Accordi di vino: quando il vino cresce con la musica / RADICI RIBELLI PODCAST, 1 puntata - InformaCibo

Accordi di vino: quando il vino cresce con la musica / RADICI RIBELLI PODCAST, 1 puntata

di Alessandra Favaro

Ultima Modifica: 18/04/2024

Benvenuti nella versione testuale di  ‘Radici Ribelli’, il podcast che segue le storie di chi ha lasciato il convenzionale per abbracciare l’arte dell’enogastronomia. Ogni settimana, esploreremo le vite di coloro che hanno deciso di dare una svolta radicale alla propria esistenza, trasformando la passione per il cibo e il vino in una professione o in una nuova vita, a contatto con la natura.

La redazione di informacibo.it vi accompagnerà in questo viaggio attraverso vigneti nascosti, cucine segrete e mercati locali, dove la ribellione si esprime attraverso sapori audaci e innovazioni straordinarie.

Ascolteremo le storie e le voci di agricoltori, chef, sommelier, artisti e imprenditori che hanno trovato nella terra e nelle sue produzioni, non solo un lavoro, ma una vera e propria chiamata.

Preparatevi a scoprire come le radici, seppur profonde, possano essere scosse e reinventate.

Questo è ‘Radici Ribelli’, il luogo dove le storie di successo si nutrono di terra, tradizione e un pizzico di ribellione. Non perdete il nostro primo episodio, disponibile da ora sulle principali piattaforme di streaming. Sintonizzatevi e lasciatevi ispirare da chi ha osato cambiare.

ACCORDI DI VINO, PRIMA PUNTATA

Beppe Vessicchio con lo chef Beppe Sardi che, insieme al presidente della cantina Post dal Vin, hanno dato vita a questo esperimento speciale

Il viaggio comincia con una puntata dedicata al vino, in onore del Vinitaly, attualmente in svolgimento. Potete ascoltarla qui oppure leggerla qui di seguito.

 

Cominciamo questo viaggio in Piemonte, e in particolare andiamo a Rocchetta Tanaro, nel monferrato astigiano, terra di vini, di Barbera, di musica di storie leggendarie e di pirati perché si dice che proprio qui tra le anse del fiume Tanaro si nascondessero i pirati di fiume per attaccare le navi di passaggio. Oggi questo bellissimo borgo tutto da scoprire è famoso anche perché qui è nato il primo vino di Peppe Vessicchio. Si, proprio il direttore d’orchestra più longevo e famoso del festival di Sanremo. Non potevamo che cominciare con lui un podcast che racconta di come il proprio percorso di vita passa cambiare e si possa scegliere di modificarlo in qualsiasi momento.

Lo stesso Vessicchio in un’intervista a Gambero Rosso lo scorso anno diceva «Si parla sempre della lunghezza della vita, io penso alla sua larghezza, può avere una tridimensionalità».

E in questa sua tridimensionalità, Vessicchio si è messo a studiare le interconnessioni tra musica e vegetali.

Il vino armonizzato di Beppe Vessicchio

rebarba vino

Il suono, attraverso le sue vibrazioni, per Vessicchio e diversi esperti è in grado di interconnettessi con la materia. Vessicchio ha effettuato degli studi con i vegetali, con la collaborazione del  professor Stefano Mancuso dell’Università di Firenze. Vessicchio ha studiato la musica di Mozart e le reazioni a queste sinfonie da parte del mondo naturale ed ha così creato il metodo Freeman (Frequenze e Musica Armonica Naturale).

I primi esperimenti sul vino il musicista li ha fatti proprio a Rocchetta Tanaro, dove ha affinato Re Barba, la sua barbera affinata. Con la musica. La presentazione dell’etichetta è avvenuta a giugno 2018, una barbera d’Asti vendemmia 2016, affinata proprio con la musica.

“Le nuove aggregazioni supramolecolari indotte da questo affinamento chiamato Freman, sono riscontrate come migliorative del prodotto sotto vari aspetti, anche quello della digeribilità. Questa nuova condizione è anche testimoniata da strumentazioni usate in ambito fisico” ha spiegato Vessicchio.

Ma chi è Stefano Mancuso?

Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale e professore presso l’Università di Firenze, è noto per aver pionieristicamente esplorato “l’intelligenza delle piante“. Al centro del suo lavoro vi è la rivelazione che le piante posseggono un complesso sistema di comunicazione. Attraverso segnali chimici, elettrici e tattili, le piante non solo interagiscono tra loro ma anche con l’ambiente circostante, una scoperta che ha radicalmente cambiato la nostra percezione della vita vegetale.

Questi studi hanno aperto nuove prospettive sulla capacità delle piante di percepire e rispondere a stimoli come la luce e la gravità, e hanno evidenziato il ruolo delle auxine, similmente ai neurotrasmettitori umani, nel coordinare tali risposte. Il concetto di una “memoria” vegetale, che permette alle piante di apprendere dalle esperienze passate, sottolinea ulteriormente la complessità di questi organismi spesso sottovalutati.

Gli impatti di tali ricerche sono vasti, spingendoci a riconsiderare il nostro rapporto con il mondo vegetale e a cercare soluzioni sostenibili per le sfide ambientali del futuro.

Il vigneto sperimentale di Cozzo del Parroco, a Noto

Daniela e Antonio a Cozzo del Parroco, stanno realizzando un vigneto che cresce con la musica

In parallelo alle scoperte scientifiche sui meccanismi di comunicazione delle piante, nel sud dell’Italia, precisamente nella campagna di Noto, Sicilia, un esperimento vitivinicolo unico sta prendendo forma. Daniela e Antonio, ex farmacista e esperto di analisi sensoriale rispettivamente, hanno trasformato la loro vita avvicinandosi alla natura nel 2011, fondando un’azienda agricola biologica. Qui, oltre 756 piante di moscato bianco sono disposte in cerchi concentrici e crescono ascoltando musica classica e jazz, parte di un vigneto sperimentale che esplora l’influenza della musica sulla crescita delle piante e sulla qualità del vino.

 

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L’Università di Palermo supporta questa ricerca, che prevede di confrontare il moscato coltivato con l’ausilio della musica con quello coltivato in condizioni normali. I risultati potrebbero non solo migliorare la qualità del vino, ma anche offrire ulteriori conferme sull’effetto stimolante di suoni e melodie sulle piante.

 

In estate, il centro del vigneto si trasforma in un luogo di cultura, ospitando concerti en plein air, con il pubblico accomodato su balle di fieno. Questa iniziativa non solo arricchisce l’esperienza vitivinicola, ma crea un ponte tra l’arte, la scienza e l’agricoltura.

L’osservazione diretta di Daniela e Antonio sui benefici della musica sulle piante, inizialmente notati nei loro ortaggi, ha stimolato questa affascinante intersezione di musica, scienza e agricoltura, dimostrando che anche il mondo vegetale può rispondere in modi sorprendentemente umani ai nostri interventi culturali.

L’ecosistema di ricerca e innovazione che lega Mancuso alla coppia siciliana riflette una crescente consapevolezza delle potenzialità nascoste nelle nostre interazioni con il mondo naturale, spianando la strada a un futuro più verde e armonicamente integrato.

Vuoi saperne di più? Ascolta Radici Ribelli su Spreaker, Spotify o Audible, scopri le loro storie.

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L'Autore

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