Non solo rinunce, anche il gelato per la dieta ideale dello sportivo - InformaCibo

Non solo rinunce, anche il gelato per la dieta ideale dello sportivo

Presentato a Roma il Manifesto dell'alimentazione dello sportivo curato dall'Istituto del gelato italiano. Spazio anche al gelato confezionato come “piccola e sana concessione”

di Collaboratori

Ultima Modifica: 05/06/2019

Mastica, idratati, riposa, aspetta”. Ecco i consigli nutrizionali al centro del “Manifesto dell’alimentazione dello sportivo” realizzato da Igi-Istituto del Gelato italiano e presentato ieri mattina, 4 giugno, a Roma al Circolo Tennis Eur in occasione del convegno “Alimentazione sana e sport: qual è il ruolo giusto per il gelato?” al quale hanno partecipato anche l’olimpionica della ginnastica Vanessa Ferrari e il campione di pallanuoto e allenatore Amaurys Perez.

Alla base di un corretto ed equilibrato stile di vita ci sono poche ma semplici regole che mi sento di riassumere nelle parole MIRA, ovvero Mastica, Idratati, Riposa, Aspetta – dichiara Michelangelo Giampietro, medico dello sport e nutrizionista, nonché presidente di Igi-Istituto del Gelato italianoMastica a lungo per facilitare la digestione e per non essere indotto a mangiare una quantità eccessiva di alimenti. Idratati correttamente nel modo e nella quantità migliore per avere un corpo sano ed efficiente e muscoli forti e reattivi. Riposa perché l’organismo ne ha profondamente bisogno e non c’è nulla, né cibo, né sostanze, né trucchi che possano garantire i vantaggi di un giusto e sano riposo, in termini fisici e psicologici. Aspetta: sii paziente e concentrato, l’attesa non è perdita di tempo ma è la capacità di scegliere il omento giusto, quello in cui il corpo è pronto a fornire la sua migliore prestazione, anche atletica”.

Il momento della sigla del “Manifesto”

Il pasto perfetto per lo sportivo: leggero, sano, gustoso e nutriente

Secondo il Manifesto curato da Igi l’identikit del pasto perfetto per lo sportivo é di essere leggero, sano, gustoso e nutriente. In particolare uno dei fattori fondamentali che regola le scelte alimentari nella quotidianità di uno sportivo è la digeribilità.

Quanto tempo prima dell’allenamento deve dunque essere consumato il pasto? In genere, è la risposta di Giampietro,un pasto completo e ricco dovrebbe essere consumato almeno 2 o 3 ore prima dell’allenamento, con preparazioni facili da digerire, come ad esempio un buon piatto di pasta, di alta qualità, condita in modo semplice e cotta per il tempo giusto. Infatti, qualità e cottura accurata garantiscono la migliore digeribilità dell’alimento”.

Il Manifesto, che a fine convegno è stato sottoscritto dai presenti a partire dai campioni Ferrari e Perez, offre anche esempi pratici di buona nutrizione. Per esempio, parlando di prima colazione, è meglio farla salata o dolce? Entrambe le soluzioni – è la risposta del nutrizionista – possono essere corrette purché si compiano le scelte più opportune. Per esempio, l’uovo a colazione va bene ma meglio scegliere la cottura alla coque, più leggera e digeribile. Quanto al dubbio gelato o yogurt, la risposta è che vanno benissimo entrambi e, volendo combinare i vantaggi, si può ben scegliere un gelato allo yogurt. Anche perché in Italia il gelato confezionato allo yogurt è prodotto con yogurt vero e non con surrogati.

Il gelato è un cibo che dai due anni in poi va bene per tutti

La presentazione del Manifesto è stata anche l’occasione per il presidente di Igi di sfatare alcune false convinzioni dei consumatori in merito ai gelati confezionati. Per esempio il gelato confezionato italiano, al contrario di quanto pensi un 40% di consumatori intervistati dalla Doxa, non contiene Ogm. Stesso discorso per i coloranti: quelli contenuti nei gelati confezionati sono in quantità davvero esigue e di origine natuale. Altre credenze diffuse sul gelato confezionato e da sfatare sono che contenga conservanti quando non ce n’è assolutamente bisogno visto che il freddo stesso è il conservante naturale per eccellenza, che non possa essere assunto dai diabetici e che non si possa mangiare tutti i giorni. Il gelato, insomma, è un cibo che dai due anni in poi va bene per tutti ha rimarcato il professor Giampietro, e il gelato confezionato offre anche il vantaggio di avere un’etichetta molto chiara che, oltre a garantire sicurezza al consumatore, permette di scegliere il gelato perfetto a seconda del momento della giornata e del reale fabbisogno calorico. Una piccola e sana concessione che ogni sportivo può regalarsi e che fa bene al morale. “Dopo aver fatto le mie tre-quattro ore di allenamento quotidiano – ha detto Perez – la sera mi rilasso con i miei figli a volte mangiando con loro un gelato, preferibilmente un cono. Mi dà una sensazione di tranquillità, benessere, felicità”.

Per l’azzurra Vanessa Ferrari, il gelato invece è un piacere da consumare “senza interferenze”, un momento di pura beatitudine, che non capita tanto spesso per una “farfalla” costretta fare i conti con il peso, da vivere in tranquillità.

Nutrirsi con piacere – si legge nel Manifesto dell’alimentazione dello sportivo – è sicuramente un vantaggio emotivo: un prodotto sano e gustoso da assumere dopo l’allenamento come un buon gelato, è molto gratificante e può essere un contributo alla motivazione. Il cibo difatti – ha sottolineato il professor Giampietro – non deve essere solo nutrimento ma anche piacere, relax, ricerca, gusto e socializzazione.

A cura di Cristina Latessa

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