Al via Salone del Gusto e Terra Madre - InformaCibo

Al via Salone del Gusto e Terra Madre

di Informacibo

Ultima Modifica: 26/10/2012

Torino 26 ottobre 2012. Il Salone Gusto e Terra Madre sono partite dalla Cerimonia di anteprima di mercoledì sera al Palaolimpico di Torino con la presenza dei delegati delle comunità del cibo da tutto il mondo, degli espositori che sono presenti al Lingotto fino al 29 ottobre e di tutta l’umanità che gravita attorno a questa grande rete mondiale del cibo buono, pulito e giusto. 

“Un’umanità -ha detto Carlo Petrini- che vuole riaffermare perché ha messo al centro delle proprie vite il cibo: non soltanto perché può essere una delle cose più piacevoli delle nostre vite, ma perché è convinta che a partire da un campo o da un piatto si possa fare tanto per il nostro futuro”.

“Sarà un bel momento di condivisione, -ha aggiunto Petrini- che a partire da esperienze molto locali, espressione dei territori, ci darà un senso davvero globale di che cosa vuol dire «cibo» oggi. Non posso che augurarmi che questa condivisione sia allargata il più possibile, e che chi venga al Salone del Gusto e Terra Madre in qualità di visitatore non faccia altro che armarsi della più profonda curiosità: sono sicuro che sarà ampiamente ripagato”.

Poi ieri mattina l’inaugurazione ufficiale alla presenza del ministro alle Politiche agricole Mario Catania, Calin Pertrini, il presidente della Regione Cora e il sindaco di Torino Fassino

Sintonia perfetta tra Petrini e il ministro Catania: “Era ora che arrivasse un ministro che ne capisse di agricoltura” dice Carlin rivolto al ministro che gli replica: “C’è una comunanza con Slow Food, tutto quello che sta facendo Carlin si incontra profondamente con il mio modo di vedere le cose e l’agricoltura che a livello planetario deve recuperare un valore culturale e morale non solo economico”.

Si parla anche delle legge che blocca il consumo di territorio agricolo, “5 milioni di ettari negli ultimi quarant’anni ricorda Catania bisogna approvare il più in fretta possibile il disegno di legge che abbiamo preparato”. “L’Italia non ha più bisogno di cemento” aggiunge Petrini. Che poi torna al Piemonte, ricorda un’iniziativa come i Maestri del Gusto, della Provincia di Torino, poi passa a Eataly dell’amico Oscar Farinetti “È un fenomeno incredibile dice è partito di qui e oggi dialoga con il mondo al punto che a New York è la realtà più visitata. Ed è importante per il sistema paese proprio perché ha capito la missione della qualità per tutti”. “Sì, siamo amici replica Farinetti ma questa volta Carlin ha esagerato”. 

Poi dopo il taglio del nastro e la folla dilaga tra gli stand ci intratteniamo (la foto in alto)  nello stand della Provincia di Reggio Calabria con l’assessore Domenico Giannetta e il suo staff (leggere). 

Intanto  Carlin Petrini si reca al presso il British Pub al padiglione Oval dove si svolge la manifestazione che celebra un prodotto simbolo della cultura e della tradizione gastronomica britanniche: il sandwich, che proprio nel 2012 compie 250 anni in un’altra sala si svolge il convegno “Dire, fare, zappare“, organizzato da Slow Food Youth Network.

Secondo le statistiche, infatti, in tutta Europa solo il 7% degli addetti a questo settore ha meno di 35 anni, anche se come spiega Vittorio Sangiorgio, presidente dei giovani della Coldiretti, spesso l’azienda è ancora registrata al nonno o al padre anche se a lavorarci sono i nipoti o i figli. 

catania.JPG“È finito il periodo storico in cui i giovani abbandonano le campagne per un posto in fabbrica”, ribadisce il Ministro Mario Catania. E a far pensare positivo sono i risultati dell’indagine condotta da Coldiretti-Swg, e divulgata ieri, secondo cui la metà dei giovani tra i 18 e i 34 anni preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che fare l’impiegato in banca (23%) o anche lavorare in una multinazionale (19%). Insomma il ritorno alla campagna è vicino, visto che come è stato ribadito negli ultimi giorni, l’agricoltura è l’unico settore che registra lievi incrementi occupazionali. Ma dal Salone del Gusto arriva anche un altro dato interessante: la pasta è il piatto della crisi, con le esportazioni che crescono del 7%.

Poi dopo il taglio del nastro e la folla dilaga tra gli stand (nella foto in alto un flash nello stand della Provincia di Reggio Calabria con l’assessore Domenico Giannetta).

 

Ci sono ancora 4 giorni per scoprire il Salone Gusto e Terra Madre, da quest’anno ancora più strettamente uniti per permettere a tutti i visitatori di scoprire i prodotti e i delegati che arrivano da tutto il mondo.

Il Salone del Gusto è nei padiglioni di Lingotto Fiere, in via Nizza 280; Terra Madre poco distante, nel grande spazio dell’Oval che ha ospitato le gare di Torino 2006. Le due rassegne sono collegate dalla galleria delle Cucine si strada ed entrambe si possono visitare senza i vincoli delle passate edizioni. Dopo la kermesse al Palaolimpico che ha anticipato l’inaugurazione ufficiale di giovedì, con un primo accesso di visitatori tutt’altro che da sottovalutare, adesso da venerdì 26 a lunedì 29 ottobre si dà spazio agli oltre 80 mila metri quadrati allestiti in aree tematiche suddivise per regioni. Dal mercato con mille espositori da 100 Paesi all’enoteca con oltre 1200 etichette, ai laboratori del gusto, gli incontri con l’autore, gli appuntamenti a tavola e le 20 degustazioni guidate. «Cibi che cambiano il mondo» è il tema che unisce le due rassegne, le fonde in una unica grande kermesse che guarda al futuro del cibo e al futuro del genere umano. Le storie di chef, artigiani e comunità del cibo di 150 Paesi testimoniamo come si possa rivoluzionare il modello che regola questo mondo il crisi a partire dal cibo. Ha potuto ben dire Carlin Petrini, il guru di Slow Food che «possiamo fare qualcosa di buono per la nostra salute, l’ambiente e il sistema produttivo senza rinunciare al piacere del cibo e della convivialità. Come immagine di questa edizione abbiamo scelto un alimento simbolo del cambiamento: la mela di Newton. Per noi è anche un invito a usare la testa nelle nostre scelte alimentari». 

SALONE DEL GUSTO. I padiglioni 1, 2 e 3 di Lingotto Fiere sono dedicati alla straordinaria diversità gastronomica delle regioni italiane, tutte e 20 rappresentate con duecento prodotti dei Presìdi di Slow Food, le comunità di Terra Madre, i migliori microbirrifici e centinaia di espositori storici. Bancarelle e stand, con la merce in degustazione e in vendita, sono organizzati per regioni. Ogni territorio ha scelto un tema, d’accordo con la rete locale di Slow Food, dando così la possibilità ai visitatori di conoscere appieno la biodiversità e il meglio in assoluto dell’enogastronomia locale. Nelle varie aree si possono incontrare produttori e artigiani. Si uniscono così esperienze e produzioni, anche con il supporto delle istituzioni. L’area della Puglia, ad esempio, diventa luogo d’incontro tra produttori di grano e di olio; il Lazio si concentra sulla sensibilizzazione al riuso e alla cucina senza sprechi; la Lombardia pensa all’educazione al gusto per i più piccini e all’ambiziosa sfida di creare modelli rurali virtuosi per riuscire ad approvvigionare le grandi città; l’Emilia Romagna invece ripercorre la storia della cooperazione dell’economia sociale. Ma non è tutto. Se al mercato «si assaggia, si sceglie, si impara!», come suggerisce Slow Food, bisogna avere una guida sicura. Così ad accompagnare i visitatori fra le bancarelle ci sono i personal shopper, studenti dell’università di Scienze gastronomiche. 

TERRA MADRE. Profumi sconosciuti, sapori unici, prodotti che sono arrivati a Torino per la prima volta dando vita ad abbinamenti che stupiranno. I cinque continenti si sono riuniti all’Oval del Lingotto, il grande e avveniristico padiglione (troppo poco usato). Qui incontrerete i produttori delle comunità del cibo, tutti i Presìdi di Slow Food, i cuochi della rete di Terra Madre e le comunità indigene. Il centro nevralgico di Terra Madre è il grande orto africano di 400 metri quadrati dove potete scoprire le varietà di ortaggi a foglia, le erbe medicinali e le piante utili per combattere gli insetti nocivi. Sarà importante osservare e scoprire i sistemi per fertilizzare senza sostanze chimiche. L’orto rappresenta 25 Paesi coinvolti da Slow Food nel progetto «Mille orti in Africa». E adesso passiamo dalle piante ai profumi della cucina. Sono parecchi gli chef che si alterneranno ai fornelli nella Cucina di Terra Madre. E si passa a degustare specialità oceaniche, mediorientali, africane e asiatiche. L’Asia si presenta con piatti tipici dal Bhutan al Giappone; l’Africa rilancia il cous cous dolce algerino, la faraona al pepe selvatico del Madagascar e l’aperitivo del Burkina Faso a base di succo di ibisco alla menta e dolci di sesamo. Un momento di forte impatto è quello che vedrà fianco a fianco lo chef arabo-israeliano Husam Abas del ristorante El Babour di Umm el Fahem, che si trova vicino a Nazareth e le cuoche palestinesi Fatima Kadoumi e Falak Nasser di Nablus, il centro organizzato e gestito solo da donne dove si trova la prima scuola di cucina tutta al femminile. Timothy Montgomery, del ristorante Bacchus di Newcastle, invece accoglie il pubblico dietro un vero e proprio barbecue e presenta carne biologica di manzo e agnello e salsicce australiane, accompagnate dai vini biologici della cantina Macquariedale.

L’APP UFFICIALE. La scelta più innovativa riguarda Sgtm, l’applicazione ufficiale di questa edizione del Salone internazionale e di Terra Madre. L’app, sviluppata da Sinbit, nascente spinoff del dipartimento di Informatica dell’università di Torino, in collaborazione con Molecole Sistematiche per la grafica, è scaricabile gratuitamente per iOs e per Android. Con Sgtm eventi, espositori e news sono sempre a portata di touch, prima, durante e dopo la manifestazione, utilizzabile sia online, sia offline. Disponibile in italiano e in inglese. Fra le molteplici funzioni anche «Dì la tua», un modo per far sentire la propria voce agli organizzatori.

LA MUSICA INTORNO AL SALONE. Tre giorni di incontri e concerti nei locali di Torino.

Venerdì 26, alle 22,30, Artedecca, suoni, canti e balli del Sud d’Italia, alle Officine Corsare di via Pallavicino 35, ingresso gratuito; Enerbia, la musica delle valli dalla pianura Padana al golfo del mar Ligure al Barrito, in via Tepice 23/c, ingresso gratuito; LiberArt propone Canapa, racconto leggero su 10 mila anni di storia e Kachupa, sonorità tra Mediterraneo e Balcani. Entrambi alla Casa del Quartiere di via Morgari 14. Ingresso gratuito; Tonino Carotone, omaggio alla canzone italiana degli Anni 60 e 70; Bandakadabra, 20 musicisti che passano dai ritmi balcanici alle marce popolari con melodie latine e jazz; Roy Paci, il poliedrico musicista che non ha bisogno di presentazioni. Tre proposte all’Hiroshima Mon Amour, via Bossoli 83. Costo 12 euro, 10 se si presenta il biglietto d’ingresso al Salone.

Sabato 27, alle 22,30, Artusin propone i momenti di festa della tradizione occitana; Lou Janavel le melodie dei trovatori e dei menestrelli occitani e l’amore per le montagne; Doi pas e n’passet, gruppo di musicisti che spazia tra contaminazioni e generi diversi. I tre concerti sono alle Lavanderie Ramone di via Berthollet 25, a ingresso gratuito; Roberto Magnifico, sloveno, propone una musica che va ben oltre il tributo alla musica della sua terra; Lou Dalfin, gruppo rock che canta in lingua d’oc e che ha reso la musica occitana alla portata di tutti. Inoltre incursioni sonore di Roy Paci. Il tutto all’Hiroshima Mon Amour, di via Bossoli 73. Costo 12 euro; 10 per chi ha il biglietto del Salone.

Domenica 28, alle 22, concerto dei Trelilu, con testi comici e melodie originali in lingua piemontesi. Alle Officine Bohemien, di via dei Mercanti 19, ingresso libero.  

 

Il Salone del Gusto e Terra Madre 2012 dal 25 al 28 ottobre 2012 al Lingotto di Torino.


 

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