"Sarà l'Expo di tutti gli italiani". Così il premier Enrico Letta alla presentazione dell'Agenda Italia per l'Expo 2015 - InformaCibo

“Sarà l’Expo di tutti gli italiani”. Così il premier Enrico Letta alla presentazione dell’Agenda Italia per l’Expo 2015

di Informacibo

Ultima Modifica: 21/11/2013

Milano 21 novembre 2013. Mentre fuori dalla Triennale di Milano un cordone di agenti teneva a bada un piccolo gruppo di contestatori alle ore 15,30 in punto il direttore comunicazione di Expo 2015, Stefano Arditti, dava avvio ai lavori di presentazione di “Agenda Italia 2015”, un vero e proprio master plan delle attività che il Governo metterà in campo per l’Esposizione Universale del 2015.
60 iniziative e 9 ambiti di lavoro messe a punto da molti ministeri.

Martina e Sala aprono i lavori

Le relazioni del Sottosegretario con delega a Expo Milano 2015 Maurizio Martina e del Commissario Unico per Expo Milano 2105 Giuseppe Sala hanno aperto i lavori cui è seguito le comunicazioni di una serie di testimoni di vari settori, dall'agroalimentare al turismo, dai trasporti ai beni culturali, dai giovani allo sport, coinvolti direttamente alla riuscita dell'Expo.

Hanno parlato: il direttore del Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto Cristiana Collu, la presidente di ASS.I.CA (Associazione Industriali delle Carni) Lisa Ferrarini, il presidente del CONI Giovanni Malagò e l’Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. Sono inoltre intervenuti il Commissario Generale del Padiglione Italia Diana Bracco, il vicesindaco del Comune di Milano Ada Lucia De Cesaris (il Sindaco Giuliano Pisapia è a Pechino proprio per parlare di Expo) e il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.
 

Al termine, in video conferenza da Roma è intervenuto il premier Enrico letta, impossibilitato ad essere presente per il protrarsi del Consiglio dei Ministri.
“Crescita, posti di lavoro e immagine positiva dell'Italia nel mondo” sono i tre capisaldi che il presidente del Consiglio dei Ministri ha messo al centro del suo intervento. Letta ha spiegato che l'ultimo rischio che corre l'Expo è quello che non tutta Italia la consideri propria, mentre con i progetti dell'agenda tutto il Paese "può riconoscerla come sua. Da oggi con Agenda Italia tutta l'Italia può riconoscersi nell'Esposizione Universale, questo è il vero completamento per fare dell'Expo un successo completo e globale".

Perchè con Agenda Italia abbiamo compiuto una “grande operazione Paese” e ci sarà infatti una sorta di 'fuori Expo', ha spiegato il sottosegretario Maurizio Martina, con eventi che coinvolgerà tutto il Paese. “Grazie a quelli che ci hanno aiutato e a quelli che vorranno aiutarci” ha concluso il suo intervento Martina dando la parola ai testimoni.

Per la presidente di ASS.I.CA, Lisa Ferrarini. “l'Expo deve diventare la grande piattaforma alimentare nel mondo. Il Padiglione Italia è il luogo della presenza dell'industria nel suo complesso: salumi, olio, dolci, vino, verdure. Il sistema Paese deve credere all'Expo per cogliere questa opportunità straordinaria”.

Per le Ferrovie era presente l'amministratore delegato Mauro Moretti, “ci stiamo attrezzando per trasportare i 20 milioni di visitatori attesi per Expo con 37 nuove fermate delle Frecce a Rho, ci sono accordi con le compagnie aeree (già chiusi fra gli altri quelli con Thai ed Emirates, mentre altri sono in cantiere) e soluzioni particolari per studenti e anziani”.

Il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, ha annunciato che il 15 dicembre ci sarà la presentazione della mascotte di Expo progettata dalla Disney.

L'intervento video di Letta

Il presidente del Consiglio Enrico Letta, intervenendo in video ha definito «fondamentale la presentazione di Agenda Italia perchè è l’ultimo vero completamento necessario a Expo perchè sia un successo». Secondo il premier infatti «l’ultimo rischio» era che «non tutta Italia si riconoscesse» nell’opportunità che è l’esposizione universale ma le azioni messe insieme dal governo sono «il modo migliore – ha concluso – perché tutta Italia può riconoscersi in Expo”. “Se sarà considerata l'Expo di Roberto Maroni o di Giuseppe Sala o di Enrico Letta – ha aggiunto il premier- esso fallirà perché non ci sarà un lavoro di squadra. Ma io sono convinto che il successo ci sarà".

Le Parole di Maroni

Le stesse parole di Maroni, che oltre a essere il presidente della Regione Lombardia è anche segretario della Lega Nord sono state musica per il governo, ha infatti detto: "intendo rivolgere un ringraziamento al Governo, un ringraziamento non formale – al presidente Enrico Letta e al sottosegretario Maurizio Martina, per il metodo di grande e leale collaborazione istituzionale, che qui sta avvenendo tra Governo, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano e Società Expo 2015. Tutte le istituzioni coinvolte lavorano insieme – in un gioco di squadra che non avviene normalmente in Italia ma che qui sta avvenendo – per la buona riuscita di questo grande evento, per cui siamo ottimisti: Expo è una grande occasione, che non possiamo perdere e stiamo già ragionando sul dopo”.

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò

Nel suo intervento Malagò ha annunciato che intende portare nel 2015 a Milano la finale di Coppa Italia e la Supercoppa. '''Per la finale di Coppa Italia, che normalmente si tiene a Roma – ha spiegato – faremo una deroga per portarla a Milano nel 2015". E "penso tranquillamente – ha aggiunto – di trovare una soluzione con la Lega calcio per portare la Supercoppa a metà agosto 2015 a Milano".

Il Comune di Milano
E' stato il vicesindaco di Milano, Ada Lucia De Cesaris, a rivolgere un accorato appello al governo perché metta "in sicurezza i bilanci" e dia "la possibilità di spendere per Expo".
Un problema che d'ora in poi avranno tutti i Comuni italiani che vogliono relalizzare eventi collegati all'Esposizione milanese.

Benito Benedini dagli Stati Generali della Cultura lancia una proposta

A molta distanza dalla Triennale il Presidente del Gruppo 24 Ore Benito Benedini portando il saluto agli Stati Generali della Cultura promosso da Sole 24 Ore nella sua sede milanese ha avanzato una proposta precisa per l'Expo affermando: “Per quel che mi riguarda, anche nella mia veste di Presidente della Fondazione Fiera di Milano, lancio una proposta per l'immediato futuro. Per oggi, non per domani. Nel 2015 abbiamo l'Expo. L'Expo è in Italia, non solo a Milano, poiché gran parte dei 20/25 milioni di visitatori attesi (che sono in gran parte classe dirigente dei rispettivi paesi di origine) coglieranno l'occasione per visitare l'Italia e lo faranno seguendo proprio le piste della cultura. Allora perché, accanto al Colosseo, Venezia e gli Uffizi, non individuiamo 20 opere degne di rappresentare la grande cultura italiana e le utilizziamo come richiamo e volano della manifestazione, magari mandandole di qui al 2015 per un periodo breve nelle capitali dei principali paesi che parteciperanno all'Expo, per farle poi tornare in Italia insieme alle delegazioni ufficiali di quei Paesi? Un esempio per tutti: i Bronzi di Riace. Sono adagiati in un locale della Regione Calabria, in attesa che sia pronta la loro collocazione definitiva, dove si prevede di avere, nel migliore dei casi, centomila visitatori all'anno, e nemmeno tutti paganti. Ma perché, nel frattempo, non li portiamo a Milano, perché non li trasformiamo in testimonial di un Expo da alcune decine di milioni di visitatori, con un effetto formidabile di richiamo sull'attrazione turistica della Calabria? Gli uomini dell'Expo, gli esperti di marketing culturale potranno meglio valorizzare questa proposta, che in un Paese che continua a mettere al primo posto la tutela e non la valorizzazione, può suonare quasi provocatoria. Eppure, dobbiamo cambiare passo sapendo che di troppa tutela si può morire, e ciascuno di noi ha in mente un'opera o un bene culturale che in Italia viene visitata da pochi intimi e che invece nel mondo avrebbe milioni di estimatori. Sappiamo anche che le aziende italiane che possono sponsorizzare una operazione come questa ci sono, sono pronte ad investire.
Per quel che mi riguarda, anche nella mia veste di Presidente della Fondazione Fiera di Milano, lancio una proposta per l'immediato futuro. Per oggi, non per domani. Nel 2015 abbiamo l'Expo. L'Expo è in Italia, non solo a Milano, poiché gran parte dei 20/25 milioni di visitatori attesi (che sono in gran parte classe dirigente dei rispettivi paesi di origine) coglieranno l'occasione per visitare l'Italia e lo faranno seguendo proprio le piste della cultura. Allora perché, accanto al Colosseo, Venezia e gli Uffizi, non individuiamo 20 opere degne di rappresentare la grande cultura italiana e le utilizziamo come richiamo e volano della manifestazione, magari mandandole di qui al 2015 per un periodo breve nelle capitali dei principali paesi che parteciperanno all'Expo, per farle poi tornare in Italia insieme alle delegazioni ufficiali di quei Paesi? Un esempio per tutti: i Bronzi di Riace. Sono adagiati in un locale della Regione Calabria, in attesa che sia pronta la loro collocazione definitiva, dove si prevede di avere, nel migliore dei casi, centomila visitatori all'anno, e nemmeno tutti paganti. Ma perché, nel frattempo, non li portiamo a Milano, perché non li trasformiamo in testimonial di un Expo da alcune decine di milioni di visitatori, con un effetto formidabile di richiamo sull'attrazione turistica della Calabria? Gli uomini dell'Expo, gli esperti di marketing culturale potranno meglio valorizzare questa proposta, che in un Paese che continua a mettere al primo posto la tutela e non la valorizzazione, può suonare quasi provocatoria. Eppure, dobbiamo cambiare passo sapendo che di troppa tutela si può morire, e ciascuno di noi ha in mente un'opera o un bene culturale che in Italia viene visitata da pochi intimi e che invece nel mondo avrebbe milioni di estimatori. Sappiamo anche che le aziende italiane che possono sponsorizzare una operazione come questa ci sono, sono pronte ad investire”.
 
 
Un cordone di agenti tiene  a bada vicino alla Triennale un piccolo gruppo di contestatori

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