
Prosciutto di Parma : un progetto nel segno della transizione ecologica
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 22/01/2025
Il Consorzio del Prosciutto di Parma prosegue il suo percorso verso una sempre maggiore sostenibilità ambientale. Con il completamento di un ambizioso progetto pluriennale, iniziato nel 2022, il Consorzio ha stabilito nuovi standard per l’industria, promuovendo una transizione ecologica efficace e misurabile delle aziende che producono il celebre Prosciutto di Parma DOP.
Il progetto, frutto di una collaborazione con istituzioni di grande prestigio come il Politecnico di Milano e il suo spin-off Enersem, nonché con l’Organismo di Certificazione CSQA, si è concentrato sulla definizione di una politica ambientale robusta per il comparto. Il cuore di questa iniziativa è stato il calcolo dell’impronta ambientale del prosciutto attraverso la metodologia PEF (Product Environmental Footprint), uno strumento avanzato fornito dalla Commissione europea per quantificare gli impatti ambientali delle attività produttive.
L’importante fase di raccolta e analisi dati ha portato alla validazione dei risultati da parte di CSQA e alla creazione di Regole di Categoria di Prodotto (RCP), necessarie per l’adesione allo schema Made Green in Italy. Questo schema di certificazione, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), riconosce i prodotti che si distinguono per le loro eccellenti prestazioni ambientali.
Un elemento di spicco del progetto è stato lo sviluppo di un software dedicato, che aiuta le aziende del comparto a calcolare e ridurre la propria impronta ambientale. Questo strumento fornisce alle imprese consigli personalizzati per migliorare la sostenibilità e l’efficienza energetica del ciclo produttivo. Il software ha già ottenuto una forte adesione tra i produttori, dimostrando l’impegno del settore verso pratiche più rispettose dell’ambiente.
Il presidente del Consorzio, Alessandro Utini, ha sottolineato l’importanza di questo progetto non solo per l’ambiente, ma anche per la competitività del Prosciutto di Parma sui mercati internazionali. “Il valore di un prodotto unico come il nostro si misura anche attraverso la sua capacità di adattarsi alle esigenze dei consumatori e alle sfide di un mondo in rapida evoluzione” ha dichiarato Utini.
La ricerca ha anche permesso al Politecnico di Milano di esplorare nuovi percorsi nel campo della sostenibilità, rafforzando la collaborazione tra il mondo accademico e quello industriale. I coordinatori del progetto dal Politecnico, Mauro Ceconello e Carlo Proserpio, hanno espresso la speranza che l’iniziativa possa servire da esempio per altri consorzi, accelerando la transizione ecologica in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo.
Condividi L'Articolo
L'Autore
