Ecomafia: nel 2017 + 37 mila reati nell' agroalimentare - InformaCibo

Ecomafia: nel 2017 + 37 mila reati nell’ agroalimentare

Presentato alla Camera dei deputati il rapporto di Legambiente: business da 14 miliardi

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 10/07/2018

Ecomafia in aumento. Anno dopo anno, i numeri dei reati contro l’ambiente, crescono a dismisura, così come il fatturato dell’ecomafia, che nel 2017 è cresciuto del 9,4%, raggiungendo quota 14,1 miliardi. Ma aumentano anche gli arresti, registrando un +139,5% di ordinanze di custodia cautelare rispetto al 2017. La gran parte degli illeciti si concentra nel settore dei rifiuti e in Campania, mentre su tutto il territorio si contano 17mila nuove costruzioni abusive.

Lo sottolinea il Rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente, presentato alla Camera dei deputati.

Il messaggio del Capo dello Stato, Sergio Mattarella

In un messaggio al presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha ribadito la necessità di «affermare la legalità contro le ecomafie» e ricordato che «lo sfruttamento dell’ambiente è una violenza che comprime i diritti delle persone».

Il settore agroalimentare: i reati sono aumentati, più 37 mila

Nel 2017 i reati nel settore agroalimentare sono aumentati, toccando quota 37 mila. Le persone denunciate o diffidate sono state 22 mila e 196 quelle arrestate, mentre 2.733 sono stati i sequestri.

Il documento precisa che i settori particolarmente colpiti sono quello ittico, della ristorazione, di vini e alcolici, della sanità e cosmesi e in genere nel campo della repressione delle frodi nella tutela della flora e della fauna.

Impressionante e nettamente in salita rispetto al 2016 (quando oscillava intorno ai 700 milioni) il valore dei sequestri effettuati, che supera nel 2017 abbondantemente un miliardo di euro.

La dichiarazione del presidente di Legambiente Stefano Ciafani

I numeri di questa nuova edizione del rapporto Ecomafia – dichiara il presidente di Legambiente Stefano Ciafanidimostrano i passi da gigante fatti grazie alla nuova normativa che ha introdotto gli ecoreati nel Codice penale, ma servono anche altri interventi, urgenti, per dare risposte concrete ai problemi del Paese. La lotta agli eco criminali deve essere una delle priorità inderogabili del Governo, del Parlamento e di ogni istituzione pubblica, così come delle organizzazioni sociali, economiche e politiche, dove ognuno deve fare la sua parte, responsabilmente”.

“Contiamo – ha proseguto Ciafani – sul contributo del ministro dell’ambiente Sergio Costa e sulla costruzione di maggioranze trasversali per approvare altre leggi ambientali di iniziativa parlamentare come avvenuto nella scorsa legislatura”.

“Noi –ha concluso il presidente di Legambiente- lavoreremo perché tutto questo avvenga nel più breve tempo possibile, continuando il nostro lavoro di lobbying per rendere ancora più efficace la tutela dell’ambiente, della salute dei cittadini e delle imprese sane e rispettose della legge”.

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