Coronavirus: le 8 proposte degli esercenti riuniti in Comitato - InformaCibo

Coronavirus: le 8 proposte degli esercenti riuniti in Comitato

Il Comitato invia un lettera ai rappresentanti della categoria Lino Stoppani (presidente Fipe Confcommercio) e Giancarlo Banchieri (presidente Fipet Confesercenti)

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 29/03/2020

L’emergenza Coronavirus rischia di strangolare un intero settore, sono gli esercenti, ristoratori, osti, pizzaioli, baristi, pasticceri e imprenditori di molte regioni italiane.

Da questa riflessione nasce la costituzione del Comitato Permanente della Ristorazione Covid19, che ha inviato ai rappresentanti della categoria Lino Stoppani (presidente Fipe Confcommercio) e Giancarlo Banchieri (presidente Fipet Confesercenti), un’accorata lettera.

La lettera “Senza lavoro le persone rischiano di perdere la dignità”

Scriviamo a voi, in quanto rappresentanti sindacali del nostro settore per inviarvi le nostre proposte affinchè possano integrare il documento che sicuramente state preparando da sottoporre al Governo per gli aiuti del nostro settore in prospettiva di una riapertura dei nostri esercizi”, scrivono gli esercenti.

“Ristoratori, Osti, Pizzaioli, Baristi, Pasticceri e imprenditori del settore auspicano che le proposte di questo documento possono essere valutate positivamente e quindi adottate dal governo nei prossimi decreti affinchè si possano sostenere tutte le imprese del settore, che sono un punto fermo e trainante della nostra economia, nonchè presidio dei territori e fondamentali risorse per lo sviluppo turistico”.

Senza lavoro le persone rischiano di perdere la dignità, compromettendo anche gli equilibri familiari con un impatto sociale di effetti senza precedenti nella nostra storia moderna. In questo momento di completa emergenza l’intervento dello Stato Italiano e delle Associazioni di categoria deve essere imponente, con misure shock immediate che diano prospettiva e respiro alle imprese stimolando fiducia e consumi”.

Ecco le 8 proposte

1.Prestito garantito. Garanzia dello Stato e delle Federazioni del settore al 100% sugli affidamenti per il settore della ristorazione. 2.Annullamento e Riduzione delle Imposte. Annullamento, del versamento di tutte le imposte dovute nel 2020 e 2021 (sia acconti che saldi) per tutte le imprese e persone che subiranno un impatto significativo nel bilancio aziendale o reddito personale al di sopra del 30%. 3. Pagamenti della PA. Liquidazione immediata dei crediti tributari (IVA, imposte, accise) sia a livello nazionale che locale come anche tutti i crediti che le imprese vantano con la Pubblica Amministrazione che ammontano ad oltre 45 miliardi di Euro. 4. Sospensione dalla segnalazione in Centrale Rischi per le PMI. La segnalazione in Centrale Rischi rappresenta per l’azienda l’inizio di una spirale viziosa del credito. Un’eventuale crisi finanziaria transitoria con un istituto si estende anche agli altri. 5. Sospensione DURC. In attesa di definire con certezza ambiti e termini di differimento o sconto delle imposte e dei contributi andrebbe avviato un periodo di almeno 6-12 mesi di sospensione negli aggiornamenti DURC per permettere ad aziende con difficoltà nella liquidità, e quindi nei versamenti, di non perdere commesse, blocco dei pagamenti da PA e imprese private che pongono come condizione la regolarità del DURC. 6. Garanzia pubblica e delle Federazioni del settore al 100% sugli affidamenti per il settore della ristorazione. Estendere al 100% la garanzia pubblica sugli affidamenti e finanziamenti alle PMI attraverso i fondi di garanzia e i confidi o tramite una garanzia regionale. 7. Iper ammortamento semplificato. Semplificazione dell’iper ammortamento per gli investimenti materiali e immateriali con eventuali procedure di verifica semplificata. 8. Bandi. Nuovi Bandi Europei, Regionali di futura pubblicazione rimuovendo alcuni paletti: Sospensione del regime de minimis fino al 31 dicembre 202; assicurare di rendicontare costi di gestione (anche di personale e di servizi di outsourcing), erogazione contributi anche a imprese con DURC non in regola fino al 21 dicembre 2021.

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