L'olivicoltura incontra il territorio emiliano e Parma si veste di extravergine - InformaCibo

L’olivicoltura incontra il territorio emiliano e Parma si veste di extravergine

di Informacibo

Ultima Modifica: 24/11/2014

di Giulia Siena

Parma, 24 novembre 2014 – Parma capitale dell'olio extravergine di oliva.
In occasione del Girolio d'Italia del Ventennale, il tour organizzato dall'Associazione Nazionale Città dell'Olio, anche Parma, cuore della Food Valley e territorio rinomato per le sue tante produzioni certificate, si veste di oro.

Lo scorso venerdì, infatti, la Camera di Commercio in via Verdi ha accolto la tappa emiliana di un tour che da qualche mese e per le prossime settimane porterà sotto i riflettori i maggiori territori vocati alla produzione di extravergine.
Tra questi c’è sicuramente quello parmense che, con un bacino di circa 20 ettari diviso tra una trentina di produttori – come ha spiegato Gianmaria Cunial, presidente Associazione Olivicoltori Parmensi ha la voglia e la possibilità di crescere. L’apertura della manifestazione, affidata all’Inno di Mameli cantato dal Coro CAI Mariotti, ha visto subito la presentazione del Patriarca, l’olivo millenario che sorge sulle colline di Monchio di Mulazzano diventato testimonial di un incontro, quello tra la produzione olivicola nazionale e la città di Parma, che ha dato vita al convegno “Cibo, identità, economia: Parma alla prova del futuro”, moderato dalla giornalista e docente Marzia Morganti Tempestini e dedicato al ruolo e al futuro delle tipicità agroalimentari del territorio parmense.

Parma e il territorio parmense offrono una vasta gamma di prodotti – ha dichiarato Andrea Zanlari (nella foto), Presidente della Camera di Commercio di Parma, sottolineando la felicità di questa unione – e qui l'olio di qualità è un elemento che mancava. Questo territorio, – ha continuato Zanlari – il più 'agroalimentare' d'Europa, bacino di una vasta gamma di prodotti di qualità DOP e IGP, si arricchisce pertanto di una produzione altamente significativa nel panorama del Made in Italy”. Siamo alla continua ricerca di prodotti antichi al fine di identificare sempre più Parma come un 'Brand' che sia una garanzia di qualità per l'agroalimentare, non a caso recenti ricerche condotte da Fiera di Parma, Assocamera Estero, Parma Alimentare e Camera di Commercio hanno dimostrato che il consumatore stesso, per avere la qualità di un brand Parma, è disposto a pagare di più".

Parma rappresenta l'eccellenza suprema – ha detto poi Enrico Lupi, Presidente dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio consegnando ad Andrea Zanlari la bandiera con il simbolo dell’associazione – per questo parlare di Girolio a Parma è la dimostrazione che dobbiamo produrre e vendere extravergine di qualità al giusto prezzo collegando, poi, territorio e identità. In questo Parma e la sua terra sono maestri da seguire; infatti – ha concluso Lupi – vorremmo che nascesse qui una vetrina nazionale di eccellenze nazionali e vorremmo aumentare la visibilità di Parma come contenitore di eccellenze in cui l'olio extravergine abbia un ruolo determinante”.
 

Enrico Lupi, Marco Vagnozzi, Marzia Tempestini, Andrea Zanlari e Giampaolo Cantoni
 

Quello parmense, quindi, è un territorio pronto a mettersi in gioco e ad arricchire ulteriormente il paniere agroalimentare italiano proprio in “un settore – ha spiegato Giorgio Dell'Orefice, giornalista di Agrisole Il Sole 24 Ore – che a dispetto della crisi sta continuando a mettere a segno risultati positivi, come dimostrano i dati del primo semestre 2014 in cui l'export alimentare di Parma è cresciuto del 7,7% contro il +3% dell'export nel complesso. Tuttavia, in chiave futura occorre rafforzare il link soprattutto con la leva del turismo”.
Il turismo, infatti, deve sfatare i luoghi comuni e fare da trait d’union tra la domanda, i turisti e l’offerta, rappresentata dai piccoli produttori e dai grandi industriali del territorio. In questo senso va intrapresa una vera e propria azione che veda "la biodiversità delle nostre cultivar esaltata attraverso la narrazione territoriale e attraverso la riconoscibilità dei diversi extravergine partendo proprio dai luoghi di origine, – ha sottolineato il giornalista ed enogastronomo Carlo Cambi – elementi di marketing imprescindibili per alzare il valore dell’olio al quale affiancare un turismo dell’extravergine fatto di percezione totale del valore della ruralità, che è insieme culturale e gastronomico e che trova naturale domanda nel cosiddetto turismo learning ovvero delle esperienze". A parlare, infatti, devono essere i secolari alberi che nel tempo hanno visto cambiare la concezione dell’olio extravergine di oliva in queste terre, ma che di queste terre hanno sempre fatto parte: “su questo territorio abbiamo oltre 300 antichi alberi di oltre un secolo – ha confermato Andrea Fabbri, Professore ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’Università di Parma – ora dobbiamo solamente incrementare la coltura dell’olivo e creare un prodotto buono, salutare e di eccellenza”.
Di eccellenza, infatti, si è parlato anche con Antonio Giovanni Cocco, Direttore generale ISNART e convinto sostenitore del potere delle eccellenze italiane che, attraverso la rete dei ristoranti certificati, si facciano conoscere ai consumatori di tutto il mondo. (Presto pubblicheremo notizie sull’emendamento alla legge di stabilità che prevede un finanziamento di 2 milioni di euro all’ISNART per “rafforzare le attività di promozione e di certificazione del marchio “Ospitalità Italiana” ndr).

L'olio per Parma è una piacevole riscoperta – ha affermato l’onorevole Giuseppe Romanini, membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati al quale è stato affidato il compito di chiudere l’intenso pomeriggio di confronto – grazie a Città dell'Olio, infatti, da oggi la Food Valley potrà annoverare tra le sue eccellenze più conosciute anche l'extravergine. Quindi è estremamente importante trovare il modo di dare valore alla qualità di questo prodotto e saranno importanti le operazioni di marketing territoriale che saranno definite attorno ad esso In questo frangente ha concluso Romanini – tutto ciò che serve è la coesione e il saper fare sistema le istituzioni insieme al tessuto economico locale”.

Sono intervenuti inoltre: Giampaolo Cantoni, Consigliere Delegato Parchi, attività produttive, energia e fonti rinnovabili Provincia di Parma; Marco Vagnozzi, Presidente del Consiglio comunale di Parma; Cesare Azzali direttore Unione Industriale Parmense, Claudio Leporati, Responsabile Marketing del Consorzio Prosciutto di Parma, Maurizio Dodi Presidente Consorzio Vino dei Colli di Parma e Cecilia Bergamaschi per l'azienda Agricola Coppini Arte Olearia.

All'incontro erano presenti anche gli studenti dell'ITS, Istituto Tecnico superiore responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agro-alimentari ed agro-industriali" e gli studenti del Corso di Scienze Gastronomiche e del Master COMET dell'Università di Parma.

Condividi L'Articolo

L'Autore

Capo Redattore