Il Girasole un tesoro delle Marche: accordo tra Olitalia e la filiera agricola - InformaCibo

Il Girasole un tesoro delle Marche: accordo tra Olitalia e la filiera agricola

Un patto per la produzione di olio di girasole 100% italiano tracciato dal campo alla tavola con le Marche apripista nazionale

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 16/06/2020

Le Marche vantano la leadership indiscussa per la produzione del girasole. Detiene infatti il record produttivo nazionale con oltre 948mila ettari.

La produzione di girasole è aumentata di oltre il 50% negli ultimi 10 anni

In questi giorni è stato siglato un accordo tra Filiera agricola italiana spa (Fdai) e Olitalia per la produzione di olio di girasole 100% italiano tracciato dal campo alla tavola, che vedrà le Marche come apripista. La Coldiretti Marche sottolinea che l’intesa prevede per il 2020 una fornitura da parte degli agricoltori marchigiani di semi di girasole ad alto contenuto oleico che saranno stoccati presso le strutture dei Consorzi agrari per poi essere trasformati in olio.

Il contratto garantisce alle aziende agricole marchigiane una remunerazione equa che copre sempre i costi di produzione oltre ad un premio di filiera. Si tratta di un accordo importante anche a seguito dell’emergenza sanitaria che spinge a puntare su una supply chain nazionale che garantisca la sicurezza alimentare degli approvvigionamenti e la qualità dei prodotti.

Olio di girasole da destinare alla Grande Distribuzione e al canale della ristorazione

Il contratto di filiera Fdai/Olitalia ha l’obiettivo di garantire una filiera di olio di girasole alto-oleico 100% italiana da destinare non solo alla Grande Distribuzione ma anche al canale della ristorazione.

Il commento di Maria Letizia Gardoni, Coldiretti Marche

Il contratto di filiera – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – garantisce il riconoscimento del giusto valore economico e così facendo sostiene la filiera agroalimentare italiana e dà una prospettiva futura e di lungo termine degli investimenti delle aziende agricole contro la concorrenza sleale di prodotto straniero spacciato per nazionale che ha effetti negativi sull’occupazione, sull’ambiente e sul paesaggio”.

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