L’informazione on line: problemi e opportunità
di Informacibo
Ultima Modifica: 11/12/2012
Milano 15 novembre 2012. La rivoluzione del Web, come regolamentare meglio questa materia, come farla diventare una opportunita’ anche a livello professionale ed economico. Si è discusso di questo stamane al Circolo della Stampa di Milano. Dopo i saluti di rito si è entrati nel vivo della mattinata con le testimonianze di Angelo Maria Perrino, direttore di Affaritaliani.it, Davide Gorni responsabile On line Milano del Corriere della Sera e di Michele Mancino vice direttore di Varese News.
Secondo Perrino l’editoria indipendente non esiste più già dalla metà degli anni 80. L’avvento della rete ha ‘sparigliato’ le carte ma, al momento, le iniziative imprenditoriali in tal senso sono ancora molto carenti. Tra queste poche, appunto, Affari Italiani on line dal ’96 e oggi con 600 mila lettori al giorno di media e Varese News che ha tagliato i suoi primi 15 anni di vita. Per Perrino occorre fare capire “che la rete vale di più in termini di pubblicità”. Meno tasse per le nuove iniziative on line, meno contributi previdenziali da versare, incentivi a mettersi insieme per arrivare a creare la ‘casa comune’ dei giornali on line, credito agevolato, possibilità di ospitare anche la pubblicità legale via web.
Queste alcune delle proposte messe sul tavolo dal direttore di Affaritaliani.it.
Davide Gorni responsabile del Corriere on line ha evidenziato l’importanza d’integrare carta e web. “Certo la velocità di realizzazione legata ad internet può portare a sbagliare, l’importante è riconoscere l’errore e intervenire subito”. Michele Mancino Vice direttore di Varese News (Glocal) ha portato la sua testimonianza rispetto ad un’iniziativa partita 15 anni fa. “Abbiamo creato una comunità 2.0 dove tutti i portatori d’interesse diffusi sono coinvolti, abbiamo ceduto sovranità al lettore, per noi una risorsa incredibile”.
Gianni Toti direttore del TG4 e di Studio Aperto ha posto l’accento sulla necessità di aumentare il livello di professionalità. Quanto al mercato pubblicitario grazie a prodotti più mirati si può ottenere di più pur con un ‘costo – contatto’ inferiore. Toti ha poi illustrato la trasformazione di Mediaset: “Oggi abbiamo un’agenzia interna newsmediaset che fornisce i contenuti di tutte le principali delle notizie, si evitano così doppioni, abbiamo redazioni asciugate, abbiamo un canale all news, con grossi sviluppi su internet e sul mobile” Per la Rai ha parlato Alma Grandin, caposervizio del TG1 online e autrice del libro www.viracconto.ilTg1.it. Un sito giovanissimo nato solo 2 anni. Tra le principali difficoltà l’essere accettati e messi sullo stesso piano dalle altre redazioni Rai, il dover coordinare dei colleghi, molto giovani, alla prima esperienza. La Grandin ha quindi messo in luce il vuoto normativo che a tutt’oggi è presente con un contratto giornalistico ancora pensato per la carta stampata. “Malgrado questo sono dell’idea che la rete possa offrire molto in termini d’opportunità occupazionali”.
L’ultima sessione della mattinata di lavoro si è concentrata sugli aspetti giuridici ancora piuttosto carenti per il mondo della rete. Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia Letizia Gonzales ha dialogato con due esperti in materia, Francesco Cajani, magistrato del ‘pool reati informatici’ della Procura di Milano e Carlo Melzi d’Erilavvocato e autore del libro ‘Le regole dei giornalisti: istruzioni per un mestiere pericoloso’. Posto che c’è una legge sulla stampa del 1948 e, quindi, come tale non più attuale rispetto al nuovo scenario dei mezzi di comunicazione di massa, sono diversi gli aspetti difficili da conciliare con la libertà connessa al mezzo internet. Innanzi tutto, il tema della privacy, come è possibile tutelarla?
Oggi uno degli sport più praticati, infatti, è quello di informarsi tramite su Google sulle persone. La vero ‘questio’ – che ha visto anche l’Ordine dei Giornalisti criticato per la messa on line di tutti i procedimenti disciplinari nei confronti dei suoi iscritti – riguarda il cosiddetto diritto all’oblio.“La rete, infatti, – come ha evidenziato il giurista Caro Melzi d’Eril – nulla dimentica. Eppure, in alcune circostanze, specialmente quando la notizia non è più d’attualità, dovrebbe prevalere il diritto alla privacy dei singoli e, quindi, la possibilità di veder cancellate determinate informazioni”. E’ questa solo una delle tante questioni sul tavolo rispetto ai ‘giornalisti informatici’. Accanto a loro vi è poi la figura del ‘blogger’. “Soggetti che spesso non sono giornalisti ma che rivendicano una loro autonomia sulla rete e che aprono tutta un’altra serie di problematiche ancor più complesse”.
(da Città Oggi web).
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