Turismo: la crisi economica si fa sentire. Osservatorio Federalberghi: 30 milioni di italiani restano a casa - InformaCibo

Turismo: la crisi economica si fa sentire. Osservatorio Federalberghi: 30 milioni di italiani restano a casa

di Informacibo

Ultima Modifica: 04/08/2014

Roma agosto 2014. La crisi si fa sentire anche d'estate. 7 miliardi rispetto ai 16,2 del 2013 (+4.6%), ma registra un calo del 15% sul 2011.
Il quadro a tinte fosche emerge da un'indagine di Federalberghi, il cui presidene Bernabò Bocca, ha lanciato l'allarme: l'esodo del primo week end di agosto rischia quest'anno di vedere gli aeroporti pieni, ma le autostrade vuote.

Il turismo tiene grazie agli stranieri: c'è infatti un + 2,5% di presenza straniera, mentre le famiglie italiane sono sempre più costrette a rinunciare o a ridurre la durata delle vacanze. L'incremento dei connazionali che andranno in vacanza rispetto ai 26,8 milioni dell'estate 2013 andrà in prevalenza a beneficio delle destinazioni estere ed è comunque ben lontano dai 33,2 milioni del 2011. Nell'81% dei casi (oltre 22,7 milioni) gli italiani rimarranno in Italia (rispetto all'87% del 2013, quando si mossero in oltre 23 milioni nel Bel Paese) mentre nel 18% dei casi (oltre 5 milioni) andranno all'estero (rispetto al 13% del 2013, quando partirono in 3,6 milioni). Il maltempo di giugno e luglio ha evidentemente influenzato le scelte dei viaggiatori. Giugno infatti ha segnato un -9% di partenti e luglio è arrivato a un -14% per un calo complessivo pari a quasi 800 mila italiani nel bimestre (da 9,4 milioni nel 2013 a 8,6 milioni nel 2014). Tra le tipologie di soggiorno scelte dagli italiani per trascorrere le vacanze, l'albergo rimane il leader incontrastato. Il 29,2% lo sceglie rispetto al 30,6% del 2013.

Dati ancora più negativi quelli della Coldiretti, secondo cui quasi tre italiani adulti su quattro (74%) staranno a casa nel mese di agosto durante il quale non prevedono di trascorrere neanche un giorno di vacanza fuori casa.

Secondo il sondaggio online condotto dal sito www.coldiretti.it d si evidenzia il pesante impatto sulle partenze di una stagione del tutto anomala al punto di vista climatico: “Dalle indicazioni che vengono dall’indagine online – sottolinea Coldiretti – il 16 per cento non è proprio partito per colpa di fulmini e saette che hanno funestato i mesi di giugno e luglio, il 5 per cento si è limitato a cambiare destinazione, il 3 per cento ha tagliato la durata delle ferie ed una analoga percentuale ha invece semplicemente rimandato la partenza”.
L’impatto è stato pesante dal punto di vista economico e occupazionale per tutte le strutture e i profili professionali che vivono di turismo, mentre sulla filiera agroalimentare si contano i danni delle perdite causate dal maltempo. L’impatto delle mancate partenze ha pesato soprattutto – continua Coldiretti – sul turismo balneare facendo registrare, specialmente a luglio, un calo di presenze di oltre il 30 per cento sulle spiagge mentre per quello della montagna ha resistito meglio, però con punte negative del 15/20 per cento.
 

In dettaglio tutti i dati

Quanti IN VACANZA – Crescono nel quadrimestre estivo (giugno-settembre) gli italiani che hanno trascorso o trascorreranno una breve vacanza fuori dalle proprie mura domestiche, dormendo almeno 1 notte fuori casa.

Sono infatti circa il 47%, pari a 28 milioni di persone tra maggiorenni e minorenni, gli italiani che hanno già fatto o si apprestano a fare vacanze. Gli indecisi sono appena il 3,8% a conferma di una situazione ormai consolidata. La durata delle vacanze estive quest’anno è mediamente di 9 notti rispetto alle 11 notti del 2013 (-18%) e nell’81% dei casi (oltre 22,7 milioni) gli italiani rimarranno in Italia (rispetto all’87% del 2013, quando si mossero in oltre 23 milioni nel Bel Paese) mentre nel 18% dei casi (oltre 5 milioni) andranno all’estero(rispetto al 13% del 2013, quando partirono in 3,6 milioni). Il giro d’affari si attesta sui 17 miliardi di Euro rispetto ai 16,2 miliardi di Euro del 2013. Per quanto riguarda la clientela straniera, dai dati dell’Osservatorio Federalberghi emerge un incremento tendenziale del +2,5%.

QUANTI NON IN VACANZA – Quasi 30 milioni di connazionali rimangono a casa questa estate. I motivi per i quali questa fetta maggioritaria di connazionali non si muove di casa, sono dovuti nel 58% dei casi a motivi economici rispetto al 54% del 2013. Un altro 24% dichiara motivi di salute, il 14% parla di motivi famigliari, un 6,5% dichiara di non poter partire per motivi di lavoro ed un 5% indica che farà vacanze in un altro periodo.

LA VACANZA IN ITALIA – Nella generalità dei casi la vacanza estiva degli italiani è ‘consumata’ in località marine. Il 70% rispetto al 69% del 2013 preferisce la spiaggia, con il dettaglio che vede il 48,5% scegliere il mare della Penisola o delle due isole maggiori (rispetto al 47,4% del 2013), mentre il 21,8% (rispetto al 21,4% del 2013) riversarsi nelle isole minori. Segue in classifica generale la montagna con il 15,1% delle preferenze (rispetto al 16,6% del 2013) ed in crescita le località d’arte maggiori e minori con il 5% (rispetto al 4,2% del 2013). In calo le località termali e del benessere con il 2,4% della domanda (rispetto al 2,9% del 2013) ed in leggera risalita le località lacuali dove si attesta l’1,6% della domanda complessiva italiana (rispetto all’1,4%del 2013).

LA VACANZA ALL’ESTERO – Per chi sceglie di “espatriare” e, quest’anno, come detto, sono 5 milioni (rispetto ai 3,6 milioni del 2013) i connazionali che si sposteranno oltre confine, la scelta ricade essenzialmente sullegrandi capitali europee a discapito dei mari tropicali/località esotiche. Le grandi capitali europee raccolgono il 47,2% della domanda (rispetto al 43,5% del 2013), dato caratterizzato anche dal ‘fenomeno’ sempre più diffuso di effettuare un sopralluogo in famiglia laddove un figlio si recherà nei prossimi mesi per l’Erasmus universitario o per studiare una lingua straniera. Seguono le grandi capitali extra-europee con New York in testa (15,3% della domanda), i mari tropicali/località esotiche che scendono al 12,6% dal 15,2% del 2013, con un’impennata delle Canarie al 74,5% dal 51,8% del 2013 a discapito del Mar Rosso al 25,5% dal 48,2% del 2013.

LA SPESA MEDIA – La spesa stimata per la vacanza estiva principale (comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) è di 742 euro (rispetto ai 723 Euro del 2013). Nel dettaglio, per la vacanza in Italia vengono spesi in media a persona 660 Euro rispetto ai 670 Euro del 2013. Per la vacanza oltreconfine la spesa media pro-capite si attesta invece sui 1.080 Euro rispetto ai 1.062 Euro del 2013. Il giro d’affari complessivamente prodotto, considerando l’incremento d’italiani all’estero con conseguente spesa maggiorata rispetto alla vacanza nel Bel Paese, è di 17 miliardi di Euro, in aumento del 4,6% rispetto all’estate 2013 (quando l’importo fu di 16,2 miliardi di Euro).

DOVE DORMIRE – Tra le tipologie di soggiorno, scelte dagli italiani per trascorrere le proprie vacanze estive, l’albergo rimane il leader incontrastato. Il 29,2% lo sceglie rispetto al 30,6% del 2013. Seguono, nell’ordine, la casa di parenti o amici con il 19,3% come nel 2013, la casa di proprietà con il 14%come nel 2013, l’appartamento in affitto con l’11,2% (9,4% nel 2013), il villaggio turistico col 7,8% (9,6% nel 2013). Cala il residence col 5,7% (7,1% nel 2013), sale il bed&breakfast con il 3,3% (2% nel 2013) e rimane stazionario il campeggio con il 2,7% (2,8% nel 2013).

MALTEMPO – Dall’analisi del periodo di svolgimento delle ferie estive degli italiani, appare evidente quanto il maltempo abbia potuto influenzare le scelte dei viaggiatori. Giugno infatti ha segnato un -9% di partenti e luglio è arrivato ad un -14% per un calo complessivo pari aquasi 800 mila italiani nel bimestre (da 9,4 milioni nel 2013 a 8,6 milioni nel 2014). Quanto alle previsioni di agosto e di settembre, il primo mantiene le quote dell’anno scorso (57% della domanda) ed il secondo passerebbe dall’8,4% del 2013 al 9,4% di quest’anno.

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Capo Redattore