Nuova Scuola per Chef: scende in campo Angelo Agnelli con gli chef Chicco Cerea, Davide Oldani, Niko Romito
di Informacibo
Ultima Modifica: 10/10/2016
Con la fascia di capitano, per così dire, è sceso in campo Angelo Agnelli, rampollo della famiglia di industriali che con la produzione centenaria di pentole è partita da Bergamo alla conquista del mondo.
Da Lallio alla Fifth Avenue di New York, dove il brand Agnelli è presente con un punto vendita, il passo non è stato breve, ma «la qualità e l’impegno pagano in ogni parte del mondo». Con questo viatico industriale, è al mondo che la Scuola di Astino intende guardare nel proporre un progetto didattico che sarà improntato ad una spiccata internazionalizzazione. Tanto per cominciare sarà "aperta agli stranieri — anticipa Agnelli — perché la cucina italiana è sul podio mondiale ed è riconosciuta da tutti".
L’idea madre su cui si sviluppa tutto il progetto è quella di una scuola "diversa da quelle che già ci sono in Italia e che sappia anche raccontare e valorizzare l’expertise bergamasco sia attraverso una location straordinaria come quella di Astino, sia per la tradizione gastronomica d’eccellenza che la nostra terra ha saputo esprimere»", evidenzia ancora Agnelli.
I vari corsi che costituiranno il cuore dell’offerta didattico-formativa, saranno "di altissimo livello, il meglio di quanto si possa chiedere per l’ambito di competenza", e con la premessa che anche Bergamo e il mondo gastronomico che ci gira attorno ne farà parte a pieno titolo.
Nome quest’ultimo legato ai corsi di cucina italiana professionale che si svolgono nella scuola della struttura «Reale Casadonna» a Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila. Al panel di nomi altisonanti in fase di composizione, si affianca, altrettanto fondamentale, il business plan vero e proprio, cioè i tempi, i costi e i ricavi stimabili per l’operazione con la costituzione di una società creata ad hoc. Chi ne farà parte? La risposta rimanda dritti ad un altro ingrediente da far quagliare, perché accanto ad una presumibile partecipazione di qualche soggetto istituzionale, si potranno affiancare anche dei soci «privati». Nella fattispecie, potrebbero essere sponsor tecnici, come aziende che, credendo nella bontà del progetto, possano legarsi con un impegno economico.
La lista della spesa da affrontare è piuttosto lunga, e vede tra le voci in uscita, importi di un certo tipo, non solo per i docenti ma anche per le attrezzature «molto costose» e per i materiali che serviranno. In quest’ottica si sta muovendo Agnelli che sta intessendo una fitta rete di contatti con aziende alimentari, e non, del territorio. A cominciare dalla Zanetti di Lallio, leader nella produzione di formaggio. "Ci sono stati alcuni pour parler — conclude Agnelli — molti si sono dichiarati disponibili a valutare il progetto. In sostanza, al momento, tutti ci hanno detto “bravi” ma un ok non lo abbiamo avuto da nessuno".
(Articolo di Donatella Tiraboschi da Corriere della Sera Bergamo 9 ottobre 2016)
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