto commerciale e bancario. Insieme alla carriera forense si occupa di politica: nel 2007 diventa coordinatrice cittadina di Forza Italia a Benevento. Nel 2008 entra alla Camera con il Popolo della Libertà. Rieletta nel 2013.

Ministro degli Esteri – Emma Bonino

Nasce a Bra, in provincia di Cuneo, nel 1948. Una vita per la politica, figura simbolo del radicalismo liberale, icona per le lotte civili. Si laurea a Milano, in Bocconi, in Lingue e Letterature straniere. Difficile riassumere la sua lunga e ricca vita politica. Comincia la militanza insieme ai Radicali. Nel 1975 fonda il Cisa (Centro di informazione, sterilizzazione e aborto) e si consegna in arresto per procurato aborto. L’anno successivo entra il Parlamento (a 28 anni) con il Partito Radicale. Nel 1979 è eletta al Parlamento europeo. Le sue battaglie, combattute tra Italia ed Europa, comprendono il diritto all’aborto, la lotta alla fame, manifestazioni contro il comunismo, le armi, il proibizionismo delle droghe, lungo tutto l’arco della Prima Repubblica. Negli anni ’90 si unisce a Forza Italia e nel l995 diventa Commissario Europeo su indicazioni di Berlusconi. Nel 1999 si candida alle europee e ottiene l’8,5%. Torna alla politica italiana nel 2006, insieme a Prodi, e ottiene il ministero per le Politiche Europee e il Ministero per il Commercio internazionale. Dopo l’esperienza di governo, punta a conquistare la Regione Lazio, ma alle urne risulta perdente di 2,8 punti percentuali.

Ministero della Giustizia – Anna Maria Cancellieri

Nata a Roma 68 anni fa, è stata prefetto a Vicenza, Bergamo, Parma, Genova e commissario prima di Bologna dopo le dimissioni del sindaco Flavio Delbono e di Parma poi, dopo le dimissioni del sindaco Pietro Vignali. 67 anni, romana, il suo è un curriculum di tutto rispetto. Appena maggiorenne inizia a lavorare alla presidenza del Consiglio, poi si laurea in Scienze politiche a Roma e nel ’72, a Milano, inizia la carriera apicale al ministero dell’Interno. Nel 1993 è nominata prefetto. Da qui in poi, una sfilza di impegni al servizio dello Stato, tra cui il Ministero dell’Interno con Mario Monti.

Ministero dell’Economia e delle Finanze – Fabrizio Saccomanni

Romano, nato nel 1942, Saccomanni è un altro esponente del mondo di Bankitalia che arriva al governo e conquista il Mef. Si laurea in Bocconi, entra in Banca d’Italia attraverso l’Ufficio Vigilanza della sede di Milano nel 1967. Da qui, comincia la sua lunga scalata. Viene distaccato all’Fmi, dove resta per quasi vent’anni, e incontra Dini. Torna in Bankitalia al Servizio Studi. Mentre nel 1984 è capo dei Servizio rapporti con l’Estero. Nel 1997 diventa Direttore Centrale per le Attività estere. Dal febbraio 2003 al settembre 2006 è vice presidente della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo a Londra dove ha svolto funzioni sia gestionali, quale membro del Comitato esecutivo, sia operative, come responsabile delle aree di Gestione del rischio, Sicurezza nucleare, Protezione ambientale e Cofinanziamenti ufficiali. Nel 2011, per la nomina della successione di Draghi, si faceva il suo nome, ma è stato superato da Ignazio Visco.

Ministero della Difesa – Mario Mauro

Nato a Foggia nel 1961, studia a Milano, alla Cattolica, dove studia filosofia. Si iscrive a Comunione e Liberazione. Nel 1999 comincia il suo ingresso nelle istituzioni della politica venendo eletto al Parlamento Europeo nelle file di Forza Italia. La sua posizione verrà confermata nel 2004 e nel 2009, con il Pdl. Nel 2013 decide di abbandonare il Popolo della Libertà e di aderire al nuovo soggetto politico di Mario Monti, Scelta Civica. Prima di lasciare il parlamento europeo attacca Berlusconi per la sua ricandidatura e per l’alleanza con Bossi. Con Monti, riesce a entrare in Parlamento, diventa capogruppo al Senato e Napolitano lo sceglie per far parte del collegio dei dieci saggi.

Ministro dello Sviluppo Economico – Flavio Zanonato

Padovano, classe 1950. Cresce in un quartiere popolare, diventa perito industriale, e durante gli studi si avvicina al partito comunista. Una carriera fulminante, che lo porta a Roma dove si occuperà di immigrazione ed emigrazione. Raggiunge la carica di primo cittadino di Padova nel 1993. La conferma arriva due anni, attraverso le elezioni, ma nel 1999 viene battuto al ballottaggio. Ma la sua vita politica si gioca anche sulla sponda dell’Anci, di cui sarà vicepresidente già nel 1999 (prima di Delrio). Una pausa di qualche anno, e tornerà in sella anche a Padova: eletto sindaco nel 2004 e ancora nel 2009. Anno in cui torna a essere anche vicepresidente all’Anci.

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Maurizio Lupi

Nato a Milano nel 1959, cresce nell’alveo di Comunione e Liberazione. Si laurea in Cattolica in Scienze politiche nel 1984, è presidente del Cusl (struttura editoriale di Cl) e lavora come giornalista (e marketing) per il settimanale cattolico Il Sabato. Nel 1990 diventa membro di Comunione e Liberazione. La sua carriera politica comincia con la Dc a Milano: nel 1993 entra nel Consiglio comunale all’epoca di Formentini, prosegue con Gabriele Albertini dal 1997 al 2001, che lo sceglie come assessore per lo Sviluppo del territorio, edilizia privata e arredo urbano. È il trampolino: da Milano Lupi atterra alla Camera (passando per il collegio di Merate) alle elezioni del 2001. Nel 2008 verrà riconfermato, nelle file del Pdl. Dedito a promuovere la sussidiarietà, ha, tra le sue passioni, la corsa. Nel 2011, in occasione dello scandalo Ruby, scriverà una lettera ai cattolici italiani per chiedere una sospensione del giudizio (che sarebbe stato negativo) nei confronti di Silvio Berlusconi. Ora, al ministero delle Infrastrutture.

Ministero dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare – Andrea Orlando

Spezzino, nato nel 1969, il giovane turco Andrea Orlando comincia la sua attività politica fin da giovanissimo: a vent’anni è segretario provinciale della Fgci, nel 1990 entra nel Consiglio comunale della città con il Pci. Dopo la fine del partito passa nel Pds resta, fino al 2002, nei giochi della politica cittadina ricoprendo anche il ruolo di assessore. Nel frattempo cresce sia in provincia che nel partito. Nel 2003 Fassino lo vuole nella direzione del partito, come viceresponsabile dell’organizzazione, poi come responsabile degli enti locali. Nel 2006 entra a far parte della segreteria nazionale del partito. E nello stesso anno, con l’Ulivo di Prodi entra in Parlamento, rieletto nel 2008 fino a diventare portavoce di Walter Veltroni prima e Dario Franceschini poi (che ritrova nel consiglio dei ministri).

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Enrico Giovannini

Nasce a Roma, ha 55 anni. Anche lui arriva dal gruppo dei “saggi”. Dopo la laurea in economia comincia fa i suoi primi passi da ricercatore proprio all’Istat, di cui diventerà presidente. Nell’89 passa all’Isco, Istituto nazionale per lo studio di congiuntura come dirigente di ricerca e nel ’92 torna all’Istat, come responsabile del dipartimento di Contabilità nazionale e Analisi economica. Qui resta, ma cresce di grado. Dal 1997 al 2000 è direttore del dipartimento delle Statistiche economiche. Nel 2001 diventa Chief Statistician e direttore della Direzione statistica dell’Ocse, a Parigi. E lì resta fino alla nomina alla presidenza dell’Istat, nel luglio del 2009. Monti lo sceglie per studiare una linea di tagli dei costi della politica. Napolitano, prima di Pasqua, lo mette nel mazzo dei dieci saggi.

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Maria Chiara Carrozza

Pisana, classe 1965, proviene dal mondo delle università. È stata per due mandati (dal 2007 al 2013) rettore della Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna di Pisa. È professore ordinario di bioingegneria industriale presso l’istituto di biorobotica. New entry del parlamento nelle file del Partito Democratico.

Ministero per i Beni Culturali e il Turismo – Massimo Bray

Massimo Bray è nato a Lecce, ha studiato a Firenze, vive a Roma. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia, conseguita nel 1984 e un itinerario da borsista a Napoli, Venezia, Parigi, Simancas, nel 1991 entra all’Istituto della Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani, come redattore responsabile della sezione di Storia moderna dell’Enciclopedia La Piccola Treccani.
Non lascerà più l’Istituto: nel 1994 ne diviene il direttore editoriale. Massimo Bray è anche direttore responsabile della rivista edita dalla Fondazione di cultura politica Italianieuropei, che ha tra i suoi principali obiettivi quello di elaborare analisi e riflessioni pubbliche sui nodi cruciali dell’innovazione politica ed economica europea. La fondazione è un luogo di incontro tra le diverse tradizioni culturali del riformismo italiano.Presiede il consiglio d’amministrazione della Fondazione La Notte della Taranta, che organizza il più grande festival europeo di musica popolare.

Ministero della Salute – Beatrice Lorenzin

Una giovane del Pdl: nasce a Roma nel 1971. Il suo percorso di studi si interrompe dopo il liceo, mentre l’ingresso in politica avviene nel 1996 quando aderisce al movimento giovanile di Forza Italia. In tre anni diventa Coordinatore Regionale del Lazio per i giovani del partito, poi, il salto nel 2001: entra nel Comune a Roma, unica donna per il centrodestra. Passa sotto l’ala di Bonaiuti, e dal 2006 a oggi copre diverse cariche, sia istituzionali (Sottosegretario per l’informazione e l’editoria) che di partito (Coordinatore Regionale FI Lazio). Nel 2013 rinuncia a candidarsi alla Regione in favore di Storace.

Ministro degli Affari Europei – Enzo Moavero Milanesi

Avvocato romano, 58 anni, padre di tre figli, Enzo Moavero ha passato una parte della vita all’estero. È stato a Yale. Nel 1982 si specializza al College de France di Bruges, dove incassa un diploma di diritto comunitario. Nel 1983 è in Texas. All’università di Dallas si specializza in dirito internazionale. Nel 1995 l’incontro con Supermario. Moavero e Monti, infatti, si consocono a Bruxelles. Monti è appena stato nominato commissario europeo. Moavero lo segue come capo del suo gabinetto. Il tandem prosegue anche quando il neo premier diventa commissario per la Concorrenza. Nel 2002 Moavero diventa segretario generale aggiunto della Commissione Europea. Dal 2005 al 2006 è direttore generale dell’Ufficio dei Consiglieri per le Politiche Europee della Commissione, per poi giurare a Lussemburgo come giudice del Tribunale di primo grado della Corte di Giustizia della Ue. Ora al governo Monti non c’è più, ma Moavero ancora.

Ministero della Coesione Territoriale – Carlo Trigilia

Siracusano, 62 anni, è il massimo esperto di territorio e sviluppo. Ordinario di sociologia economica a Firenze, direttore del Centro Europeo di Studi sullo Sviluppo Locale e Regionale. È stato direttore ed è membro del comitato editoriale della rivista “Stato e Mercato”, e del comitato editoriale di “Sviluppo locale”. Ha studiato lo sviluppo territoriale in Italia, le imprese, l’innovazione, anche toccando i distretti high tech e l’influenza nello sviluppo industriale. La sua pubblicazione più nota è il saggio del 2012 “Non c’e’ Nord senza Sud” (ed. Il Mulino) in cui, invertendo la percezione comune, sostiene che l’Italia deve sviluppare il mezzogiorno per renderlo in grado di autosostenersi e rilanciare l’economia del Nord.

Ministero delle Regioni e delle Autonomie – Graziano Delrio

Nato a Reggio Emilia nel 1960, ne è diventato sindaco nel 2004. Il primo nella città, dal 1945, a non aver militato nel Pci. È medico endocrinologo, docente e ricercatore di rilievo internazionale. Il suo primo incarico in politica lo ricopre nel 1999, quando subentra in consiglio comunale come primo dei non eletti per il Partito Popolare Italiano. L’anno dopo, sempre per il Ppi, diventa Consigliere Regionale in Emilia Romagna. Torna nella politica reggiana nel 2004, quando diventa sindaco al primo turno con il 63,2% dei voti. Nel 2009 viene riconfermato nella carica di primo cittadino. Dal 2011 è presidente dell’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Ora, la chiamata al governo.

Ministero per i rapporti con il Parlamento – Dario Franceschini

Ferrarese, nato nel 1958. Fin da giovanissimo appassionato di politica. Avvocato cassazionista, iscritto al registro dei revisori contabili, iscritto alla Dc, passa al Ppi, fa politica locale anche a Ferrara. Il salto lo fa con il governo D’Alema, che lo nomina sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle riforme istituzionali. Ruolo confermato poi nel successivo governo Amato. Intanto Franceschini si dà da fare, contribuisce a fondare la Margherita e poi, con l’Ulivo, diventa capogruppo alla Camera. È lì quando nasce il Pd: Franceschini diventa vice segretario. E quando questi si dimette, diventa segretario. Si presenta alle primarie contro Pierluigi Bersani e Ignazio Marino, ma viene sconfitto. Dopo l’esperienza di capogruppo del Pd alla Camera, è deputato.

Ministero per l’Integrazione – Cécile Kashetu Kyenge

Modenese ma nata in Congo, ha 48 anni, il primo ministro di colore in Italia. È venuta in Italia per studiare all’Università. È medico oculista e ha fatto la sua gavetta nel partito. Consigliere di circoscrizione a Modena e poi Consigliere Provinciale. Poi, parlamentare, scelta da Bersani. E adesso, anche il ministero.

Ministero per le Pari opportunità, sport e politiche giovanili – Josefa Idem

Nasce in Germania, a Goch ma vive a Ravenna. Ha 49 anni. È cittadina italiana dal 1990, campionessa mondiale e olimpica nel kayak individuale. Ha vinto 35 medaglie tra Olimpiadi, mondiali ed europei. Alle ultime elezioni è stata candidata al Senato dal Pd, capolista in Emilia Romagna. Inizia la canoa a undici anni. A vent’anni vince la medaglia di bronzo ai Giochi di Los Angeles. L’anno successivo passa al kayak individuale. Dopo Seul si trasferisce in Italia. Conosce, Guglielmo Guerrini e il rapporto li fa diventare una coppia anche nella vita privata. Si sposa nel 1990 e diventa italiana. Bronzo nel ’96, ad Atlanta. Dal 1997 al 2002 tre titoli mondiali (e altri 10 piazzamenti sul podio), 5 titoli europei e la medaglia d’oro nel K1 500 m ai Giochi della XXVII Olimpiade di Sydney del 2000. Quattro anni più tardi, quarantenne e a soli 15 mesi dopo il secondo parto, vince l’argento ad Atene. È l’atleta femminile con più Giochi olimpici disputati in assoluto.

Ministero delle Riforme Costituzionali – Gaetano Quagliariello

Napoletano, nasce nel 1960. Discendente di una dinastia di professori universitari, segue le orme della famiglia e dopo la laurea in Scienze politiche entra nel mondo accademico. La sua vita politica invece comincia con i giovani repubblicani ancora al liceo, e continua con i Radicali. Iscritto al partito, si distingue per una serie di battaglie su aborto, nucleare e caccia. Nel corso di una dimostrazione viene arrestato insieme a Rutelli per avere sorpassato una zona off-limits. Ma la sua vita avrà una svolta decisa. Nel 1994 entra in Forza Italia. Cresce nel partito finché non diventa, dal 2001 al 2006, consigliere per gli Affari Culturali di Marcello Pera, all’epoca presidente del Senato. Nel 2006 entra come parlamentare al Senato, e ci ritorna nel 2008. Si distingue per posizioni antitetiche ai valori dei Radicali in casi critici come la legge su Eluana Englaro e la abolizione della pena di morte.

Ministero della Pubblica Amministrazione e della Semplificazione – Giampiero D’Alia

Messinese, classe 1966. Avvocato, uomo di legge e di politica. Figlio d’arte: il padre, Salvatore, è stato deputato della Dc e del Ccd. Anche lui resta nella tradizione centrista, e aderisce all’Udc, di cui diventa il rappresentante di spicco in Sicilia. Il suo cursus lo ha portato alla Camera per al prima volta nel 2001, ma solo con il governo Berlusconi ter riesce a ottenere incarichi istituzionali come sottosegretario alla Difesa. La sua permanenza in Parlamento è continua, il suo tasso di produttività, secondo le statistiche, il più alto.

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Capo Redattore