Ecco i Campioni dell'export: 1) Verona 2) Cuneo 3) Parma 4) Milano - InformaCibo

Ecco i Campioni dell’export: 1) Verona 2) Cuneo 3) Parma 4) Milano

di Informacibo

Ultima Modifica: 23/11/2016

Mentre si chiude la prima settimana della Cucina Italiana nel mondo, (un'idea partita dall'Expo 2015 e anticipata da INformaCIBO con la kermesse internazionale La Cucina Italiana nel Mondo verso l'Expo), sbarcata in contemporanea in 105 Paesi diversi (QUI su InformaCIBO) con l'obiettivo di valorizzare all'estero le tradizioni alimentari italiane arriva la mappa: “L’agroalimentare italiano nel mondo”, realizzata dalla Camera di commercio di Milano e Coldiretti, con Promos, azienda speciale della Camera di commercio per le Attività Internazionali.

Ma quanto vale l'Agroalimentare “made in Italy nel mondo?
L’agroalimentare italiano nel mondo vale 36,7 miliardi di euro all’anno e nel 2015 è aumentato del 7,4%.

Quali sono le provincie italiane che esportano di più?
Ecco la classifica per l'anno 2015: prima Verona con 2,7 miliardi, segue Cuneo con 2,5 miliardi e terza in classifica Parma con 1,586 miliardi (erano 1,465 nel 2014)Milano è quarta con 1,523 miliardi, il 4,1% del totale. Seguono Bolzano, Salerno e Modena. Tra le prime venti posizioni la maggiore crescita a: Napoli (+24,6%), Firenze (+23,4%) e Bergamo (+22,7%). 
La Lombardia con 5,6 miliardi di export rappresenta più di un settimo del totale italiano.
Ma dove vanno i prodotti alimentari Made in Italy?
Secondo il rapporto della Camera di Commercio di Milano la Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera concentrano la metà dell’export del settore e tutte le principali destinazioni sono in crescita, in particolare Stati Uniti (+19,7%) e Regno Unito (+8,6%). 
Ma i prodotti Made in Italy, raggiungono anche Giappone (al decimo posto), Canada (11esimo), Australia (16esimo) e Cina (17esimo).
I prodotti “made in Italy” più esportati?
I vini raggiungono i 5,4 miliardi di euro, vengono poi pane, pasta e farinacei con 3,6 miliardi ma anche frutta e ortaggi lavorati e conservati con 3,4 miliardi. Gli aumenti più consistenti si registrano per acque minerali (+21,1%), alimenti per animali (+20%), prodotti non lavorati da colture non permanenti tra cui cereali, riso, ortaggi (+15,5%), tè e caffè (+11,2%).
La Germania e la Francia sono i primi acquirenti per quasi tutti i prodotti, mentre gli Stati Uniti importano soprattutto vini, acque minerali e olio, la Spagna pesce fresco, la Grecia e le Filippine alimenti per animali. In forte crescita Cina per latte, amidi, tè, caffè e vini, Arabia Saudita per frutti e prodotti da forno, Australia per pasta e piatti pronti, Turchia per cioccolato, Ungheria per carne lavorata e conservata, Polonia per pesce conservato, gelati e condimenti e Belgio per acque minerali. 
La mappa, disponibile in italiano e inglese, è scaricabile in internet.

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Capo Redattore