Più frutta, verdura e legumi per tenersi sani e in forma
Sono questi gli “ingredienti” suggeriti dalle Linee Guida nazionali per una sana alimentazione: più proteine vegetali e latte, meno carne rossa. Intanto, la nostra pausa pranzo diventa sempre più veloce e light.
di Vito de Ceglia
Ultima Modifica: 09/12/2019
Più frutta, verdura, legumi, cereali integrali e latte. Meno carne rossa e attenzione agli integratori. Sono queste le indicazioni che arrivano dalle “Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana”, documentato elaborato dal Centro di ricerca alimenti e nutrizione del Crea, ente del Ministero delle politiche agricole (Mipaaf) con competenze scientifiche che spaziano dal settore agricolo, zootecnico, ittico, forestale, agroindustriale, nutrizionale, fino all’ambito socioeconomico. Si tratta, per l’Italia, delle uniche indicazioni istituzionali per una alimentazione equilibrata, autorevoli e libere da condizionamenti, redatte da un team di oltre 100 esperti.
Beviamo poco latte
Tra le 13 nuove Linee Guida, le più importanti indicazioni suggeriscono di aggiungere più frutta e verdura e prodotti di origine vegetale nella nostra dieta. E di fare più attenzione agli integratori e agli eccessi. Il consiglio è di ridurre anche il consumo di carne rossa che, se abusata, può avere effetti negativi sia sulla salute che sul pianeta. La porzione consigliata è di 100 grammi a settimana. Per limitare la carne, lo studio indica come una strategia efficace quella di virare verso un’alimentazione ad alto contenuto vegetale: oltre a frutta e verdura, aggiungere nella dieta legumi e cereali integrali. Nel contempo, mangiamo molti formaggi ma beviamo poco latte. Mentre il consiglio è di assumerne circa tre porzioni da 125 ml al giorno (le dimensioni di un barattolino di yogurt, meno di un bicchiere d’acqua), invece in media siamo sotto le due porzioni al giorno. Oggi, meno del 40% delle persone beve la classica tazza di latte di mattina, che corrispondono a due porzioni.
Pausa pranzo fuori casa
Che i tempi e i modi di approcciarsi al cibo siano cambiati, lo confermano anche i dati relativi alle nuove tendenze degli italiani in pausa pranzo. Di studenti e lavoratori. Dati che emergono da un’indagine condotta da Nomisma per l’Osservatorio Buona Pausa Pranzo di Cirfood, una delle maggiori imprese italiane nel campo della ristorazione e del welfare alle aziende. I risultati riportano che la pausa pranzo fuori casa difficilmente dura più di 40 minuti, e in quel breve lasso di tempo la preferenza degli italiani è soprattutto per pasti leggeri (38%), naturali e/o bio (34%)e con poche calorie (23%). La maggior parte degli studenti (75%) mangia soprattutto a casa, ma è comunque alta la percentuale di chi dice di consumare 2/3 volte la settimana il pasto sul luogo di studio. Per quanto riguarda i lavoratori, il 43% dichiara di pranzare in ufficio almeno 2/3 volte alla settimana, mentre il 45% rientra a casa. La ricerca sottolinea che gli stili alimentari adottati nel pranzo fuori casa sono più orientati a salutismo e benessere con scelte che ricadono su portate light/basso contenuto di grassi, ingredienti bio, ma anche proposte ipocaloriche e iperproteiche.
Attenzione agli integratori
Tra le novità del documento, la direttiva introdotta ex novo “Attenzione alle diete e all’uso degli integratori senza basi scientifiche”. Sul tema infatti passano troppi messaggi discordanti, facili promesse, e informazioni che spesso disorientano il consumatore. Per cui nel documento si è ritenuto necessario stabilire punti fermi su questi aspetti. Sono state trattate le criticità dei vari stili dietetici più in voga per la perdita di peso (iperproteico, paleolitico, Atkins, Dukan, ecc.), mettendo in evidenza le ragioni della loro nascita, l’efficacia per il dimagrimento e, soprattutto, le controindicazioni.
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