Grano duro, stime al ribasso per la produzione mondiale - InformaCibo

Grano duro, stime al ribasso per la produzione mondiale

In Italia si registra una diminuzione delle superfici coltivate del 6,5%, mentre aumentano quelle con grano biologico

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 22/05/2019

Stime in calo del 9% per la produzione mondiale di grano duro nel 2019, con picchi negativi negli Usa del 32%, in Nord Africa del 27%), in Canada dell’11% e in Europa del 10%. Per quanto riguarda l’Italia, in particolare, si registra una diminuzione delle superfici coltivate del 6,5%, mentre aumentano quelle con grano biologico.

Sono i primi dati di previsione per la campagna 2019-2020 elaborati della società di ricerca Areté e presentati recentemente a Foggia in occasione della quarta edizione dei ‘Durum Days’.

Si tratta dell’evento internazionale che vede riunita a maggio tutta la filiera del grano duro e della pasta, promosso da Assosementi, Cia – Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri, Alleanza Cooperative Agroalimentari, Compag, Italmopa, Unione Italiana Food.

Cosimo De Sortis, presidente Italmopa-Associazione Industriali Mugnai d’Italia

“La necessaria valorizzazione del frumento duro nazionale deve andare di pari passo con l’altrettanto necessario miglioramento delle caratteristiche qualitative dello stesso”. Così il presidente Italmopa De Sortis.

“La nostra adesione al protocollo frumento duro, sottoscritto lo scorso anno dai principali attori della filiera, costituisce -ha continuato De Sortis- una prima risposta alla necessità di avviare un percorso condiviso volto a superare le criticità strutturali della stessa. Ma è necessario che esso si traduca nella promozione di strumenti, quali gli accordi di filiera, in grado di fornire risposte concrete alle esigenze della produzione agricola e dell’industria della trasformazione”.

“L’accordo raggiunto tra Confagricoltura e Italmopa, volto a garantire il corretto approvvigionamento dell’Industria in grano bio a prezzi remunerativi per la produzione agricola, costituisce -ha concluso- un esempio virtuoso della collaborazione pragmatica all’interno del comparto”.

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