“Gustav”, la nuova linea di vini della Cantina di Ortona
L’etichetta ricorda la sanguinosa Battaglia di Ortona passata alla storia come la “Stalingrado d’Italia”
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 21/04/2018
Gustav”, la nuova linea di vini della Cantina di Ortona è stata presentata al Vinitaly nell’area Consorzio tutela vini d’Abruzzo Chieti. Una cassa di 4 bottiglie di vino per commemorare il 75/o anniversario della Battaglia di Ortona durante la seconda guerra mondiale definita la “Stalingrado d’Italia”.
L’etichetta Gustav realizzata dalla Cantina Ortona deriva dalla Linea militare che nel 1943/44 divideva l’Italia e contrappose gli Alleati liberatori e i tedeschi occupanti. Una collezione per intenditori che non casualmente nasce a Ortona, la città che con Cassino ha costituito uno dei due cardini della Linea Gustav e che con essa ha patito sofferenze e distruzioni.
Una bottiglia nel ricordo dell’anniversario della liberazione da parte delle forze alleate, di quella fetta d’Italia che si stendeva dalla foce del fiume Garigliano sul mar Tirreno fino ad Ortona sull’Adriatico. La linea dei vini Gustav nasce dunque in memoria della battaglia di Ortona e le bottiglie hanno una forma affusolata che ricorda quella dei proiettili.
La linea Gustav
L’etichetta Gustav è un invito a ricordare e un omaggio ai sacrifici patiti da soldati e civili, di cui si hanno toccanti testimonianze che risuonano, da allora e fino a oggi, per la pace e la concordia tra i popoli. Il vino è sempre stato, nella storia antica come in quella recente e contemporanea, un simbolo della Natura e dell’armonia tra gli uomini.
Un ricordo ancora vivo nelle mente di chi scrive che aveva la mamma, Giulia (nata ad Ortona) e i suoi parenti “sfollati”, in quel barbaro periodo, da Ortona a Villalfonsina, dove viveva l’intera famiglia Troiano.
L’offerta di questo bicchiere di vino è un’offerta di amicizia e accompagna sempre i momenti di condivisione, di colloquialità, dello stare bene insieme. Tutte le formule dei brindisi, in qualsiasi lingua del mondo (salute, prosit), inneggiano a valori positivi e di armonia.
Il tutto comincia il 27 novembre 1943 quando, sfruttando la notte e l’effetto sorpresa, viene dato l’avvio alla Battaglia del Sangro. I primi giorni si attacca su Mozzagrogna e Santa Maria Imbaro per poi dirigersi verso Fossacesia e il mare ad est, verso Lanciano e Castel Frentano ad ovest. Le battaglie seguono quindi due vettori: uno verso nord sulla costa, dove si consumerà la sanguinosa Battaglia di Ortona; uno verso il Chietino alla conquista di Orsogna e Guardiagrele.
La vera storia della battaglia di Ortona, la Stalingrado d’Italia (su La Stampa)
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