Agromafie: la mafia sbanca nell'agroalimentare, 5000 ristoranti e tante imprese sono gestite dalla criminalità - InformaCibo

Agromafie: la mafia sbanca nell’agroalimentare, 5000 ristoranti e tante imprese sono gestite dalla criminalità

di Informacibo

Ultima Modifica: 16/01/2015

Roma 16 gennaio 2015. Agromafie e agropirateria non solo provocano danni all'immagine del Made in Italy ma fa perdere all'Italia decine di miliardi di euro che potrebbero generare reddito e lavoro in un difficile momento di crisi.
Il business dell’agromafia vola nel 2014 a 15,4 miliardi di euro, con un aumento del 10 per cento in un anno.

E’ quanto emerge dal terzo Rapporto Agromafie sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Coldiretti, Eurispes e dall’ Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, presentato ieri a Roma da Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti, Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes.

L’agroalimentare rappresenta un terreno privilegiato di investimento della malavita in tempi di crisi come dimostrano le indagini più recenti che sono per la prima volta oggetto del Rapporto. Una inedita analisi sulla dimensione crescente del fenomeno e sulle sue evoluzioni più recenti e più pericolose come l’affidamento di capitali puliti a circuiti illegali, sulle nuove forme emergenti di criminalità, sugli interessi dei colletti bianchi, sulle infiltrazione malavitose dalle campagne alla ristorazione e sul business della sofisticazione e della contraffazione, tutti temi di speciale attenzione ed interesse alla luce del prossimo appuntamento dell’Expo. Uno speciale focus è dedicato ai rischi della rete dove sono in forte crescita gli acquisti di alimentari ma anche gli inganni, le sofisticazioni e “offerte indecenti” che saranno mostrate dal vivo nella prima “Collezione degli orrori alimentari on line”.

L'appetibilità del settore della ristorazione per le mafie
Quello della ristorazione è uno dei settori maggiormente appetibili: secondo il rapporto sono almeno 5.000 i ristoranti in Italia nelle mani della criminalità organizzata. Attraverso queste forme di imprenditorialità criminale – scrive il rapporto Coldiretti-Eurispes – viene assicurato innanzitutto il riciclaggio degli illeciti patrimoni provenienti dal traffico di stupefacenti, dal racket e dall’usura, ma vengono anche consolidate le nuove forme di controllo del territorio in cui i soggetti criminali sono veri e propri soggetti economici.

Gli interessi delle agromafie sono rivolti alle forme di investimento nelle catene commerciali della grande distribuzione e nella ristorazione
In particolare Cosa Nostra manifesta un particolare interesse nei confronti dell’acquisizione e della costituzione di aziende agricole, ma anche della grande distribuzione alimentare (centri commerciali e supermercati). La Camorra mira a tutto il settore agroalimentare ed alla ristorazione in modo specifico.

La ’Ndrangheta, per infiltrarsi nel comparto agroalimentare, sfrutta in particolar modo le connivenze all’interno della Pubblica amministrazione. Le attività ristorative sono dunque molto spesso tra gli schermi “legali” dietro i quali si cela un’espansione mafiosa sempre più aggressiva e sempre più integrata nell’economia regolare. La politica imprenditoriale della mafia moderna si caratterizza per una vocazione colonizzatrice ed una struttura tentacolare, di crescente complessità. Grazie ad una collaudata politica della mimetizzazione, le organizzazioni riescono a tutelare i patrimoni finanziari accumulati con le attività illecite. Si muovono ormai come articolate holding finanziarie, all’interno delle quali gli esercizi ristorativi rappresentano efficienti coperture, con una facciata di legalità dietro la quale è difficile risalire ai veri proprietari ed all’origine dei capitali. Le operazioni delle Forze dell’ordine indicano con chiarezza gli interessi di tutte le organizzazioni criminali nel settore agroalimentare, ma anche in modo specifico nella ristorazione nelle sue diverse forme, dai franchising ai locali esclusivi, da bar e trattorie ai ristoranti di lusso e aperibar alla moda.

E' stato annunciato un grande forum a marzo con gli enti di controllo europei e internazionali per costruire un maggiore coordinamento di tutte le agenzie che lavorano per combattere un fenomeno come quello dell'italian sounding.


Una ispezione della Guardia di Finanza

Coldiretti Rapporto Agromafie

L'Agropirateria e la difesa delle produzioni italiane Un danno per il “Made in Italy”

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Capo Redattore