Monte dei Paschi: inchiesta sul Ristorante dell'Enoteca Italiana - InformaCibo

Monte dei Paschi: inchiesta sul Ristorante dell’Enoteca Italiana

di Informacibo

Ultima Modifica: 03/03/2013

Siena 3 marzo 2013. Mentre il Monte dei Paschi di Siena cerca di guardare al futuro e le inchieste giudiziarie che riguardano gli ex vertici vanno avanti, si aprono altri fronti nelle inchieste collaterali alla vecchia gestione della banca .

La novità dell’ultima ora è che si profila anche un crac del Comune di Siena. E’ infatti attesa per domani, lunedì, la decisione della Corte dei Conti sulla relazione del Commissario Laudanna che dall’estate scorsa ha preso le redini dell’amministrazione comunale dopo la mancata approvazione del bilancio consuntivo. Bilancio che oggi si presenterebbe in rosso per circa 16 milioni e pieno di debiti (circa 300 milioni) nonostante i 230 milioni versati dal 2001 al 2011 nelle casse comunali dalla Fondazione Mps. Una situazione che potrebbe convincere la Corte dei conti a chiedere il dissesto formale del Comune di Siena.

A questi conti che non tornano si aggiungono le notizie che arrivano da Salerno dove venerdì scorso l’ex presidente di BMps Giuseppe Mussari e l’allora deputato del Pd, poi sindaco della citta’, Franco Ceccuzzi, sono stati ascoltati per ore nella caserma della Guardia di Finanza in merito al fallimento dell’ex pastificio Amato (il finanziamento di 19 milioni concesso da Mps al Gruppo Amato nel 2010) e all’inchiesta Millevini, l’obiettivo delle intercettazioni era infatti quello di indagare se esistesse un ”gruppo politico-imprenditoriale”, detto ”gruppo della birreria”.

L’inchiesta su Millevini, il ristorante di Enoteca Italiana

Le agenzie di stampa in questi giorni hanno scritto che l’ex presidente di BMps Giuseppe Mussari e Franco Ceccuzzi, avevano un confronto “pressoché quotidiano sui temi politici nazionali e locali e in particolare quindi sulle decisioni da assumere in seno alla banca”, con “conseguenti riverberi sulle amministrazioni e sulle imprese ad essa collegate”. Questo è quanto si legge in un’informativa dei carabinieri dopo una serie di intercettazioni eseguite nell’ambito di un’inchiesta sul ristorante dell’Enoteca Italiana di Siena.

Le intercettazioni, eseguite dalla procura di Siena sul telefono di Mussari tra gennaio e aprile 2010, fanno parte dell’informativa di 24 pagine dei Carabinieri di Siena ora gli atti dell’inchiesta condotta dal pm Aldo Natalini sull’affidamento del ristorante ‘Millevini’ di Enoteca italiana ad una società riconducibile ad Antonio Degortes, la Montenegro srl.

L’affidamento del ristorante Millevini alla Montenegro srl senza una ‘procedura di evidenza’, secondo la procura appare “anomala e particolarmente sospetta” avendo l’Enoteca italiana la natura di ‘Ente pubblico economico’ e, quindi, sarebbe obbligato a gare o comunque ‘procedure di evidenza’. Nell’inchiesta sono indagate 5 persone: Antonio Degortes e il fratello Alberto, figli di Aceto, lo storico fantino del Palio di Siena, il presidente e il direttore dell’Enoteca, Claudio Galletti e Fabio Carlesi, e la compagna di Antonio.

Gli avvocati della difesa: Mussari ha risposto a tutte le domande del PM 

“L’ex presidente Mps, l’avvocato Giuseppe Mussari, ha risposto compiutamente a tutte le domande formulate dal pm”. Così, gli avvocati Fabio Pisillo e Anna Franchini, dello Studio Padovani di Pisa, hanno risposto ai cronisti dopo l’interrogatorio del loro assistito, Giuseppe Mussari, indagato per concorso in bancarotta dalla Procura di Salerno, e ascoltato oggi dagli inquirenti negli uffici del nucleo tributario della Guardia di Finanza. 

“L’interrogatorio – hanno aggiunto i due legali – è durato poco meno di due ore ed è secretato”.

L’ ex presidente della banca senese è stato convocato dai pm per chiarire la propria posizione nella vicenda e per spiegare le motivazioni che hanno portato alla concessione di un finanziamento di oltre 19 milioni di euro, approvato da Mps nel 2010, a favore dell’Amato Re, la società che avrebbe dovuto realizzare un complesso di edilizia residenziale nell’area dello storico Pastificio Amato.

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Capo Redattore