Nevole di Ortona: le cialde abruzzesi di Xhuljano Metushi - InformaCibo

Nevole di Ortona: le cialde abruzzesi di Xhuljano Metushi

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 30/07/2018

Una sfida dolce con le Nevole di Ortona: le cialde abruzzesi dello studente Xhuljano Metushi

Dal Nord al Sud d’Italia, 50 allievi studenti del 30esimo Corso superiore di Pasticceria di Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Colorno, hanno partecipato all’esame di metà corso, che si è trasformato in un evento per raccontare un territorio, una tradizione, in questo caso un dolce, emblema della zona di provenienza, in abbinamento con un vino.

Una sfida dolce che ha coinvolto direttamente gli studenti di Alma che hanno raccontato la storia del loro dessert davanti ad una giuria composta dai docenti di Storia e cultura della pasticceria, Luca Govoni, Fabio Amadei e Davide Mondin e un gruppo di esperti, visitatori e stampa (non poteva mancare InformaCibo, naturalmente).

Alma, una scuola con i migliori docenti

Tutti gli allievi si sono dimostrati molto bravi a raccontare il proprio dolce e già pronti a scrivere la propria storia professionale.

Avevano un biglietto da visita da presentare, quello di Alma: una scuola con bravi maestri pasticceri e alcuni tra i migliori docenti di pasticceria.

Qui troverete i dolci di due studenti: Shaila Dighero di Genova, il dolce: Torta Sacripantina e Sandy Parolini di Vertova (Bergamo): Polenta e Osei

Oggi vi presentiamo “le Nevole” dello studente di Alma, Xhuljano Metushi

Xhuljano Metushi, allievo pasticcere ad Alma

Lo studente Xhuljano Metushi (nella foto), vive a Ortona in provincia di Chieti e ha preparato per l’esame di metà Corso, “le Nevole”, un dolce che ha, dietro di sé, una antica storia secolare.

Le Nevole sono un dolce tipico della zona di Ortona, comune della provincia di Chieti nota anche per le sue belle spiagge, il vino, il cammino dell’Apostolo Tommaso e la musica di Francesco Paolo Tosti.

La storia della Nevola (talvolta chiamate anche Neole) di Ortona

Secondo la tradizione orale, la storia della nevola risalirebbe al XIII-XIV secolo e la sua “maternità” sarebbe da attribuire a un gruppo di suore del posto che diedero forma e sostanza a questo dolce utilizzando il “ferro” delle ostie.

Diverse fonti scritte, invece, confermano la presenza della nevola nel XVI secolo; se ne ha prova in diversi documenti; è degno di nota quello del Vescovo di Lanciano che, intorno alla fine del 1500, arriva a bandire la preparazione della rinomata cialda conica perché, a suo dire, evocava una forma fallica.

Abbiamo letto che “Margherita d’Austria, nata e vissuta ad Ortona, così come tutte le altre famiglie nobili della zona, si fosse fatta realizzare un ferro personalizzato che decorava le Nevole con le proprie iniziali o con lo stemma della casata“. Chi riportava questo annedoto si meravigliava di questo fatto, mentre possiamo testimoniare personalmente che la decorazione personale è diffusissima anche in tante famiglie “non nobili”, come quella di chi scrive queste note.

Le caratteristiche

Si tratta di un dolce simile ad una cialda arrotolata a forma di cono che viene servita, generalmente, da sola ma, talvolta, anche farcita. L’impasto, realizzato con farina, olio extravergine di oliva e mosto cotto, ingrediente tipico abruzzese, viene aromatizzato con cannella e scorza di arancia (spesso anche con dell’anice) che conferiscono al dolce una caratteristica e piacevole nota profumata.

In base alle preferenze, nell’impasto si può o meno aggiungere dello zucchero. Dopo la cottura su entrambi i lati nel ferro, l’impasto si gonfia e viene aperto in due ricavandone due cialde più sottili che vengono arrotolate realizzando il classico cono e consumate, solitamente, il giorno successivo a quello della preparazione, in modo tale che l’impasto si impregni dell’aroma della cannella e dell’arancia.

Il tradizionale ferro a pressa per cuocere le Nevole

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