L’eccellenza della ristorazione italiana a Milano per discutere sul futuro della cucina italiana
di Informacibo
Ultima Modifica: 12/11/2013
Milano 12 novembre 2013. I 12 ristoranti che, nell'ultimo decennio, hanno conquistato la classifica The World's 50 Best Restaurants sponsorizzata da S.Pellegrino e Acqua Panna, si sono dati appuntamento ieri nei saloni di Palazzo Reale a Milano per una celebrazione dedicata alle insegne presenti in lista fin dalla prima edizione del 2002. L’opportunità di organizzare l’evento all’interno di Palazzo Reale, ha arricchito di significato l'iniziativa che si è svolta in luoghi deputati ad accogliere le più prestigiose iniziative culturali della città .
Nel 2013 sono stati quattro i ristoranti italiani presenti in classifica: l'Osteria Francescana di Massimo Bottura, che ha conquistato il terzo posto, Le Calandre della famiglia Alajmo (al 27° posto e presente da otto anni consecutivi), il Combal.Zero di Davide Scabin (40° posizione) e la new entry costituita dal ristorante Piazza Duomo dello chef Enrico Crippa.
Da ricordare, tra i ristoranti che hanno fatto la storia del 50 Best, Dal Pescatore della famiglia Santini: oltre a essere il ristorante che per più tempo è rimasto in classifica, con 9 presenze totali, nel 2013 Nadia Santini è stata premiata come Miglior Chef Donna . Le altre insegne premiate almeno una volta dal 2002 a oggi sono Cracco (Milano), Alle Testiere (Venezia), Checchino dal 1887 (Roma), Enoteca Pinchiorri (Firenze), Gambero Rosso per ben 6 anni consecutivi (San Vincenzo), Quattro Passi (Massa Lubrense), Il Canto alla Certosa di Maggiano (Siena). Senza dimenticare il Lifetime Achievement Award assegnato nel 2008 a Gualtiero Marchesi, fra gli invitati ieri a Palazzo Reale.
L'iniziativa è stata preceduta da una conversazione sul tema La cucina italiana oggi e domani a cui hanno preso parte gli chef Massimo Bottura, Davide Oldani,Gualtiero Marchesi con Rosanna Binacchi, responsabile delle relazioni internazionali del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; Oscar Farinetti, patron di Eataly e Davide Rampello, direttore artistico del Padiglione Zero di Expo 2015. L'incontro è stato coordinato da Clément Vachon, direttore relazioni internazionali S.Pellegrino.
Curiosità, voglia di guardarsi sempre intorno e semplicità sono i punti cardinali, secondo Gualtiero Marchesi.
E non solo per la cucina: “Ogni volta che mi sono trovato davanti a un’opera d’arte, ho imparato qualcosa”, ha esordito il Maestro. Massimo Bottura ha sottolineato come valorizzare ciò che rende unica l’Italia – cucina compresa – sia fondamentale per far conoscere all’estero il Bel Paese. Davide Oldani ha sottolineato come negli ultimi 15 anni la cucina italiana sia cambiata nella forma ma non nella sostanza: “È stato abbattuto il muro tra dolce e salato, il gusto è ora più leggero. Ma a guidarci sono ancora le stagioni e i prodotti”. Qual è l’immagine del futuro per Oldani? “Una comunità di cuochi che si parlano, confrontano e stimano perché credono in una identità chiara e forte del territorio”. Un primo assaggio di tutto ciò si è avuto nei mesi scorsi grazie all’Anno della Cultura Italiana negli Usa. “Il 2013 ha visto un’attività intensa di presentazione negli Stati Uniti delle eccellenze italiane nel campo dell’arte e della musica”, ha sottolineato Rosanna Binacchi “… affiancate da grandi chef ad arricchire la presentazione della nostra cultura”.
“Perché non uniamo il patrimonio artistico e agroalimentare di qualità?”, è stata la provocazione di Oscar Farinetti.
Come? “Togliamo dalle cantine i quadri dei nostri grandi artisti ed esponiamoli nei ristoranti dei migliori chef italiani. Poi realizziamo una pubblicazione e la diffondiamo nel mondo per invogliare gli stranieri a venire in Italia”.
Che la cucina sia cultura, metaforicamente e nella pratica, ne è convinto anche Davide Rampello: “Il fil rouge che accomuna gli interventi di stamattina è il concetto di cultura. E infatti è proprio su questo che stiamo strutturando l’Expo 2015. Penso che la cucina di qualità debba diventare un’agenzia culturale: con la sua attività, il ristoratore ne mantiene altre compreso il paesaggio, frutto dell’intervento dell’uomo che lo coltiva e vi alleva gli animali”.
“Chiunque voglia unirsi a questa conversazione può farlo con un tweet usando l’hashtag #futurocucinaitaliana”, ha concluso Clément Vachon. Per poi aprire le porte della Sala delle Otto Colonne per un pranzo a base di specialità gastronomiche italiane organizzato da The World’s 50 Best Restaurants con il contributo di Lavazza, Veuve Clicquot, Diners Club, Restaurant Magazine e la partecipaziuone di Terra Moretti. E per festeggiare dieci anni di eccellenza italiana, ecco arrivare i patron dei ristoranti Cracco, Dal Pescatore, Combal Zero, Osteria Francescana, Piazza Duomo, Quattro Passi, Checchino dal 1887, Gambero Rosso e Le Calandre.
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