Con Expo l’agroalimentare italiano dribbla la crisi russa
di Informacibo
Ultima Modifica: 31/07/2015
Expo Milano 2015. Gli effetti positivi dell'Expo Milano sull'esportazione si cominciano a vedere.
Se si considera che tra gennaio ed aprile di quest’anno l’export agroalimentare italiano ha registrato una crescita del +12,6%, mentre nei primi quattro mesi del 2014 il tasso tendenziale di aumento non andava oltre l’1,3%, allora non è affatto fuori luogo confermare le stime di un fatturato oltreconfine di 36 miliardi di euro (rispetto ai 27 accumulati nel corso dell’intero 2014).
Un risultato che, qualora fosse raggiunto, consentirebbe a nostro paese di dribblare gli impatti della crisi russa, dopo che Mosca, come ritorsione alle sanzioni UE, ha limitato le importazioni di beni e servizi anche dall’Italia.
Il merito di questo exploit dovrebbe essere attribuito, secondo gli addetti ai lavori, principalmente alle ricadute positive di Expo 2015, la manifestazione in programma a Milano fino al 31 ottobre prossimo, alla luce di quanto accaduto nei primi due mesi dall’inizio dell’evento. Il primo bilancio parla infatti dell’organizzazione di 350 business meeting tra gruppi di aziende, delegazioni estere e operatori delle aziende della grande distribuzione: più di 700 buyer internazionali hanno partecipato a riunioni di affari che, nel 30% dei casi prevedono un secondo incontro operativo, mentre nel 10% delle volte ha già sviluppato un contratto di collaborazione o di approfondimento.
Uno degli aspetti ancora più interessanti è che proprio grazie a Expo, molti buyer di paesi (tra i quali, per citarne alcuni, Georgia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kazakhstan, Arzebaijan, Uzbekistan, Turkmeinstan) con molte potenzialità di sviluppo di business agroalimentare con l’Italia, ma che finora hanno alimentato scambi limitati, si stanno interessando ai prodotti e ai servizi italiani.
Condividi L'Articolo
L'Autore