Mipaaft, decreto del Piano regolazione dell’offerta del Parmigiano - InformaCibo

Mipaaft, decreto del Piano regolazione dell’offerta del Parmigiano

Soddisfatto il Consorzio del Parmigiano Reggiano: il decreto arriva in un periodo particolarmente felice con un record produttivo di 3,7 milioni di forme

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 19/08/2019

Il 13 agosto scorso è stato firmato dal Ministro delle politiche agricole e del turismo, Gian Marco Centinaio il decreto di approvazione del Piano di regolazione dell’offerta del Formaggio Parmigiano Reggiano Dop, per il triennio 2020/2022. Il Piano di regolazione dell’offerta è valido dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022 ed è vincolante per tutti i produttori del formaggio Parmigiano Reggiano, inseriti nel sistema di controllo della Dop Parmigiano Reggiano. Il Decreto è in vigore dal giorno di pubblicazione sul sito del MIPAAFT ed è applicabile dal 1° gennaio 2020.

“Il Consorzio per la tutela del Formaggio Parmigiano Reggiano presenta annualmente -scrive una nota del ministero- una relazione sullo stato di attuazione del Piano di regolazione dell’offerta del formaggio Parmigiano Reggiano a Dop con indicazione delle misure già adottate e da adottare nonché dei risultati ottenuti. Lo stesso Consorzio comunica tempestivamente al MIPAAFT – PIUE VI eventuali regolamenti applicativi adottati. Nella relazione è altresì evidenziato l’impatto del Piano sul mercato del latte e degli altri prodotti lattiero-caseari che potrebbero essere influenzati dalla sua attuazione ed è specificata la destinazione dei fondi provenienti dalla contribuzione aggiuntiva.

QUI il documento completo approvato dal Mipaaft. 

Soddisfazione da parte del Consorzio del Parmigiano Reggiano

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano “accoglie con entusiasmo” -afferma una nota diffusa oggi dal Consorzio di tutela-, il via libera del Ministero delle Politiche Agricole al Piano di Regolazione offerta del Parmigiano Reggiano per il triennio 2020/2022.

“Il decreto, precisa la nota del Consorzio- arriva in un periodo particolarmente felice per il Re dei Formaggi. I 3,7 milioni di forme (circa 148 mila tonnellate) prodotte nel 2018 rappresentano il livello più elevato nella storia del Parmigiano Reggiano. Il Parmigiano Reggiano rappresenta, non solo il primo marchio Dop al mondo per influenza (classifica “The Most Influential Brands 2018” curata da IPSOS), ma anche il primo prodotto food Dop/Igp per valore alla produzione (rapporto Qualivita-Ismea). Un giro d’affari al consumo pari a 2,4 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l’estero (l’export è pari al 40%): una valvola di sfogo per una produzione in continua espansione che ha bisogno di nuovi spazi di mercato.

Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano

Il commento del Presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli

Un contributo importante a questi risultati” afferma il Presidente Nicola Bertinelli è venuto proprio dal Piano produttivo che negli ultimi anni ha dato certezze alla programmazione delle imprese ed accompagnato una crescita regolare e risorse aggiuntive per un grande rilancio della marca Parmigiano Reggiano”.

Con il nuovo Piano regolazione offerta 2020-2022 vengono confermati i pilastri precedenti: quote di produzione assegnate agli allevatori e contribuzione aggiuntiva versata da chi supera i livelli soggettivi. Un piano innovativo, semplice ed efficace che permetterà alle aziende di crescere in modo razionale e con flessibilità, così da potere reagire prontamente ai cambiamenti del mercato.

Per adattare l’efficacia dello strumento alle condizioni produttive, è possibile infatti intervenire di anno in anno sul punto di riferimento, sul livello di contribuzione, e con sconti per politiche mirate legate alla qualità o categorie specifiche di produttori. Già entro il 15 ottobre 2019 il Consiglio di Amministrazione e l’Assemblea saranno chiamati a formulare importanti proposte in tal senso.

Grazie a questo risultato” sottolinea Bertinelli “ora potremo concentrarci al 100% sulla minaccia dei dazi Usa che proprio in questa calda estate rischia che gettare al vento il lavoro di anni. Ma siamo convinti di poter far comprendere all’Amministrazione Usa che i dazi sul Parmigiano Reggiano sarebbero prima di tutto un boomerang per i consumatori americani e le tante imprese Usa che vivono con il nostro prodotto”.

Condividi L'Articolo

L'Autore