Nasce a Foggia il Centro studi internazionale della Dieta Mediterranea

Nasce a Foggia il Centro studi internazionale della Dieta Mediterranea

di Informacibo

Ultima Modifica: 15/05/2024

Il Centro studi internazionale della Dieta Mediterranea, creato a Foggia, si occuperà di promuovere il modello alimentare della Dieta Mediterranea, dal 2010 nella lista dei beni protetti dall’Unesco, come patrimonio immateriale dell’umanità.

Si tratta del primo centro studi del settore costituito in Capitanata, un polo scientifico e culturale che sarà operativamente disciplinato dall’accordo siglato oggi – durata annuale, rinnovabile – a cui ha dato il proprio patrocinio anche la Regione Puglia – Assessorato alle Politiche agricole (in futuro dovrebbe aderire al progetto come partner, al pari delle istituzioni che l’hanno formalmente costituito).

Di cosa si occupa il Centro studi

Il Centro studi internazionale della Dieta Mediterranea si occuperà di promuovere il modello alimentare della Dieta Mediterranea attraverso l’illustrazione, la promozione e l’applicazione delle sue valenze qualitative, culturali, storiche, istituzionali e territoriali. Svolgerà anche una serie di specifiche attività, quali studi per la valutazione dell’efficacia della Dieta Mediterranea, divulgazione, formazione e campagne di sensibilizzazione circa gli aspetti nutrizionali della Dieta Mediterranea, ricerca applicata, comunicazione e promozione per un forte orientamento al consumo consapevole e allo sviluppo eco-sostenibile.

«Abbiamo proposto questo protocollo all’Università di Foggia e agli altri partner – ha spiegato la dott. Floredana Arnò durante la conferenza stampa di presentazione – per ampliare conoscenze e benefici di un modello alimentare che, lo ricordiamo, circa sette anni fa è stato riconosciuto patrimonio immateriale dall’Unesco. Questa collaborazione ci consentirà di presentare la Dieta Mediterranea per ciò che in realtà è, ovvero un pensiero culturale che non riguarda esclusivamente chi ne fa ricorso ma anche chi vuol rinunciare, con coscienza e oggettività, allo smodato ricorso al cibo che si fa nel mondo cosiddetto “sviluppato”.

La Dieta Mediterranea è soprattutto questo: una specie di scuola di formazione, una scuola culturale che non vuole insegnare nulla se non a guardare meglio a ciò di cui ci nutriamo, e soprattutto a come lo facciamo. Non escludiamo – ha aggiunto la dott.ssa Arnò – di raccogliere strada facendo altri partner e promotori, istituzioni ed enti che condividano con noi la necessità di fornire un punto di riferimento per quanto riguarda la Dieta Mediterranea».

Tra gli organismi che coordineranno e garantiranno il lavoro del Centro studi internazionale della Dieta Mediterranea, è prevista la costituzione di un gruppo paritetico di monitoraggio che sarà presieduto dal Club Unesco per Foggia: si riunirà una volta al mese, detterà le linee guida di intervento e scandirà le attività di studio, ricerca e promozione della Dieta Mediterranea.

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Capo Redattore