“Tipicità”, il ritratto di Fasciani, marchigiano dal cuore abruzzese - InformaCibo

“Tipicità”, il ritratto di Fasciani, marchigiano dal cuore abruzzese

Dalle scarpe di lino e canapa al Pecorino del lago di Campotosto fino alle mortadelle Igp

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 14/03/2019

Ci congediamo da “Tipicità” -ha dichiarato il direttore della manifestazione, Angelo Serri nel chiudere l’edizione 2019- con la soddisfazione di aver compiuto un ulteriore passo avanti nel dar luce agli innumerevoli attrattori legati al cibo, alla manualità ed al territorio”.

E proprio da un rappresentante di questa terra marchigiana ci arriva il messaggio che la “storia” è fatta di persone che mentre condensano nel proprio lavoro aziendale tradizione territoriale e innovazione riescono a portare avanti progetti di solidarietà concreta verso altre regioni.

Parliamo con Alberto Fasciani, incontrato nel suo negozio a Fermo

Alberto Fasciani

Fasciani è un imprenditore calzaturiero dal cuore marchigiano legato, da oltre 35 anni, al cuore abruzzese di Campotosto e, come dice lui, “ai coraggiosi Campotostari”. I campotostari sono “davvero coraggiosi”, perchè vivono a Campotosto, un piccolissimo paese in provincia de L’Aquila popolato da 525 anime, custode di tradizioni che rischiavano di andare smarrite, a causa del terremoto che ha costretto i suoi abitanti a lasciare le proprie case e che ha trovato proprio in Fasciani un alleato che ha, non solo lanciato, ma anche “ideato, sviluppato e finanziato”, il Progetto Campotosto.

Il Pecorino del lago di Campotosto e le mortadelle Igp tra gli stand di Tipicità

Siamo, insieme ad un gruppo di giornalisti e Angelo Serri, nel suo negozio di produzione calzaturiera “Azienda Alberto Fasciani” a Fermo, proprio vicino al Fermo Forum dove si svolge “Tipicità 2019”.

Volevo provare a ridare slancio alle attività artigianali, comprese quelle del cibo, di un territorio ferito più volte dal terremoto”, spiega Fasciani, e ci sta riuscendo.

Tra i numerosi stand di “Tipicità” troviamo il Pecorino del lago di Campotosto, un formaggio tradizionale, lavorato a latte crudo con l’aggiunta di caglio di capretto, stagionato 8 mesi e nel degustarlo si può ritrovare i sentori di erba cipollina e tarassaco. Poi non mancano altri prodotti riconducibili al territorio di Campotosto, come le omonime mortadelle Igp, da sempre conosciute anche come “coglioni di mulo”, un salume riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, tra i “prodotti agroalimentari tradizionali abruzzesi”.

Domandiamo, “come è possibile per un’azienda diffusa a livello mondiale stabilire un dialogo proficuo con una realtà piccola come Campotosto?, la risposta di Fasciani è semplice, “il brand Alberto Fasciani si pone nei confronti del territorio con empatia e sensibilità. Il nostro vuol essere un atteggiamento consapevole verso il contesto in cui lavoriamo e verso il nostro Paese”.

Basta guardare i nomi di chi ha aderito e partecipa al “suo” progetto per capire che Alberto dice la verità.

Le realtà aderenti al Progetto Campotosto

Tantissime realtà del territorio hanno aderito al Progetto Campotosto: il ristorante Serena, bar Villa, minimarket Durastante, falegnameria Pompili, farmacia Cocco, I tesori della dispensa, L’Emporio di Adriana, La Chioscheria, La fonte della tessitura, la Mascionara (quella che ha portato a Tipicità il Pecorino di Compotosto), locanda Mausonium, Nonna Ina, Osteria del Pescatore.

«Volevo riaccendere i riflettori su un paese umiliato, senza risposte né proposte per il futuro», ci spiega ancora Fasciani e intanto ci parla di un’altra iniziativa svoltasi la scorsa estate, la bellezza di Campotosto è stata palcoscenico della sua campagna pubblicitaria, dove le creazioni rigorosamente made in Italy del marchio sono state ritratte accanto ai luoghi più suggestivi di Campotosto: il lago, i monti, il bosco, un’antica fontana, un rincorrersi di gradini. Un modo per promuovere questa terra e darle visibilità, per preservare il patrimonio culturale legato alla sua storia.

I semi di lino di Campotosto si trasformano in scarpe e tornano a sbocciare a Pitti Uomo

Le scarpe di lino di Campotosto in provincia dell’ Aquila

Ma il legamo all’Abruzzo continua con un altra scelta imprenditoriale radicata nel territorio di Campotosto e volutamente aperta alla ricerca innovativa. In questa sala piena di scarpe di lusso, troviamo anche le scarpe Fasciani “made in Campotosto”.

Sono arrivate fino a Pitti Uomo 2018 le scarpe di canapa tessute in lino proveniente dalla filiera di Campotosto, colorata artigianalmente.

Una missione portata avanti insieme ad una donna di Campotosto, Assunta Perilli, archeologa per formazione e tessitrice per vocazione, che da 20 anni studia l’arte della tessitura a mano e le lavorazioni tradizionali abruzzesi della lana, del lino e della canapa. Una passione nata dal ritrovamento del vecchio telaio della nonna, abbandonato in cantina, tornato in azione grazie all’aiuto di 2 anziane del paese. E alimentata dal dono prezioso di una signora del posto, una manciata di semi di lino antichi autoctoni.

Il percorso di Perilli è la metafora di una vita che può ricominciare, di un paese che può continuare a vivere, proprio come i suoi semi di lino, tornati a sbocciare. Fedele ai luoghi in cui è nata, lei non si è arresa neanche quando la sua casa è stata distrutta dal terremoto e ha mantenuto aperta la sua bottega, “La fonte della tessitura”. È qui che lavora con il vecchio telaio di fine ‘800, da cui nascono tessuti destinati a progetti speciali. Come il lino grezzo che Fasciani ha impiegato per la realizzazione di un nuovo modello di scarpa, presentato allo scorso Pitti Uomo: «Cerco di esaltare le eccellenze locali», dice l’imprenditore, «che sono la forza del territorio. Voglio gettare le basi di un nuovo futuro».

Anche questo ultimo ritratto rivelano la personalità decisa e schietta di Alberto Fasciani, marchigiano di Fermo, ma cittadino abruzzese e anche del mondo!

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