Prosciuttificio Galloni, apre le porte alle arti figurative - InformaCibo

Prosciuttificio Galloni, apre le porte alle arti figurative

Un libro che presenta il progetto artistico condiviso tra gli artisti e l’azienda "come sguardo sulla memoria e visione del futuro"

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 06/08/2018

Lo ricostuiremo più grande e più bello di prima“. La promessa fatta dalla famiglia Galloni quando ancora l’incendio stava distruggendo il prosciuttificio nel luglio 2016 è stata mantenuta. Venti milioni di euro di danni, seimila metri quadrati di stabilimento distrutti, 85mila prosciutti persi.

Un duro colpo per uno dei prosciuttifici storici della food valley, attivo da 58 anni.

Ma questo è il passato.

Durante la scorsa edizione di Cibus 2018, l’azienda Galloni ha festaggiato il lavoro concluso. Il nuovo stabilimento rinasce dov’era, in via Roma a Langhirano, con tutti i dipendenti al lavoro, non un giorno di cassa integrazione e nessun ritardo nelle consegne in Italia e all’estero.

Una storia mai interrotta che si presenta con una novità: l’arte.

I fratelli Carlo e Mirella Galloni con Federico, Francesco e Luca, hanno presentato un complesso che unisce importanti innovazioni tecnologiche e produttive alle opere d’arte di Danilo Cassano, Aurora Fabri, Candida Ferrari, Alberto Vettori, Graziano Pompili e Luca Paini.

Sono gli artisti che hanno creato un percorso che trae ispirazione dagli elementi contorti e plasmati dal fuoco di luglio.

Carlo Gallone nel giorno dei festeggiamenti per il rinnovato prosciuttificio Galloni

Oggi noi ve li presentiamo con le parole di Stefania Provinciali che ha curato la prefazione di una preziosa pubblicazione per non dimenticare il passato ed rappresentare, con le opere d’arte, una visione del futuro.

Mecenatismo d’impresa

L’incendio in una azienda. La voglia di ricominciare, di ripartire con nuovo spirito e nuove idee, passando non solo dalla ricostruzione fisica ma anche da un diverso rapporto col luogo, attraverso l’arte. In questa visione di mecenatismo d’impresa si inserisce il percorso artistico dal titolo Passaggi, voluto dal Prosciuttificio Fratelli Galloni di Langhirano (Parma). Un intervento che ha aperto nuove strade, unico quindi nel suo genere, almeno sul territorio, poiché ha trovato nel proprio esistere le ragioni dell’innovazione.

L’azienda Galloni ha vissuto di recente un cambiamento, con la necessità di ricostruire parte delle proprie strutture a seguito di un devastante incendio. Un punto di partenza che ha portato la famiglia Galloni ad aprire le porte alle arti figurative intese come sguardo sulla memoria e visione del futuro. Il progetto artistico è stato condiviso fra gli artisti e l’azienda. Esso è nato infatti, idealmente e formalmente dentro la fabbrica; da questa hanno tratto il proprio stesso esistere le idee e le opere. Un passaggio, o meglio Passaggi, che coinvolgono non solo la concretezza dell’agire ma anche il pensiero: uno sguardo che è futuro per i valori aziendali espressi e per il modo in cui vengono messi in pratica.

 

Scrive Stefania Provinciali, critica d’arte, nel catalogo che accompagna il percorso..

…Brani di strutture distrutte dall’incendio hanno preso nuova forma e nuovo significato grazie alla creatività di Danilo Cassano, Aurora Fabri, Candida Ferrari, Graziano Pompili e Alberto Vettori che, entrati negli spazi distrutti nel momento più drammatico, hanno vissuto per oltre un anno le fasi della rinascita aziendale. Insieme, hanno saputo fare rete, hanno cioè dato vita ad un nucleo primigenio di interventi creativi seguendo un unico cammino, diversificato nelle forme, ma unito nell’idea di integrarsi col passato, divenire presente e alzare lo sguardo verso nuove prospettive…Sono le Porte di Levante e di Ponente di Danilo Cassano a scandire i Passaggi, titolo allusivo quanto significativo di un agire e di un percorso; porte che indicano la via seguita da Itaca, la barca che l’artista ha orientato, così come il fuoco aveva plasmato il ferro, verso l’isola di Ulisse, miraggio di un ritorno e di rinnovata vita. È la fragilità della ceramica, lieve, dipinta di sognanti colori che Aurora Fabri ha inserito nel ferro abbandonato, divenendo opera esso stesso, divenendo Onda.

È l’Edicola votiva di Alberto Vettori, memoria di riti passati. Una macchina lavaprosciutti marchiata dal fuoco, tutto in acciaio, diventa luogo dove posare pietre, come voti; dove lo stesso spettato-re può intervenire col suo gesto, può aggiungere o togliere quelle pietre divenendo partecipe dell’opera e dei suoi significati. Sono i Custodi del tempo dove all’acciaio è combinata la carta, fragile essenza in un rapporto visivo che delinea la potenza di differenti materie.

È il Giardino magnetico, di Candida Ferrari che ha avvolto i tubi contorti in ferro zincato con plexiglas dipinto ad acrilico donando alle trasparenze del materiale allusioni cromatiche destinate a mutare con la luce del giorno e della sera. È la raffigurazione essenziale di un paesaggio abitato dalle dimore dell’uomo, di Graziano Pompili, che con l’opera Dall’età del ferro rievoca i bisogni primari dell’essere umano. Sono le voci degli artisti sguardo sulla memoria e visione del futuro, che hanno creato un percorso dove l’arte incontra il quotidiano, rendendo omaggio alla storia ma suggerendo insieme una diretta partecipazione del pensiero creativo alla vita.

Il percorso resterà in permanenza allestito negli spazi esterni del prosciuttificio.

Danilo Cassano

Itaca

La barca con rematori e scudi levati, è stata realizzata con una grande trave lunga 7 metri, deformata dal fuoco. La barca è metafora del viaggio, il cui fine non è semplicemente la meta, ma la ricchezza portata dall’esperienza e dagli incontri vissuti. E dalla saggezza acquisita lungo il cammino.

Danilo Cassano

Porta di Ponente e Porta di Levante

Le porte, realizzate con grandi colonne recuperate di oltre 4 metri di altezza, sono metafore di passaggi che scandiscono e arricchiscono la trasformazione e la rinascita.

Aurora Fabri

Onda

Nella grande vasca d’acqua sul fronte dell’edificio, un gigantesco ferro deformato diventa un’onda, ingentilita da piccoli intarsi di ceramica. Nuove forme di vita che attutiscono la violenza del fuoco e crescono sui materiali distrutti. Aurora Fabri Fuoco Fiori che faticosamente spuntano dalla sabbia, in modo drammatico e contorto, e si impongono alla vita contro il doore della distruzione. Colori forti e vibranti nascono dalla forza del fuoco. Oltre, sul terrazzo, si placano e trovano nella terra nuova linfa e nuove ragioni di vita.

Candida Ferrari

Giardino Magnetico

Una installazione dedicata al desiderio di bellezza e di elevazione spirituale. Sui tubi di ferro alti 4 metri trasformati dall’incendio e da esso colorati di ruggine, di blu, di piombo, salgono forme di plexiglas trasparente. La luce, senza la quale nulla potrebbe esistere, illumina di notte questa scultura simbolica entrando nel profondo della sensibilità di chi guarda.

Graziano Pompili

Dall’età del ferro

Alta 5,6 metri e costruita con materiali ferrosi recuperati tra la struttura e le attrezzature del prosciuttificio distrutto, l’opera propone il tema della casa. La forza drammatica del ferro nero che vira nel rosso acceso, ha in sé la potenza di una vita che si riprende e si riafferma. La casa, la palafitta tanto presente nella storia antica del territorio, diventa un’indicazione poetica, segno primario e concreto della presenza dell’uomo.

Alberto Vettori

I custodi del paesaggio

Unica opera interna, è composta da due lastre metalliche che fungono da supporto ai piccoli paesaggi inseriti all’interno delle lastre stesse. Due carte verticali dipinte e appese, sembianze di presenze ieratiche, assumono il ruolo di custodi della memoria e del paesaggio circostante.

Alberto Vettori

Edicola Votiva

È una struttura metallica alta 4 metri, deformata dalle fiamme e dal calore durante l’incendio. La sua identità originaria ha ceduto ai volumi la memoria funzionale: rimane a testimoniare ora la riconciliazione del luogo. Segno forte nello spazio circostante, aggiunge al ricordo un monito e una riflessione. (Fabrizio Caramagna)

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