Gruppo Rimini Fiera – Annunciati i dati semestrali 2014 fieristico-congressuali: pieno rispetto del business plan triennale
di Informacibo
Ultima Modifica: 16/07/2014
Rimini, 16 luglio 2014 – Il puntuale rispetto del business plan triennale del Gruppo Rimini Fiera, i focus su dati semestrali e attività fieristica e congressuale sono stati oggi al centro della conferenza stampa tenuta al Palacongressi riminese dal presidente di Rimini Fiera Spa, Lorenzo Cagnoni e dall’amministratore unico e dal direttore generale del CBRR Convention Bureau della Riviera di Rimini, Roberto Berardi e Stefania Agostini.
“I dati che illustriamo oggi – ha detto in apertura il presidente di Rimini Fiera – sono la conferma, a partire da quelli congressuali, del fondamento delle previsioni del nostro business plan triennale”.
Per la controllata CBRR, il primo semestre 2014 si chiude infatti in perfetta linea con le previsioni: 4 milioni e 741 mila euro di fatturato (il budget indica per fine dicembre 8 milioni e 600 mila euro) e un mol di 97.000 euro. Ancora, le presenze si sono attestate a fine giugno ‘14 su oltre 1 milione di persone.
“Abbiamo affrontato la crisi che ha colpito moltissime aziende italiane portando a regime nuovi criteri gestionali che nel 2014 hanno notevolmente accresciuto la nostra capacità di essere concorrenziali senza, però, diminuire la qualità della nostra offerta – ha spiegato Roberto Berardi – Aggiungo che il CBRR ha appena aderito al primo Convention Bureau italiano. Una cabina di regia di cui tutti gli operatori italiani sentivano il bisogno e che ci rende ancora più competitivi sul mercato internazionale”.
Gli eventi realizzati nel primo semestre 2014 sono stati 56, cioè 9 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. 50 si sono svolti al Palacongressi, 4 a Rimini Fiera e 2 in sedi terze. Dei 50 eventi svoltisi al Palas, 27 sono relativi al settore Corporate, 13 all’Associativo, 5 al Politico Sindacale.
Si evince un segnale di ripresa del settore Corporate con l’importante esempio del congresso nazionale CGIL tenutosi al Palas e preceduto dai convegni delle sue associazioni di categoria in sedi congressuali della provincia riminese, con ulteriore ricaduta sull’economia del territorio.
Corporate sono stati gli eventi di grandi brand: PEUGEOT, WELLA, DHL, HERA e HELVETIA. Mentre in autunno sono già in calendario gli eventi della multinazionale del farmaco ROCHE, della statunitense AMWAY e di JEAN LOUIS DAVID. A confermare poi il posizionamento del CBRR nel settore Associativo del mercato congressuale e medico scientifico, arrivano, sempre in autunno, i congressi SIMEL – Società italiana di Medicina di Laboratorio, SIES – Società Italiana Ematologia Sperimentale, SIR – Società Italiana Reumatologia, ANIARTI – Associazione Nazionale Infermieri Area Critica, AMCLI – Associazione Microbiologi clinici Italiani e quello della Corte di Giustizia Popolare per il diritto alla Salute Rimini organizzato da FEDERANZIANI.
“Rafforziamo le relazioni – ha detto Stefania Agostini – e rinnoviamo i contratti con chi ha già organizzato eventi a Rimini e ne apriamo di nuovi e promettenti. La presenza di grandissime aziende, ricordo Teamsystem, Adecco, Erickson, non significa solo dimostrare la capacità di offrire buoni servizi in una destinazione considerata ottimale per struttura e ricettività, ma evidenzia il positivo posizionamento del CBRR all’interno del mercato congressuale”.
E per il 2015 gli eventi già confermati nel calendario del CBRR sono 30. Tra questi, quello del luglio 2015 della Federazione Internazionale delle Società Magiche (FISM), durata 6 giorni con oltre 30mila presenze in arrivo da tutto il mondo. Una candidatura che ha vinto la concorrenza di una destinazione congressuale quale la capitale della Corea del Sud, Seul.
“Alla luce di questi dati – ha ripreso Cagnoni – ritengo importante tornare sui contenuti del business plan congressuale che annunciammo nel 2011 e che aveva due punti fondanti: lo sviluppo delle sinergie tra settore fieristico e congressuale, con un fortissimo potenziamento dell’indotto sul territorio, e l’obiettivo di posizionare il CBRR al secondo posto nel panorama nazionale. Oggi entrambi i punti sono stati centrati.
Chi conosce bene il mercato congressuale sa che quello italiano è piuttosto debole, presidiato da strutture a proprietà pubblica molto aggressive, capaci di lavorare sottocosto perché unicamente spinte dall’obbiettivo delle presenza. In tale mercato la competizione o è sostenuta da un’offerta di grande qualità, o è destinata a soccombere nel conflitto concorrenziale con destinazioni che si trovano al centro di territori metropolitani con dotazioni di servizi molto superiori alla nostra. Chi conosce il mercato internazionale sa molto bene che tutti gli indicatori rilevano tendenze alla crescita, anche molto importanti, ma il nostro Paese è sempre stato nella posizione di Cenerentola proprio per la mancanza di strutture moderne all’altezza delle esigenze che la domanda internazionale pone.
Se non avessimo costruito il nuovo Palacongressi, che per caratteristiche architettoniche e capacità gestionali ha saputo tener fronte a questo complesso scenario, saremmo usciti dal mercato. Ed è invece proprio il nostro posizionamento ad assicurarci competitività.
Vorrei anche ricordare il formidabile rapporto costo/qualità del Palas, realizzato con 102 milioni di euro. A Roma, il nuovo centro congressi Italia, al quale si sta lavorando da oltre dieci anni, identico al nostro per caratteristiche ricettive, ne costerà 400”.
Il presidente di Rimini Fiera, sottolineando l’importanza di una maggiore diffusione di questi numeri, si è poi soffermato sui dati complessivi del business plan triennale del Gruppo Rimini Fiera che, partendo da una previsione di ricavi del Gruppo pari a 67.990.593 euro nell’esercizio 2014 e di 76.544.056 nel 2015, formula un’ipotesi di crescita al 2016 pari ad un volume dei ricavi consolidati di 85.757.363 euro. In termini di redditività, l’Ebitda del Gruppo salirà nel 2014 a 11.563.013 euro, nel 2015 a 12.987.913 e nel 2016 a 17.569.955 euro.
“Anche nel caso del Gruppo Rimini Fiera – ha detto Cagnoni – annunciamo dati semestrali non solo in linea con le previsioni, ma migliorativi: con 30.648.000 euro di ricavi al giugno 2014 e un pretax di 803.000 euro, contro i 650.000 previsti. Dunque, un bel biglietto d’ingresso nella più complessiva valutazione del nostro business plan triennale sul quale ora ricade una luce non solo previsionale, ma di concreta credibilità”.
Ricordiamo che i dati del business plan prevedono che nel 2016 Rimini Fiera Spa, oltre ad avere azzerato il debito assunto per la realizzazione del quartiere che costò 300 milioni di euro, debito sceso in dodici anni anni a 14,8 milioni, avrà una posizione finanziaria netta positiva per 4,7 milioni. A partire dal 2017 si darà inoltre il via alla distribuzione dei dividendi per 3 milioni di euro.
“Siamo stati gli unici in campo fieristico – ha chiuso Cagnoni – a dotarci di uno strumento previsionale in un periodo di mercato tanto complesso. Ma lo abbiamo fatto sapendo di potervi imprimere caratteristiche di realismo. Un realismo che, rapportato ai dati annunciati oggi, è ancora più convinto”.
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