Le previsioni sulla vendemmia 2018 di Assoenologi - InformaCibo

Le previsioni sulla vendemmia 2018 di Assoenologi

Dopo le stime della Cia e dell' Unione Italiana Vini, ecco gli ultimi dati di previsione sulla vendemmia di quest'anno

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 04/09/2018

Dopo le stime della Cia (vedi InformaCibo) e dell’ Unione Italiana Vini (vedi InformaCibo), arrivano i dati di Assoenologi sulla vendemmia 2018 secondo cui – dopo l’annata 2017, tra le  più scarse degli ultimi cinquant’ anni – quest’anno siamo tornati ai valori medi riferiti ad annate di piena produzione di vino.

Anche il periodo della raccolta risulta nella norma, con circa 7-15  giorni di ritardo rispetto allo scorso anno. Ciò che però ha  caratterizzato questa inusuale annata sono state le punte di caldo  alternate a forti precipitazioni che hanno creato un”elevata umidità.

Per Assoenologi è prevista una produzione di vino e mosto superiore di  circa 10 milioni di ettolitri rispetto al 2017 ed una qualità  eterogenea, buona con diverse punte di ottimo ed alcune di eccellente.

Tutto ciò, comunque, potrebbe variare anche sensibilmente – avverte  l’Associazione enologi enotecnici italiani – a seconda dell”andamento  climatico dei mesi di settembre e ottobre“.

Ad oggi, tutte le regioni italiane evidenziano consistenti incrementi  produttivi con punte anche del 30-35% soprattutto nel Centro Italia,  la cui produzione lo scorso anno era stata però falcidiata dalla  siccità. Con 55,8 milioni di ettolitri il 2018 si colloca al secondo  posto nella produzione degli ultimi vent”anni. Bisogna infatti  risalire al 1999 per riscontrare un quantitativo maggiore (58,1 milioni di ettolitri). Si ipotizza che la  produzione di uva possa oscillare fra i 76 e i 78 milioni di quintali  che, applicando il coefficiente di trasformazione del 73%, danno appunto tra i 55 e i 57 milioni di ettolitri di vino.

La  Puglia dopo diversi anni, ritorna al  primo posto nella classifica delle regioni più produttive

Sempre secondo le prime stime di Assoenologi, la  Puglia con 11,9 milioni di ettolitri, dopo diversi anni, ritorna al  primo posto nella classifica delle regioni più produttive, seguita dal Veneto (10,3), dall”Emilia Romagna (7,8) e dalla Sicilia (5,8). Queste quatto regioni insieme nel 2018 produrranno circa 36 milioni di  ettolitri, ossia circa il 65% di tutto il vino italiano.

Al 31 agosto, è stato raccolto circa il 15% dell”uva

La prima regione a staccare i grappoli è stata la Sicilia nell”ultima settimana di  luglio, seguita dalla Puglia e dalla Lombardia (Franciacorta) nella  prima decade di agosto, mese in cui, nella maggior parte delle regioni italiane, sono avvenute le operazioni di raccolta per le varietà  precoci (Chardonnay, Pinot, Sauvignon). Il pieno della  raccolta, in tutt”Italia, avverrà tra la seconda decade di settembre e la prima di ottobre, per concludersi verso la fine dello stesso mese  con i conferimenti degli ultimi grappoli di Nebbiolo in Valtellina, di Cabernet in Alto Adige, di Aglianico del Taurasi in Campania e dei  vitigni autoctoni sulle pendici dell”Etna.

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