Giudizi pesanti a un locale su TripAdvisor: tre indagati per diffamazione - InformaCibo

Giudizi pesanti a un locale su TripAdvisor: tre indagati per diffamazione

di Informacibo

Ultima Modifica: 12/03/2015

Milano 12 marzo 2015. Appassionati di TripAdvisor, attenti alle offese. Un conto è esprimere giudizi sui ristoranti, criticare la cucina, la location o magari anche solo il servizio. Ma se dalle critiche si passa agli insulti, o più semplicemente si cerca di screditare un concorrente, il rischio è di finire indagati per diffamazione anche se ci si nasconde dietro a nickname improbabili. Questo sostiene il gip milanese Alessandra Clemente, che ha disposto l’incriminazione di tre «commentatori» del portale che raccoglie giudizi su ristoranti e alberghi, che si sono spinti davvero oltre per definire la frequentazione di una osteria alla moda a pochi passi dalla stazione Centrale.

L’attacco comincia il 24 marzo 2014. Un utente identificato come Sandrocan 2014 nella sua recensione definisce il locale «imbarazzante», aggiungendo di aver trovato «il pane vecchio e cameriere da balera». Aggiunge che se la sua frittura di pesce «fosse stata della Findus sarebbe stata più buona». Concludendo con un ulteriore poco lusinghiero posto «per zoccolette e calciatori: infimo». Un anno fa il proprietario si rivolge al sito e il commento viene immediatamente cancellato. Pochi giorni dopo, però, è il l’utente Benedettamarty ad affondare ulteriormente il colpo sostenendo che il ristorante «nonostante appaia tra i più in auge e cool in questo periodo è da sconsigliare vivamente, a meno che non siate uomini di una certa età con un buon portafoglio alla ricerca di accompagnatrici di alto bordo».

Un mese dopo, il 27 aprile, il terzo presunto cliente si allinea. Desantisio scrive: «Clientela fuffa, Rolex ed escort», spingendosi a definire il locale «da bauscia». Il proprietario, a quel punto, attraverso l’avvocato Gabriele Minniti presenta una denuncia formale per diffamazione in Procura. Il pm, dopo aver «esaminato le recensioni sul ristorante», rimarca come ve ne siano già di positive, «ma anche, numerose, di segno negativo e del tutto analoghe, per contenuto, a quelle espresse da chi è stato denunciato». E in base a questi elementi, «per mancanza di antigiuridicità del fatto» e anche perché gli autori delle stroncature «hanno esercitato il proprio diritto di critica», chiede di archiviare la denuncia.

Una decisione che l’avvocato Minniti impugna con una articolata motivazione che il gip fa propria, disponendo di identificare i tre frequentatori del portale e indagarli per diffamazione. Avendo utilizzato «espressioni particolarmente forti e aggressive». Anche perché c’è il sospetto che le critiche possano «essere state fatte ad arte». Secondo il giudice, quando «ci si riferisce alla descrizione dell’ambiente» si usano termini, «definizioni e circonlocuzioni più che allusive, descrittive proprio di un locale di infimo livello che desta anche una certa ripugnanza». Se qualcuno, insomma, vuole utilizzare il portale per cercare di screditare un ristorante, d’ora in avanti dovrà stare attento a non finire indagato per diffamazione.

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