Rummo chiude l’accordo con le banche e punta al rilancio

Ricordate? Sono passati alcuni anni, correva l’anno 2015, quando l’alluvione travolse il Sannio e interessò duramente anche il pastificio beneventano Rummo.

Allora il pastificio fu protagonista della campagna social #saverummo. L’iniziativa, che invitava ad acquistare la pasta della storica azienda fondata nel 1846, fu lanciata dagli utenti della rete. In poco tempo l’hashtag #saverummo e lo slogan «L’acqua non ci ha rammollito» raggiunsero più di 150mila contatti in poco tempo. Ora, passata l’emergenza, si pensa al futuro.

Rummo ottiene l’ok da parte delle banche per il suo rilancio

Alla fine di questo 2018, che sta per essere archiviato, la storica azienda produttrice di pasta di semola di grano duro ha sottoscritto un accordo finanziario con un pool di diciotto dei maggiori istituti di credito italiani. Il perfezionamento dell’operazione rappresenta l’ultimo tassello per chiudere la difficile parentesi dell’alluvione e dedicarsi definitivamente allo sviluppo e alla crescita.

Il piano industriale, che ha ottenuto il placet del ceto bancario e dei fornitori, prevede il ritorno a un fatturato di circa 100 milioni di euro e il rimborso integrale delle banche (interessi inclusi) in otto anni a fronte di una esposizione debitoria di circa 80 milioni di euro.

L’accordo prevede, inoltre, il sostegno finanziario della Mbfacta, società di factoring del Gruppo Mediobanca, che ha deliberato la concessione di linee di factoring dimostrando grande fiducia nella Rummo e nel suo piano.

Piano di sviluppo del brand “Lenta Lavorazione”

L’operazione di rilancio del pastificio si basa sostanzialmente su un piano di sviluppo del brand “Lenta Lavorazione”, attraverso una serie di azioni commerciali e di marketing, nonché investimenti per la messa in sicurezza del pastificio e aumento della capacità produttiva. Oltre al potenziamento del brand “Lenta Lavorazione”, negli ultimi mesi Rummo si sta concentrando anche sulla pasta di legumi: quattro formati prodotti con farine di ceci di Toscana e lenticchie rosse cui è stato aggiunto il riso integrale.

I dati del piano industriale, redatto dallo Studio Porcaro, al termine del primo semestre 2018, sono perfettamente in linea con i risultati consuntivi e, in considerazione del portafoglio ordini acquisito, risultano pienamente confermate anche le previsioni 2019.

Il 2018 chiuderà con un fatturato di circa 90 milioni.