Per i giudici, l’agricoltura e il turismo insieme è un pasticcio - InformaCibo

Per i giudici, l’agricoltura e il turismo insieme è un pasticcio

Il Consiglio di Stato boccia il trasferimento di competenze voluto dalla Lega. La risposta del Mipaaft è pacata: “rivediamo il testo”

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 12/01/2019

A sei mesi dall’approvazione del decreto che rendeva effettivo il trasloco del Turismo dal ministero dei Beni culturali a quello dell’Agricoltura, arriva una doccia fredda.

I giudici bocciano il passaggio del Turismo al ministero dell’Agricoltura

Il Consiglio di Stato – interpellato lo scorso 18 dicembre dal Dipartimento degli Affari giuridici di Palazzo Chigi – si è pronunciato sulla vicenda, “bocciando” il decreto che ha “ristretto” le competenze del Mibact assegnando il Turismo al dicastero guidato dal ministro Gian Marco Centinaio.

Per i giudici di Palazzo Spada ci sono alcune superficialità e clamorose dimenticanze: “non è presente la “bollinatura” della Ragioneria generale dello Stato, che deve essere acquisita”, e non viene neanche “richiamato l’art. 1, comma 9, del decreto-legge n. 86/2018, che dovrebbe essere invece richiamato in quanto costituisce la base giuridica per adozione del testo in esame”, senza considerare che “il testo è privo del titolo, che va inserito”.

A un certo punto la penna rossa dei giudici segna persino gli errori di sintassi: “Al comma 1, ultimo periodo, si segnala l’ellissi di un elemento della proposizione, poiché la frase inizia con la espressione “mercato del lavoro” ma la stessa non funge né da soggetto, mancando il verbo, né da eventuale complemento”.

Spetta a Palazzo Chigi, conclude il parere dei giudici, «valutare nella sua responsabile discrezionalità l’opportunità di una rivisitazione del testo nel senso indicato, nonché l’opportunità dell’ulteriore corso del provvedimento con gli attuali contenuti».

Davvero una brutta gatta da pelare per il governo. Cosa succederà adesso?

Si va avanti con l’accorpamento di Agricoltura e Turismo riscrivendo però il testo

Un decreto si può sempre riscrivere meglio ed è proprio quello che sembra voglia fare il ministero guidato da Gian Marco Centinaio. La replica del Mipaaft: non è una bocciatura. Rivedremo il testo alla luce delle osservazioni fatte. In poche parole si va avanti lo stesso anche perché, come l’esperienza ha dimostrato, un ministero di solo turismo non da garanzia di maggiore efficienza.

Il ministero fa capire dunque che “in spirito di totale e leale collaborazione istituzionale”, si sta rivedendo il testo alla luce delle osservazioni formulate nel parere.

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