Renzo Serafini e Famiglia Olivini, quando il light designer entra in cantina - InformaCibo

Renzo Serafini e Famiglia Olivini, quando il light designer entra in cantina

Lampade, fari e spot, pensati dal light designer di cucina stellata, Renzo Serafini, firmano l’apertura della nuova cantina della Famiglia Olivini

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 22/07/2019

I percorsi di luci accompagnano ospiti e visitatori alla scoperta del luogo dove nascono i grandissimi vini del lago di Garda: Lugana, Chiaretto e Merlot. Un nuovo software e un impianto domotico gestiscono h 24 intensità, calore e consumo energetico di ogni luce esterna e interna

L’archistar è il segno delle nuove cantine italiane. Sono le grandi firme dell’architettura italiana e internazionale a firmare strutture e barricaie dei grandi produttori vitivinicoli dello stivale. Ma nella nuova cantina della Famiglia Olivini di San Martino della Battaglia, piccola frazione di Desenzano del Garda (BS), entra in scena anche il light designer: Renzo Serafini. Il suo progetto luce, dal viale d’accesso, a sala degustazione, zona vinificazione e ogni ambiente dell’edificio, integra e esalta le scelte costruttive operate dell’architetto Massimo Carolei e dall’interior designer, Nicola Falappi di “Studio Quaranta”.

Ingresso Olivini

La famigli Olivini, Massimo Carolei e Nicola Falappi, mi hanno coinvolto in una sfida affascinante. Gli impianti luce sono nati dentro al progetto architettonico della cantina. Comprendono gli esterni, dal viale d’entrata della tenuta fino a ogni ambiente interno spiega Renzo Serafini ho dovuto realizzare punti luce dedicati a ogni area, da quelli di produzione, a quelle d’ospitalità, degustazione e uffici. Abbiamo costruito lampade, spot, fari, e stabilito la loro intensità rimanendo coerenti con la loro funzione e in armonia e colori del progetto: il verde del fogliame e il colore dell’argilla. Li abbiamo realizzati per sposarsi con i materiali da costruzione, quelli di cui è composta ogni vigna, il legno e il ferrotto”.

Ogni punto luce o lampada, terra, soffitto o parete, è stato realizzato come sempre hand made nella “factory” della luce di Renzo a Serafini a Riccione. Tutte le lampadine sono a led, a basso consumo energetico e, soprattutto, con una gradazione non invasiva e sempre riposante per la vista delle persone. Ulteriore novità è rappresentato dall’impianto domotico installato. Un nuovo software controlla automaticamente ogni accensione e spegnimento di luce. Ogni visitatore è accolto e accompagnato da diverse tipologia e intensità delle luci all’esterno e all’interno dell’edificio, che li guidano in differenti percorsi dentro all’edificio, tutti memorizzati e avviati automaticamente dai sensori dell’impianto.

Sala degustazione

“Ci siamo affidati – ha spiegato Giovanni Olivini a Renzo Serafini perché ci è piaciuta fin da subito la sua visione del concetto di ‘Luce’. Così come in fase di progettazione della struttura abbiamo pensato al dialogo con la luce proveniente dall’esterno, Renzo ha saputo affiancarci nelle scelte ed è stato capace di dare un carattere speciale ai vari spazi che compongono la nostra nuova cantina”

 “La luce non nasce solo da un bell’oggetto. Posizionare una lampada in un certo modo all’interno di uno spazio fa cambiare la visione di quell’ambiente, indipendentemente dal design del prodotto – conclude Renzo Serafini – Illuminare riguarda l’intimità, l’eleganza, la tranquillità. Inserisco sempre le mie lampade in un contesto specifico. La loro luce deve essere calda, avvolgere lo spazio con semplicità e devozione per ciò che accade al suo interno”.

I progetti luce di Serafini sono stati scelti da Antonino Cannavacciuolo, Gennaro Esposito Anthony Genovese e la nuova stella Michelin riminese, Mariano Guardianelli

Una scelta premiata dal successo anche tra molti chef stellati. Negli ultimi due anni i progetti luce di Serafini sono stati scelti da Antonino Cannavacciuolo, per il suo bistrot di Novara, da Gennaro Esposito con il suo “IT” di “Ibiza”, da Luciano Bifulco nella sua “Braceria” di Ottaviano, Cristian Fagone, chef del bergamasco “Impronte”, dal, il ristorante romano “Il Pagliaccio” di Anthony Genovese e la nuova stella Michelin riminese, Mariano Guardianelli, con gli ambienti di “Abocar”. Senza dimenticare come il light design di tutti i “Caffè Pascucci” in Italia e all’estero siano anche loro illuminati by Serafini e come le sue luci illuminino la Dimora delle Balze di Noto, al “Relais San Vigilio” di Bergamo o al nuovo concpet hotel capitolino Horti, nel cuore di Trastevere. Un successo che, oggi, ha portato Renzo Serafini anche in una grande cantina.

Condividi L'Articolo

L'Autore