Il Migliore assaggiatore di caffè 2014 - Polemiche sul caffè a Napoli - InformaCibo

Il Migliore assaggiatore di caffè 2014 – Polemiche sul caffè a Napoli

di Informacibo

Ultima Modifica: 28/03/2014

Brescia 28 marzo 2014. Sono già state svolte le prime gare a Cagliari e a Brescia del campionato Best Coffee Taster dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (Iiac): obiettivo incoronare il migliore assaggiatore di caffè del 2014. Già disponibili le prossime tappe. Luigi Odello, presidente Iiac, racconta quali sono le caratteristiche di un buon assaggiatore.

Hanno avuto luogo a Cagliari e a Brescia le prime gare di Best Coffee Tasters 2014, il campionato per il migliore assaggiatore di caffè organizzato dall’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (Iiac). I concorrenti hanno assaggiato quattro caffè, senza conoscerne ovviamente la marca, e li hanno valutati con una scheda di assaggio. Un programma di statistica per l’analisi sensoriale, il Big Sensory Soft, ha valutato la loro perfomance e decretato un punteggio per ognuno.

A guidare la classifica generale del campionato dopo le prime due tappe, sono i sardi Giuseppe Musiu e Davide Spinelli, terzo l’altoaltesino Stefan Schreyoegg e qui di seguito gli altri concorrenti e il rispettivo punteggio conseguito:

Musiu Giuseppe 8,71; Spinelli Davide 8,12; Schreyoegg Stefan 8,05; Borea Matteo 7,99; Angioi Ilaria 7,86; Congiu Sabrina 7,86; Chessa Graziano 7,85; Provenzano Franco 7,78; Lacognata Giuseppe Luca 7,76 e Ferrero Luca 7,76.

Dopo la tappa di Cagliari, organizzata in collaborazione con la torrefazione Altogusto, sono già disponibili le prossime date: il 5 maggio a Castelmaggiore (Bologna, in collaborazione con Torrefazione Parenti), il 19 maggio a Bologna (in collaborazione con La Spaziale) e il 19 giugno a Binasco (Milano, in collaborazione con Gruppo Cimbali). Altre tappe saranno presto disponibili. La competizione è aperta a chiunque voglia mettersi alla prova nell’assaggio del caffè. A fare da garante del corretto svolgimento della gara sarà presente un docente Iiac. Per iscriversi basta visitare www.assaggiatoricaffe.org.

Ma cosa serve per essere un buon assaggiatore di caffè? “Innanzitutto la curiosità, l’amore per l’esplorazione, il gusto della scoperta – racconta Luigi Odello, presidente Iiac e professore di analisi sensoriale in università italiane e straniere – Da queste caratteristiche nasce la passione e quindi il desiderio di affinare le proprie capacità sensoriali, di avere una visione più completa della realtà libera da condizionamenti e da abitudini”.

Arriva poi per tutti gli assaggiatori il momento della comunicazione. “Si palesa infatti il piacere della condivisione e quindi la narrazione delle proprie scoperte sensoriali e la necessità di comunicarle a quanti ci stanno vicini – continua Odello – All’iniziale spinta emotiva occorre però fare seguire un percorso tecnico, meglio se con l’aiuto di buoni maestri, quelli che non ti dicono mai ciò che è buono, ma ti danno gli strumenti per scoprirlo”.
 

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Polemiche sul caffè a Napoli: meglio un metodo di assaggio scientifico

Esiste un metodo scientifico per valutare la qualità del caffè ed è basato sull’analisi sensoriale. Quanto visto sinora a Napoli rientra più che altro nella critica enogastronomica, materia che non offre certezza del dato.
Assistendo alle polemiche di questi giorni sulla qualità del caffè a Napoli, l’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (Iiac) ci tiene a precisare che esiste un metodo scientifico di assaggio del caffè. E’ basato essenzialmente sul parere espresso da un gruppo di assaggiatori, mai da un singolo, attraverso una scheda sensoriale. I dati che emergono dal gruppo sono successivamente validati statisticamente per verificare quanto sono attendibili o meno.
“La validazione del dato è essenziale perché anche ai migliori assaggiatori possono capitare giornate meno fortunate – racconta Luigi Odello, presidente Iiac e professore di analisi sensoriale in diverse università italiane e straniere – I metodi statistici permettono essenzialmente di fare la prova del nove e di stabilire che grado di certezza hanno i giudizi espressi dagli assaggiatori”.
“Tutto ciò che passa al vaglio di un singolo assaggiatore, per quanto esperto, non è quindi attendibile – ribadisce Odello – Si può parlare tutt’al più di critica enogastronomica in cui si esprime un pensiero personale, ma non corrisponde ai criteri, accettati dalla moderna industria alimentare, di analisi sensoriale”.

Chi è l’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè
L’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè è un’associazione senza fini di lucro che vive delle sole quote sociali. E’ stato fondato nel 1993 con l’obiettivo di mettere a punto e diffondere un metodo scientifico per l’assaggio del caffè. Dalla sua fondazione l’Istituto ha svolto centinaia di corsi ai quali hanno partecipato più di 8.000 allievi da più di 40 paesi nel mondo. Il manuale Espresso Italiano Tasting, edito in italiano e in inglese, è stato tradotto in spagnolo, portoghese, tedesco, francese, russo, giapponese, cinese, coreano e tailandese. L’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè è dotato di un importante comitato scientifico che pianifica la ricerca per garantire l’innovazione del settore: ne fanno parte docenti universitari, tecnici e professionisti. Maggiori informazioni a www.assaggiatoricaffe.org.

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Capo Redattore