Rete impresa Pinot nero Fvg in campo per la ricerca - InformaCibo

Rete impresa Pinot nero Fvg in campo per la ricerca

Nove cantine hanno deciso di aderire al progetto, coordinato dal professor Enrico Peterlunger, dell’Università di Udine

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 16/10/2018

Rete di impresa Pinot nero Fvg si rafforza, ora sono nove le aziende vinicole accomunate dalla volontà di promuovere le diverse sottozone del Friuli che danno vita al Pinot nero.

L’obiettivo: ottenere nuove selezioni di vitigni, a partire dal Pinot nero, resistenti o altamente tolleranti a malattie fungine.

Queste le nove cantine che ha deciso di aderire al progetto coordinato dal professor Enrico Peterlunger, docente di viticoltura presso  l’Università di Udine: Castello di Spessa, Conte d’Attimis Maniago, Masùt da Rive, Russolo, Zorzettig, e dallo scorso novembre anche Gori, Jermann, Antico Borgo dei Colli e Antonutti.

Cosa prevede il progetto

Il progetto prevede anche l’erogazione di borse di studio, che verranno finanziate dalle cantine della Rete, a favore di studenti del corso di laurea in viticoltura ed enologia dell’università di Udine per tirocini o tesi di laurea da svolgersi in zone dove il Pinot nero ha recentemente conosciuto un crescente interesse e risultati altamente qualitativi, come l’Oregon o la Nuova Zelanda.

Nonostante si abbiano testimonianze sulla presenza del Pinot nero in Friuli Venezia Giulia sin dalla fine del 1800 commenta il presidente di Rete di impresa Pinot nero Fvg, Fabrizio Galloquesto vitigno rimane ancora molto particolare e tra i più complessi da coltivare e vinificare. Per questo, siamo veramente orgogliosi di aderire al progetto dell’Università di Udine, per contribuire concretamente allo sviluppo di questo vitigno e invogliare sempre più viticoltori a raccogliere la sfida del Pinot nero, un vitigno difficile ma in grado di dare vita a vini unici, nordici e mediterranei allo stesso tempo”.

Enrico Peterlunger, docente di Viticoltura all’Università di Udine

Considerato da sempre, infatti, un vitigno impegnativo, il Pinot nero è uno dei vitigni internazionali originario della Francia (Borgogna), che meglio riesce a portare con sé il significato e il valore del terroir in cui nasce, come ricorda Enrico Peterlunger, docente di Viticoltura all’Università di Udine: “In Italia il Pinot nero ha trovato casa soprattutto in Trentino Alto-Adige, in Oltrepò Pavese, in Veneto, in Toscana e in Friuli Venezia Giulia, dove ha una lunga storia. Giunto nel Nord-Est alla fine del Novecento, il vitigno non ha conosciuto immediata fortuna. Questo a causa della complessità dell’uva e delle difficoltà riscontrate immediatamente nell’allevarla“.

Per moltissimi anni, infatti, il Pinot nero – precisa – è stato usato solo come base per tagliare l’acidità dei vini autoctoni. Ci sono voluti diversi anni prima che arrivassero all’orizzonte produttori coraggiosi capaci di affrontare il nobile vitigno, dedicandogli tutte le cure necessarie sia in fase di allevamento sia in fase di vinificazione e credendo fortemente che quest’uva potesse diventare addirittura espressione dell’identità vitivinicola del Friuli Venezia Giulia“.

Le viti dalle quali arriva il nostro Pinot nero Friuli Colli Orientali Doc hanno circa 25 anni di vita. Nasce da un vigneto di circa 1,30 ettari e ha uno stile che ricorda molto quello della Borgogna, dal quale ci siamo ispirati. Per me è uno dei nostri vini più interessanti“, dichiara Giuseppe Zorzettig (Zorzettig).

L’annuncio del progetto arriva subito dopo che le cantine della Rete hanno concluso la vendemmia del Pinot nero: una vendemmia particolarmente positiva che sembra promettere un’ottima annata.

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